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Empoli, Accardi: "Puntiamo sul Made in Italy. Romagnoli un predestinato"

di Diego Anelli
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© foto di Federico De Luca

Pietro Accardi, ex difensore blucerchiato e attuale team manager dell'Empoli, si è soffermato sulla sfida odierna del "Ferraris" e sulle strategie del club azzurro in una lunga intervista esclusiva rilasciata a Sampdorianews.net:

Le ragioni dietro alla scelta di Empoli per intraprendere il nuovo percorso professionale, a differenza di molti ex colleghi che hanno deciso di provare i profili di tecnici e procuratori. "Ad Empoli ho vissuto 2 anni da giocatore nei quali non sono purtroppo riuscito a dare molto in termini calcistici, ma sono stato apprezzato per le qualità umane, il mio modo di saper vivere lo spogliatoio, mi sono dimostrato una persona seria, sempre a disposizione del gruppo, cercando di aiutarlo e stimolarlo facendo leva anche sul mio forte carattere. Ho un ottimo rapporto sia con il Presidente, che con il Direttore Sportivo, non ci ho pensato due volte quando mi è stato proposto di seguire il loro progetto che condivido in pieno. Si tratta di una società molto seria, bravissima a lavorare sui giovani, ai quali trasmette fiducia, la stimo tantissimo per il modo di intendere e fare calcio. Sono sempre stato affascinato dal ruolo dirigenziale, da questo lato gestionale del mondo calcistico, rispetto ai ruoli di allenatore e procuratore, mi piace lavorare con il gruppo. Per il sottoscritto si tratta di un'opportunità molto importante, non è mai semplice restare nel mondo del calcio, sono grato al mondo Empoli, tramite impegno e professionalità cercherò di ripagarli nel migliore dei modi".

In estate l'Empoli era etichettato da molti come una delle principali candidate alla retrocessione, invece finora il campionato è stato esaltante. La formazione di Sarri ha ottenuto punti pesanti anche in trasferta contro le big. "Siamo sicuramente molto soddisfatti di quanto fatto finora, ma altrettanto consapevoli che ci aspetta un girone di ritorno molto duro. L'Empoli è una società che da sempre ha creduto nel prodotto italiano, è abituata a lavorare, proteggere e far crescere i propri giovani, è una mentalità che paga sempre nel calcio, ormai non ci sono quasi più società che svolgono tale lavoro. Questo è sempre stato il progetto Empoli a prescindere dalla categoria e dagli obiettivi, puntando sul Made in Italy, sulla valorizzazione del proprio settore giovanile".

Ti aspettavi lo straordinario campionato finora disputato dalla Sampdoria? "All'inizio sinceramente non me l'aspettavo, anche se lo speravo. Affidare la guida tecnica a Mihajlovic si è rivelata una scelta azzeccata, ha dimostrato di essere un allenatore importante, conosco parte dei giocatori della rosa, sono elementi di valore elevato. Ho visto crescere quando erano ragazzini i vari Obiang, Krsticic e Soriano quando erano ormai prossimi alla prima squadra, avevano già dimostrato qualità importanti, ora con i fatti hanno fatto vedere di meritare il palcoscenico della serie A e della Sampdoria. Palombo è sempre stato un ragazzo molto determinato, legatissimo alla Sampdoria, si sente cucita addosso la maglia blucerchiata, ha già superato diversi record indossando questa maglia. Ipotesi Gastaldello per il Bologna? Bisogna sempre trovarsi nelle situazioni, Gasta è sicuramente una persona matura per poter prendere determinate decisioni, a volte i percorsi possono anche finire per forza di cose senza motivi particolari. Starà a lui decidere se continuare e terminare la carriera alla Sampdoria, oppure provare nuove esperienze".

Nel panorama nazionale esistono difensori che ti hanno colpito particolarmente? "Al di là dei nostri difensori apprezzo molto Romagnoli, ci troviamo dinanzi ad un predestinato, vederlo giocare è un piacere, davanti avrà una carriera importante".

Quanto pesa il mercato aperto sul lavoro delle società e sul rendimento delle squadre in campo? "Con il mercato di gennaio le società vivono un mese devastante, in Italia il mercato è troppo lungo, io lo aprirei per una ventina di giorni a dicembre prima delle vacanze natalizie, cosi dopo la sosta le squadre sono al completo e possono perfezionare meglio la preparazione fisica. La finestra di gennaio non porta benefici a nessuna squadra, a gennaio vengono disputate numerose gare, è un mese determinante. Anche per i giocatori non è facile, costituisce un motivo di distrazione, sarei favorevole ad un cambio di formula del mercato invernale".

Pietro, che gara ti aspetti domenica al "Ferraris". Visto il rendimento casalingo della Sampdoria e i punti ottenuti in trasferta dall'Empoli, ci si dovrebbe divertire. "Mi attendo una bella partita, si affronteranno due squadre che giocano a calcio. Anche noi siamo abituati a proporre il nostro gioco altrimenti saremmo inferiori su altri aspetti a tante altre compagini. La Samp è forte sia per qualità individuali, che a livello di organizzazione collettiva".

Dopo gli anni difficili a Genova, ad Empoli Maccarone è tornato il grande attaccante ammirato in passato, ritrovandosi e regalandosi grosse soddisfazioni. "Sono molto contento per Massimo, si merita tutto questo. Sono dispiaciuto per il periodo che ha attraversato alla Sampdoria, lui è il primo ad esserci rimasto male. Lui arrivò in un momento molto particolare della squadra, quando esistevano già problemi all'interno, non è mai facile inserirsi in tali situazioni, poi ebbe alcuni problemi familiari che non agevolarono le cose. Personalmente mi dispiace, ma in questi anni ad Empoli è tornato un giocatore importante".

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