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Enzo Bucchioni: "La notte dei big. Della Valle e 1500 viola al fianco della Fiorentina"

di Redazione TMW
Fonte: Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Erano sette anni che la Fiorentina non giocava una semifinale europea, dal 2008, e allora c’era la coppa Uefa. Quella di giovedì a Siviglia è tutta un’altra storia, intanto perché l’Europa League è una competizione più lunga e difficile sotto l’aspetto tecnico, poi perché la società e la squadra viola hanno oggi una dimensione molto diversa, sono cresciuti nell’organizzazione e nel gioco fino a diventare stabilmente una delle prime quattro-cinque formazioni italiane e in Europa hanno una precisa riconoscibilità e godono di un apprezzamento importante.

Ecco perché conquistare una finale con la prospettiva di provare a vincerla, può veramente diventare un punto di svolta. Una molla per il decollo definitivo verso le ambizioni di una città e di una tifoseria che meritano una squadra ancora più grande, ma anche uno stimolo fondamentale per il lavoro fatto dai Della Valle che non aspettano altro che alzare un trofeo per rilanciare ancora.

Forse è presto per pensarci, ma vincere l’Europa League con automatica ammissione alla Champions League, significherebbe tornare fra le grandi d’Europa, ma anche mettere in casa un bel po’ di milioni di euro dell’Uefa che uniti agli investimenti previsti dalla proprietà, potrebbero consentire di fare un mercato di alto livello per l’ultimo salto di qualità.

Diciamo tutto questo perché attorno alla semifinale c’è una posta in palio molto alta che va oltre il calcio e la Fiorentina lo sa. Questa squadra è consapevole di essere davanti agli ultimi ostacoli non insormontabili, vuole entrare nella storia della Firenze calcistica. Forse inconsciamente il calo in campionato è dovuto anche a questa grande aspirazione.

Del resto che la Fiorentina sia molto più europea che italiana, esprima un gioco propositivo, brillante, di grande personalità non lo scopriamo certo oggi. E anche i giocatori lo sanno. Sanno quali sono i loro pregi e i loro difetti, le loro caratteristiche e sono ben consapevoli della loro forza.

La Fiorentina, proprio per il suo gioco e la sua personalità, sa di poter vincere o di provare a vincere contro qualsiasi avversario e lo ha dimostrato anche di recente. Non vogliamo andare indietro all’estate scorsa con il Real Madrid sconfitto a Varsavia, ma eliminare il Tottenham e la Roma, andare a vincere allo Juventus Stadium, sono imprese che danno l’idea della qualità e della dimensione di questo gruppo.

Magari poi perdono con il Cagliari o il Verona, ma questi giocatori negli impegni decisivi, preparati bene, con la concentrazione al massimo, non partono davvero battuti con il Siviglia. Anzi.

Come fare per mettere in difficoltà gli spagnoli?

E’ questo il grande interrogativo attorno al quale sta lavorando Montella con il suo team, un minuto dopo il sorteggio di Nyon. I giocatori stanno ascoltando le lezioni tattiche, stanno guardando i video generali e personalizzati per scoprire i punti di forza e di debolezza degli spagnoli. Anche Joaquin che lo conosce bene, da giorni sta dando consigli e sta spiegando cosa è lo stadio del Siviglia, un catino caliente.

Dal punto di vista tattico abbiamo visto dal vivo il Siviglia in febbraio al Bernabeu perdere contro il Real per 2 a 1. La squadra di Ancelotti ha avuto comunque le sue difficoltà, più all’andata che nella gara dell’altra sera dove per altro ha incassato due gol dai giocatori di Emery.

Il Siviglia di solito gioca con il 4-2-3-1. I due centrocampisti (M’Bia molto forte fisicamente e Krychowiak) sono dei gran recuperatori di palla, forti, ma anche con buona tecnica. La qualità migliore il Valencia la esprime nei tre dietro l’unica punta Bacca, un attaccante fisicamente dotato, gran goleador, anche quest’anno in doppia cifra nella Liga. Gli spagnoli non fanno di solito un grande possesso, ma verticalizzano bene per mettere in movimento con rapidità i quattro attaccanti. La difesa è il reparto meno forte, lenti i centrali, soffrono gli attacchi sull’esterno e soprattutto le azioni che vengono dal fondo e tagliano verso il palo opposto. Ronaldo ha segnato tre gol tagliando in velocità da destra verso il centro dell’area o il palo più vicino.

Montella ha due soluzioni tattiche con due moduli diversi. Con il 3-5-2, anzi il 5-3-1-1 in fase difensiva, la Fiorentina sembra trovarsi più a suo agio. Il Siviglia però ha una punta sola, il rischio è quello di farsi allargare la difesa dai due attaccanti della seconda linea se gli esterni (Joaquin soprattutto) e Alonso non scaleranno con i tempi giusti. Però la prudenza (anche per il clima infuocato) potrebbe consigliare di giocare comunque così, con Neto, Savic, Gonzalo, Basanta; Joaquin, Mati, Pizarro, Borja e Alonso; Salah con Gomez. Se sarà così, la Fiorentina dovrà essere brava a sfruttare la superiorità numerica a centrocampo. Il Siviglia, come detto, non fa gran possesso. Lo dovrà fare la Fiorentina cercando di stare compatta e di far girare palla a buon ritmo. In mezzo al campo la Fiorentina è piu’ tecnica, recuperare e lanciare in verticale Salah è una buona arma.

Ci aspettiamo molto da Joaquin e lo abbiamo detto. Torna a casa, ma soprattutto ha una tecnica e una capacità di saltare l’uomo che possono mettere in difficoltà il Siviglia. Le sue ripartenze palla al piede possono diventare micidiali. Ma chiediamo molto anche a Mario Gomez. Questa deve essere la sua partita. Di sicuro lo temono, con il suo fisico dovrà lottare in mezzo a due difensori, ma dovrà anche andare a fare pressing. Prima o poi il carisma di questo giocatore e le sue capacità realizzative dovranno tornare: è la sera giusta.

I primi minuti saranno micidiali e la Fiorentina lo sa. Il ritmo sarà molto elevato, ma il ritmo si combatte non lasciando spazio. Comunque sarà importante (come a Londra) segnare un gol che potrebbe diventare decisivo nel ritorno a Firenze.

La soluzione 4-3-3 forse tatticamente è più affascinante, ma il modulo è più difficile da giocare. Servirebbe un giocatore più muscolare a centrocampo e in questo momento non c’è. Ci fermiamo qui, mancano due giorni alla gara, magari Montella sta studiando qualcosa di nuovo e stupisce tutti. Vedremo.

Intanto Firenze è mobilitata. Saranno circa mille e cinquecento gli al seguito dei viola con il solito tifo straordinario di sempre. Andrea Della Valle ci sarà, vuole guidare la pattuglia di tutti i dirigenti per stare vicino alla squadra con la sua passione fino al fischio d’inizio. Sta pensando di usare l’aereo privato per arrivare all’ultimo momento anche Diego Della Valle, liberandosi da impegni di lavoro già fissati. Ci sta provando e comunque dietro la Fiorentina c’è il calore di una città intera che sogna e vuol continuare a sognare.

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