Da Sturridge-Suarez a Balotelli: due armi in meno per la Champions
In questo periodo, un anno fa, Liverpool masticava amaro. Perché, dopo una stagione meravigliosa, i Reds non erano riusciti a raggiungere la Premier League che tanto mancava. Era il 27 aprile, il Chelsea batteva due a zero gli uomini di Brendan Rodgers, assicurando il titolo al Manchester City. Il pareggio con il Crystal Palace serviva solamente a dare la botta finale, indietreggiando di due punti rispetto ad Aguero e soci. Ora le cose sono cambiate: il Chelsea vince il vessillo grazie a una difesa perfetta, l'Arsenal rosica perché ha buttato via due mesi di stagione, lo United è tornato all'antico splendore e Pellegrini, un anno fa trionfatore, è praticamente esonerato.
E il Liverpool? È al quinto posto, lontano dalla zona Champions, obiettivo minimo della stagione.
Va detto che Rodgers è stato sfortunato, oltre che troppo confidente nelle capacità di Balotelli: certamente sostituire Suarez con l'italiano non gli ha dato quella forza in più che si sarebbe aspettato. Lambert non ha replicato l'annata spettacolare con il Southampton, Markovic paga lo scotto del rookie mentre Lallana è stato strapagato. Un mercato fallimentare su tutta la linea, aggiungendo Lovren e Moreno. C'è però un altro aspetto che si tende a dimenticare: il 4-2-3-1 di Rodgers era basato, quest'anno, pure sui gol di Sturridge, imprescindibile nella scorsa stagione, quasi sempre ai box in questa. Quattro reti in Premier League, disponibile solo ad agosto, febbraio e marzo. Davvero troppo poco per chi è fondamentale negli schemi del proprio allenatore: Sturridge ora rimarrà fermo ai box fino alla prossima stagione, con la speranza che possa andare meglio rispetto a quella attuale Non ci vorrà poi molto.