De Rossi il Capitan Futuro che rischia di non esserci mai
Capitan Futuro. Daniele De Rossi è stato prima celebrato e poi vittima di un soprannome che l'ha bollato e marchiato, più che consacrato. Perché con futuro si intende sempre il domani, mentre l'oggi è sempre attesa di un qualcosa. Di quella fascia, mentre Francesco Totti continua a disegnar calcio. Di certezze e pure di titoli, mentre la Juventus veleggia spedita verso il poker di Scudetti consecutivi. Sicché, visto che il contratto scadrà nel 2016, DDR pare maturare dentro di sè quella che sarebbe una decisione storica e clamorosa. Lasciare Roma, che non s'è costruita certo in un giorno ma che calcisticamente De Rossi ha provato a tirar su mattone dopo mattone in quindici anni, sarebbe un peso immenso per lui.
Ma forse anche una liberazione. Leggere la psicologia di una scelta, visto che contano i trascorsi ed i desideri sul campo ma anche tutto ciò che calcio non è, sarebbe sbagliato. Però a volte gli appellativi ti bollano, ti marchiano. Ti lasciano quel sapore amaro in bocca, per un domani che potrebbe non arrivare mai. Capitan Futuro. Ma questo, potrebbe essere negli Stati Uniti.