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Fiorentina, Bucchioni: "La telefonata di Della Valle e il futuro di Pepito"

di Redazione TMW
Fonte: Enzo Bucchioni
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E' il momento di stare tutti uniti e lavorare. Nessun dramma, nessun processo, nessun colpevole, il messaggio di Andrea

Della Valle arriva forte e chiaro il giorno dopo il crollo di Napoli, il secondo in pochi giorni. Queste situazione il patron riesce sempre a gestirle al meglio, la sua rabbia che c'è ed è forte, riesce a tenerla per sé, a gestirla con i suoi collaboratori, non vuole caricare la squadra di altre responsabilità che potrebbero condizionarne il rendimento. Questo è un gruppo sano, è fatto di persone serie, non ci sono comportamenti poco professionali come successo nel passato, quindi l'unica strada è lavorare sulla testa di questi ragazzi. Chi pensa a interventi duri, a punizioni, a minacce, è fuori strada perchè non ci sono i presupposti. E allora c'è da lavorare sul cervello, sulle motivazioni, sulle convinzioni di una squadra che fino a dieci giorni fa sembrava imbattibile e d'improvviso si è sgonfiata.

Andrea Della Valle ha telefonato a Montella per capire dalla viva voce del tecnico cosa possa essere successo, per avere una sua analisi all'interno del gruppo. Poi ha parlato a lungo con Daniele Pradè, l'uomo più vicino alla squadra, quello al quale è stato affidato il compito di parlare con i ragazzi e il mister, di lanciare messaggi forti, ma positivi. C'è la convinzione che la Fiorentina possa risollevarsi subito già dalla partita di giovedì a Kiev, altro snodo fondamentale della stagione.

Anche il direttore generale Andrea Rogg si è fatto vedere ai campini proprio per rappresentare la proprietà lontana per problemi di lavoro, per far capire che la vicinanza c'è e l'attenzione è massima da parte di tutti. I contatti con i Della Valle sono stati frequentissimi e anche il presidente Cognini è intervenuto per farsi spiegare, per capire, per dare suggerimenti. Ritrovare la convinzione nei propri mezzi e nel proprio gioco è quello che i giocatori dovranno fare in fretta.

Via i fantasmi della Juventus e del Napoli, la pagina può essere voltata soltanto lavorando duramente, ma con grande serenità, senza affanni, senza farsi prendere da ulteriori stati d'animo negativi.

I giocatori sanno di dover ritrovare l'autostima che li ha portati ad eliminare il Tottenham e la Roma dall'Europa League, che li ha fatti vincere allo Juventus Stadium. Quella Fiorentina esiste, non è sparita.

Si punta tutto sul lavoro psicologico perché si pensa che la striscia positiva culminata con la partita quasi perfetta con la Sampdoria, abbia allentato l'attenzione e la tensione causando l'inatteso crac con la Juve. Da lì è subentrata la paura, alcune certezze sono venute meno e così si piega anche la gara di Napoli con una Fiorentina senza alcuna personalità.

Dovranno essere bravi Pradè e Montella in questi tre giorni a ricaricare la mente dei giocatori, poi questa sera dovrebbe arrivare anche Andrea Della Valle che è molto preso dai suoi impegni, ma sta decidendo se arrivare a Firenze, seguire l'ultimo allenamento in Italia come è assai probabile, ma potrebbe anche andare direttamente a Kiev con l'aereo privato per stare vicino alla squadra mercoledì sera e giovedì. In un primo tempo anche Diego Della Valle aveva pensato alla trasferta di Kiev, ma troppe cose nel frattempo si sono accavallate. Certo, tutti si aspettano una reazione forte,a cominciare dai tifosi.

Sugli altri aspetti non ci sono preoccupazioni. Le tabelle atletiche dicono che fisicamente la squadra sta bene, molti giocatori sono in forma, il gioco è collaudato, si tratta di ritrovare le certezze.

All'interno del gruppo si confida molto anche sulla personalità degli uomini di riferimento, a cominciare da Pizarro per passare a Gonzalo, Borja Valero e Basanta, ma fra i nuovi anche Diamanti (che non può giocare a Kiev) è molto ascoltato e probabilmente sarà aggregato al gruppo.

Per quanto riguarda la formazione non dovrebbero esserci grandi dubbi, giocheranno i più esperti a livello internazionale, quindi è pensabile che si giochi con il 3-5-2 che prevede Neto in porta, Savic, Gonzalo e Basanta in difesa; Joaquin e Alonso sugli esterni con Pizarro, Badelj e Mati in mezzo al campo con l'esclusione di Borja; Salah e Gomez in attacco. Il rientro di Pizarro potrà contribuire anche sotto l'aspetto tattico, a dare alla squadra un abituale punto di riferimento del gioco. Il primo obiettivo sarà quello di non perdere, il secondo di segnare gol che in trasferta valgono doppio.

Tutti sanno che la Dinamo è una squadra tosta, organizzata, con punte tecniche importanti come Veloso a centrocampo e Yarmolenko in attacco, un giocatore di 25 anni che piace a tante big , attaccante di grande stazza, valutato attorno ai venti milioni di EURO. La vera Fiorentina è comunque favorita, ma la vera Fiorentina va ritrovata in fretta.

A proposito di ritrovare, il ritorno in campionato di Pepito Rossi sta purtroppo diventando un altro sogno infranto. Ma anche qui non c'è alcun problema, che non si potessero fare previsioni sul rientro era chiaro fin dal momento dell'operazione. Una certezza molto forte però c'è, il ginocchio è guarito, l'articolazione è perfetta, ma strada facendo questi recuperi importanti hanno sempre degli imprevisti. E' normale. I carichi di lavoro per potenziare la muscolatura attorno al ginocchio hanno prodotto a Rossi delle infiammazioni con dolori articolari. La preparazione è stata quindi variata e rallentata per evitare ulteriori sovraccarichi e il rientro in gruppo che avrebbe dovuto avvenire ieri è stato posticipato di un paio di settimane. Stiamo parlando del lavoro atletico. Poi ci sarà la fase del pallone con le partitelle senza contrasti prima, contrasti graduali e contrasti veri poi. Il tutto quando Pepito si sarà liberato delle ultime remore e delle ultime paure.

Basta questo per far capire che a otto domeniche dalla fine del campionato parlare di un ritorno in campo di Pepito sarebbe un azzardo assoluto. E un inutile rischio.

Il giocatore farà tutto con calma, i tempi e le cose giuste, a questo punto con un unico vero obiettivo a questo punto reale: il ritorno in campo al cento per cento dal prossimo campionato. Auguri. No, di più

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