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Enzo Bucchioni: "Fiorentina, ecco tutti gli errori di un Ko annunciato"

di Redazione TMW
Fonte: Enzo abucchioni
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© foto di Federico De Luca 2014

Una settimana fa ci eravamo chiesti se la straordinaria Fiorentina che ha battuto il Milan fosse la vera Fiorentina. Evidentemente no. Come non può essere vera la Fiorentina che è crollata a Torino nel secondo tempo regalando una partita che aveva saldamente in mano. Probabilmente la Fiorentina vera sta in mezzo alle due e sicuramente ci eravamo illusi che il lavoro di Paulo Sousa avesse dato subito grandi frutti.

Invece c'è ancora molto da lavorare per trovare una continuità di rendimento ed un assetto da squadra importante in grado di consentire alla Fiorentina di essere ancora competitiva.

E oggi c'è ancora il tempo per cercare di portare a casa quel centrocampista e quell'attaccante in grado di aumentare la personalità di un buon gruppo senza eccellenze. Il discorso è tutto qui.

Questa Fiorentina non ha grandissimi giocatori che vincono le partite da soli, molte squadre sono più forti, per essere all'altezza servono compattezza, determinazione, rabbia e soprattutto la costante capacità di giocare sempre in undici e per undici per novanta minuti. Per fare questo serve lavoro, applicazione e umiltà, costruire una squadra nuova non è semplice, Sousa sembra avere le qualità per farlo, ci piace quello che ha fatto fino ad oggi (Torino esclusa).

Ci piace la nuova mentalità e il nuovo calcio più verticale che ha portato anche se la cosa che più ci ha lasciato perplessi ieri sera è il possesso palla, il torello, la squadra molle e senza determinazione troppo simile a quella vista e criticata con Montella. E quella fase difensiva di nuovo approssimativa, senza raddoppi e copertura del centrocampo, con i reparti troppo lontani.

C'è stata a Torino una pericolosa ricaduta nei difetti che aveva la Fiorentina della scorsa stagione e che pensavamo fossero stati definitivamente corretti, compresa una massima fondamentale che Montella non conosceva e Sousa deve mettere bene in testa ai suoi giocatori: le partite vanno chiuse. Non ci si può accontentare mai di gestire uno striminzito uno a zero.

Crediamo che questo sia solo un incidente di percorso, una fase di crescita, ma converrà fare l'elenco di una serie di cose che non ci hanno convinto e di errori che non vorremmo più vedere e che hanno portato alla sconfitta.

1) Sousa aveva fatto capire che avrebbe sempre privilegiato i giocatori più in forma, ieri sera non ci ha convinto Suarez, ma soprattutto Mati Fernandez. Quest'ultimo è lento non ha autonomia, Bernardeschi andava confermato. Lo spagnolo è ancora macchinoso, forse al 70 per cento. In una partita esterna non era forse più logico mettere in mediana Suarez con Badelj (uno dei migliori col Milan) e spostare più avanti Borja in un 4-2-3-1 che forse consente una migliore copertura.

2) Sull'uno a zero la squadra ha smesso di giocare, lo stucchevole torello ha dato un segnale negativo a tutti. Nell'intervallo ci saremmo aspettati un cambio di modulo e di uomini. Mati andava tolto prima, serviva cambiare passo e ritmo.

3) Gilberto con il Milan aveva giocato bene, ieri sera ha mostrato tutti i limiti in fase difensiva, forse era logico aspettarsi delle difficoltà fuori casa di un giovane brasiliano e contro un squadra che gioca molto sulle fasce

4) Alonso ha fatto una leggerezza imperdonabile. La società deve intervenire per dare un segnale, il suo gesto ha trasformato lo stadio in una bolgia e l'ostilità è diventata insopportabile. Sicuramente ha complicato le cose

5) Che fine hanno fatto l'aggressività, la voglia di recuperare palla con il pressing feroce, una delle cose più belle viste contro Barcellona, Chelsea e Milan?

6) Far giocare Rossi ancora lontano da una condizione accettabile in un momento difficile non mi sembra una grande idea. Sono felice per lui, il ritorno è sempre un punto importante nel recupero, ma forse era meglio programmare il rientro in una gara con un punteggio non in discussione, magari già vinta, per non dargli troppa pressione. Soprattutto ieri sera non poteva essere decisivo.

7) Voglio parlare di Joaquin. Io non sono sicuro che il braccio di ferro sia positivo anche per le ripercussioni nell'ambiente e nello spogliatoio. Anche se non sarà ceduto, alla fine il giocatore è mentalmente perso. La Fiorentina ha ragione, i contratti si rispettano e i giocatori non vanno regalati, ma se il Betis fa un'offerta decente meglio trattare e lasciarlo andar via. Oppure rescindere risparmiando i due milioni di ingaggio. I giocatori purtroppo hanno troppo potere e Joaquin non è Jovetic o Cuadrado, non lo vuole nessuno. Betis a parte, ma gratis e questo va valutato.

8) Babacar doveva essere il titolare fisso di questa squadra. In precampionato non ha fatto benissimo e siamo d'accordo, ma quando abbiamo visto entrare Rebic e non lui, la sensazione che non ci sia più feeling con l'allenatore è forte. Non poteva far comodo nel finale in area con Kalinic?

9) Gol a parte, Alonso era in palese confusione per il clima creato. Non era da prendere in considerazione l'ingresso di Pasqual nella ripresa?

Nessun processo, sia chiaro. Il campionato è appena cominciato, il Torino è una squadra ben organizzata e la Fiorentina ai punti il pareggio forse l'avrebbe meritato. Ma anche un monito, non ci fa impressione perdere e magari questa fosse la prima e ultima volta, però un atteggiamento così molle e dimesso non vorremmo più vederlo. L'anno scorso siamo spesso usciti dallo stadio con una esortazione: date almeno un calcio. Ecco, appunto.

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