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...con Bjelica

di Alessio Alaimo
"Crisi Spezia, l'aria è cambiata: caviale e champagne e poco sacrificio, in società gente che non conosce il calcio. Tornerò ad allenare in Italia. Kalinic, che sorpresa! Un piacere vedere la Fiorentina. Juve, risalirai"
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Spezia ancora sconfitto, la crisi prosegue. Cambia l'allenatore, non i risultati. Da Bjelica a Di Carlo, risultati negativi che proseguono. "Quando un allenatore non vince sette partite ci può stare che in Italia venga esonerato", commenta il tecnico croato a TuttoMercatoWeb. "Quando meritavamo di vincere - continua Bjelica - pareggiavamo e quando meritavamo di pareggiare arrivavano le sconfitte. Non siamo riusciti a risolvere il problema. Ma allo Spezia rispetto all'anno scorso è cambiato tanto".

Cosa è cambiato?
"Già dall'1 luglio in società non si respirava aria di lavoro, umiltà e sacrificio. Purtroppo eravamo diventati troppo champagne e caviale e poco lavoro e sacrificio".

A cosa si riferisce?
"Sono arrivate persone che non conoscono il calcio. Diciamo che l'aria non era positiva. Era un progetto buono, sano. Poi questo progetto è cambiato. E siamo entrati in un tunnel nel quale i ragazzi avevano perso fiducia. Anche a me, per quello che è successo in società, è mancata un po' di energia e i ragazzi forse si sono sentiti soli, come mi sentivo io".

Però rimane il buon mercato, quello condotto da Budan.
"Beh, lui c'era anche l'anno scorso. E l'anno scorso, tutti insieme, abbiamo fatto un grande lavoro. Igor ha costruito una grande squadra, con lui siamo riusciti a risparmiare tanti soldi dando via alcuni ragazzi che non facevano parte del progetto. Budan sì, ha lavorato bene".

E pensare che lei sarebbe potuto diventare l'allenatore della Croazia. Rimpianti?
"No. Nessun rimpianto. La Croazia ha preso un allenatore che già ha vinto due partite. Significa che la Nazionale ha fatto un'ottima scelta. Sono stato tra i candidati, che si sia fatto il mio nome è motivo di orgoglio. Sono giovane, voglio lavorare ogni giorno al campo. Ma se arriva la Nazionale come si fa a dire di no? Comunque sono felice di aver lavorato allo Spezia".

E adesso, mister?
"Sono a casa, in Austria. Ma continuo a seguire il calcio italiano, è normale che abbia interesse".

Magari per tornare, il prossimo anno.
"Certo. Mi piacerebbe, davvero. In Italia mi sono sentito amato, come mai era successo prima. Mi hanno rispettato tutti. Anzi, ne approfitto per ringraziare i tifosi. A giugno vorrei tornare ad allenare in serie A. Intanto lavoro, ascolterò le proposte che arriveranno".

Occhi sulla serie A: che sorpresa, Kalinic.
"Dico la verità: ha sorpreso anche me. Noi croati siamo orgogliosi di ciò che sta facendo. Ma quando funziona una squadra funzionano i singoli. Kalinic, nel gioco della Fiorentina, può sfruttare gli spazi che ha a disposizione".

La Fiorentina, una delle rivelazioni.
"Gioca con un 3-4-3 offensivo, propositivo e fatto molto bene. Veder giocare questa squadra mi piace. Quando posso guardo i viola. Guardare le partite della Fiorentina è un piacere, si vede la mano di Paulo Sousa".

E la Juve?
"Sta passando un periodo difficile, ma tornerà a lottare per la vittoria del campionato. Sono arrivati tanti giocatori nuovi, devono adattarsi e non è facile. Ma questa Juve risalirà, ne sono sicuro".

Stasera c'è Milan-Sampdoria.
"Una partita interessante, per il passato di Mihajlovic e anche perché la Sampdoria ha cambiato allenatore. Mihajlovic e Montella sono due allenatori completamente diversi, ma altrettanto bravi. A Montella serve tempo, riuscirà ad inculcare la sua filosofia di gioco. E la Samp tornerà ad essere una squadra importante".

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