Cerruti: "Inter barzelletta che non fa ridere. Napoli, serve un mea culpa"
Attraverso le frequenze di Radio Rai, durante la trasmissione Radio Anch'io Sport, la prima firma della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti ha parlato del 28° turno di campionato appena consegnato agli archivi: "La Roma è tornata a vincere dopo cinque turni, la Lazio è arrivata alla sesta vittoria di fila ma non bisogna trascurare la crisi del Napoli. La Sampdoria ha dato la mazzata finale all'Inter di Mancini".
Tevez e Allegri fondamentali per la Vecchia Signora? "L'argentino è importante per la Juve, Allegri è bravo ma non bisogna esagerare perché i bianconeri vincono anche per la mancanza degli avversari. La bravura di Allegri si vede per la gestione del gruppo, la Juve in Champions deve meritare sul campo la fortuna che ha avuto nel sorteggio. Si attende il salto di qualità contro il Monaco".
La crisi del Napoli? "La classifica condanna gli azzurri a prescindere dagli arbitraggi. Sono arrivati solo cinque punti negli ultimi sei turni, aveva otto punti di vantaggio sulla Lazio mentre ora insegue i biancocelesti per il terzo posto. Il Napoli dovrebbe fare mea culpa e non solo scagliarsi contro la classe arbitrale".
La sconfitta dell'Inter contro la Samp? "Mancini si arrampica un po' sugli specchi. L'Inter ieri forse non avrebbe meritato la sconfitta, ma sta diventando una barzelletta che non fa ridere nessuno. Si parla di progetto futuro senza pensare al presente. Ci sono dei limiti tecnici e di personalità, è una squadra costruita male dalla società che in estate non voleva spendere. Si sperava che Mancini potesse portare l'Inter al terzo posto, ma l'attuale tecnico ha fatto peggio di Mazzarri".
Lotta Roma-Lazio per il secondo posto? "Credo di sì, la Lazio è la squadra che gioca il miglior calcio in questo momento. I biancocelesti continuano a correre e non si vedono segnali di cedimento, rappresentano un pericolo per la Roma che resta in seconda posizione".
Gli oriundi in Nazionale? "E' facile dire di no, ma nel mondo lo fanno tutti. In Italia ci sono troppi stranieri, il ct di turno deve adeguarsi. L'Italia ha vinto quattro mondiali nella sua storia, ma l'unica Coppa del Mondo senza oriundi è stata quello del 1982".