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ESCLUSIVA TMW - Nofri: "A Gavorrano anno positivo. Sogno un progetto vincente"

di Stefano Sica
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Col Gavorrano ha raggiunto una salvezza tranquilla dopo essere subentrato a metà novembre a Marco Cacitti (che nella prossima stagione guiderà la formazione Juniores). Tanti, però, sono stati i campionati da protagonista per Federico Nofri, 45enne trainer perugino che lo scorso anno ha conteso col suo Foligno la vittoria del torneo alla Pistoiese. Intanto si parte dall'attualità, con una separazione formalizzata ormai da tempo e che ha portato sulla panchina dei minerari Vitaliano Bonuccelli. "Gli obiettivi erano divergenti ma resta un'esperienza positiva che mi ha arricchito molto - sottolinea -. Questa società ha fatto la Lega Pro negli ultimi anni, quindi viene da annate di calcio importante. C'erano divergenze sul progetto da intraprendere ed abbiamo deciso di comune accordo di interrompere il rapporto".

Soddisfatto dell'obiettivo raggiunto o si poteva fare di più?
"La squadra era stata costruita per assestarsi nei primi posti della classifica, poi ci sono state delle difficoltà oggettive che hanno portato al cambio tecnico a novembre. A quel punto l'obiettivo minimo è diventato quello della permanenza in categoria cercando possibilmente di fare qualcosa in più. Alla fine il traguardo salvezza è stato raggiunto anche se, dal momento del mio arrivo, sembrava difficile da portare a casa. Come era difficile dover cambiare in corsa un obiettivo iniziale. Io stesso ho dovuto impostare la squadra in un altro modo, cioè in funzione di quello che era un discorso completamente nuovo. Magari qualche giocatore è stato penalizzato per questo motivo".

Quale idea di gioco ha adottato in questa avventura?
"Di base a me piace il 4-3-3. Quest'anno però ho adottato il 4-2-3-1 come modulo di riferimento, alternandolo col 4-4-2 e il 4-3-1-2. In sostanza si sono fatti dei cambi funzionali rispetto al progetto che dovevamo seguire".

Tra i suoi ex atleti si dice un gran bene del giovanissimo numero uno Antonio Capuano, classe '97. Ce ne parli.
"E' un ragazzo molto interessante che può costruirsi una carriera importante. Prima del mio arrivo non aveva trovato molto spazio in quanto c'era anche Abibi che è un elemento molto valido. Poi ha debuttato e da quel momento non è uscito più di squadra. E direi che ha fatto un campionato sopra le righe considerata l'età giovanissima. Si è saputo affermare anche perché, a mio avviso, ha buone prospettive. Non è da tutti giocare un campionato intero da '97 in un ruolo così delicato. Lui poi è un ottimo professionista che sa già gestirsi con intelligenza".

Tanti anni di gavetta in D con ottimi riscontri: pensa sia arrivato il momento di una chiamata in Lega Pro?
"Credo intanto che sia la speranza di tutti i tecnici che hanno allenato solo tra i dilettanti. C'è sempre il desiderio di confrontarsi nel mondo professionistico partendo da quella categoria che consentirebbe in prospettiva di costruirsi una carriera importante. Credo di aver conseguito sempre buoni risultati in serie D, da Castel Rigone a Foligno, passando per Todi ed Arezzo. E' chiaro che vorrei poter avere una chance, anche se mi rendo conto che di allenatori bravi ce ne sono tantissimi in giro e le squadre sono poche. E' complicato emergere ed avere una possibilità da giocarsi. Tuttavia anche la D propone valori tecnici importanti, penso al nostro girone che, per esempio, presentava realtà blasonate come Siena o reduci comunque dal professionismo come Poggibonsi. In questa categoria ci sono tanti capoluoghi di provincia e in alcuni casi di Regione. Insomma, parliamo di un campionato importante. Infatti in cuor mio andrei di corsa ad una squadra che avesse ambizioni di vittoria del campionato. Vedremo".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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