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Ferrante: "Martinez per gli avversari è come una zanzara: dà fastidio"

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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© foto di Federico De Luca

Marco Ferrante è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ferrante attualmente è direttore sportivo, da giocatore ha militato nel Torino dal 1996 al 2004, con una parentesi di qualche mese nel 2001 all'Inter e chiuse la carriera nel Verona nella stagione 2006-2007. Con lui abbiamo parlato di questo momento del Torino.

Filotto positivo da otto giornate, tre vittorie nelle ultime partite, decimo posto, ma mercato che ha lasciato scontenti i tifosi e Bruno Peres escluso dalla Lista Uefa ha destato perplessità. Lei che cosa pensa di questo Torino?
"Chapeau per quanto riguarda la classifica, non è una considerazione ma un dato di fatto perché la squadra è in momento positivo e sta esprimendo un buon gioco se non proprio sempre, quasi. Per quel che riguarda il mercato ci si aspettava qualche cosa di più, ma se è stata attuata questa strategia un perché ci sarà, anche se noi non lo sapremo mai. Anche per l'esclusione di Peres dalla Lista Uefa ci sarà un perché, non penso che qualcuno abbia dato di matto, io lo avrei inserito perché è uno dei migliori giocatori della rosa, però una motivazione ci deve essere anche perché non ho mai visto un allenatore andare contro i propri interessi. Qualcuno può essere contento, qualcun altro scontento, ma sicuramente una motivazione iper valida c'è. Certo che per il tifoso l'esclusione di Peres è un po' strana, ha fatto gol nel derby e anche domenica scorsa, è un giocatore importante che ha entusiasmo e grinta e quindi si rimane perplessi. Ma se anch'io fossi stato nella condizione di dover assolutamente decidere tra un terzino di spinta e un attaccante tutta la vita avrei scelto d'inserire l'attaccante, persino se Maxi Lopez non si fosse integrato come ha fatto vedere e non avesse ancora l'intesa con Quagliarella, ma lo avrei fatto per tutelarmi in caso d'infortunio o squalifica, sempre meglio avercelo un attaccante in più".

Come immagina la gara fra Hellas Verona e Torino?
"E' aperta a tutti i risultati perché il Verona in casa è una squadra ostica e ha giocatori importanti. Come al solito difficilmente il Torino farà la partita, si affiderà a un grande possesso palla e il Verona giocando in casa davanti ai suoi tifosi dovrà fare di tutto per vincere, quindi al novanta per cento quando s'incontra una squadra organizzata com'è il Toro si rischia di perdere. La partita sarà difficile da leggere, ma secondo me con qualche gol".

L'intesa tra Quagliarella e Maxi Lopez fin dalle prime giocate la sorprende?
"Vorrei giudicarli se si vedessero insieme un po' di volte fin dal primo minuto e non solo con Maxi Lopez che subentra perché inserirsi a partita in corso quando gli avversari sono stanchi o in difficoltà fisica il compito risulta più facile. Spero che presto Ventura osi metterli insieme dal primo minuto. Maxi Lopez ha già fatto un paio di assist e un gol quindi è stato un acquisto azzeccato, ma secondo me è un attaccante che deve giocare con continuità, peccato che a causa dell'influenza questa sera non ci sarà".

L'influenza che ha messo ko Maxi Lopez permetterà di capire meglio come Ventura intende utilizzare Martinez e Amauri?
"Penso che Ventura utilizzerà ancora Martinez e Quagliarella, perché per gli avversari Martinez è un po' una zanzara poiché dà fastidio, corre e si danna, anche se rischia di fare un po' pochi gol, diciamo che è un Barreto un po' più mobile per questo è il tipo di giocatore che Ventura ama calcisticamente. Per questo immagino che questa sera in coppia con Quagliarella schiererà Martinez, che non è una prima punta di ruolo come Amauri".

Mancano dodici giorni alla sfida d'Europa League con l'Athletic Bilbao e fra i tifosi ci sono grandi aspettative perché i baschi forse non sono così temibili come si poteva pensare. Troppo entusiasmo?
"L'Athletic Bilbao non sta facendo molto bene in campionato ed è irriconoscibile rispetto al passato. Mi ricordo di averci giocato contro, forse con il Parma, però anche un loro giocatore mediocre fuori casa nelle partite a Bilbao si trasforma, perché hanno un pubblico che li spinge tantissimo e hanno una cattiveria agonistica impressionante, lottano su tutti i palloni e giocano a mille. Io ho un po' l'idea dell'Athletic Bilbao degli anni passati, oggi anche se i baschi in casa sono sempre iper-pericolosi sono diventati una terra di conquista per tanti. Per scongiurare ogni pericolo a Bilbao il Toro deve vincere la prima partita in casa con due gol di scarto, ma anche in questo caso là bisognerà stare attenti perché sarà una bolgia".

Il Torino il diciannove riuscirà a battere l'Athletic Bilbao con due gol di scarto?
"Lo spero, se pensiamo alla gara con la Sampdoria direi sicuramente, però ogni partita fa storia a sé e in Europa in questa fase si affrontano gli avversari sui 180 minuti, se bastano ci possono sempre essere supplementari e rigori, ed è diverso. Secondo me bisogna stare attenti e non prendere gol in casa perché in questo caso diventa tutto molto più difficile e in trasferta un gollettino si rischia sempre di prenderlo e non si ha la certezza di farlo. Lo zero a zero o anche la vittoria per uno a zero a Torino non mette al riparo il Toro da eventuali pericoli. Sulla carta il sorteggio sembrava un po' sfavorevole perché tra tante squadre ce n'erano anche di meno ostiche, però oggi l'Athletic Bilbao non è quello che ha eliminato il Napoli ai preliminari di Champions League, il Napoli ha sbagliato la partita a Bilbao e in casa forse avrebbe potuto segnare di più, questo deve essere da esempio per il Toro: ricordiamoci che il Napoli all'andata in casa pareggiò uno a uno e poi a Bilbao perse tre a uno".

Tornando alla partita di questa sera con l'Hellas Verona, prima diceva che il risultato è aperto, ma il Torino sull'onda della cinquina rifilata alla Samp potrebbe rischiare di essere un po' deconcentrato?
"No, Ventura in questo è molto bravo e farà restare umili e con i piedi per terra i giocatori, almeno lo spero. In campo il Toro deve andare dimenticando di avere fatto tanto e facendo finta di non avere fatto niente. Fare risultato a Verona è importantissimo per staccarsi definitivamente dalle acque più movimentate della classifica. Io ho sempre il vizio di guardarmi indietro, anche se l'obiettivo deve essere quello di guardare avanti. Sulle ali dell'entusiasmo il rischio di incappare in qualche episodio negativo c'è sempre e di fare un capitombolo. Massima umiltà e non pensare che a breve ci sarà l'Europa League, concentrandosi a fare un passo alla volta perché il Toro non ha tanti sostituti, ma comunque ha una rosa che gli permette di competere su due fronti, questo me lo auguro proprio".

Lei è prudente e dice di stare attenti, però è anche vero che il Torino ha soli sei punti in meno da chi occupa il quinto, ma anche il quarto posto.
"A maggior ragione, questo fa capire che il problema non è tanto del Torino perché il Toro ha due risultati utili su tre poiché anche un pareggio con il Verona sarebbe di tutto rispetto, però vincere potrebbe portare un ulteriore balzo in avanti. Il problema del Torino è quando deve vincere soprattutto in trasferta, normalmente fa un grande possesso palla e se l'avversario non ha l'assillo di vincere e si mette ad aspettare le sue mosse difficilmente il Torino segna, invece, se gli avversari devono vincere e vengono a prenderlo alto grazie al possesso palla il Torino riesce a trovare gli spazi per ripartire e segnare. Mandolini non è uno sprovveduto e ormai il gioco di Ventura lo conoscono un po' tutti per questo non penso che il Verona non verrà a prendere molto alto il Torino, sarà una partita molto attenta e intasata a centrocampo. Una zampata vincente di Quagliarella o Martinez o di Luca Toni potrebbe decidere le sorti della gara".

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