Casertana, Mancino capitano e amuleto
Per Nicola Mancino è sicuramente una delle stagioni migliori da quando gioca a calcio, simile forse solo a quelle trascorse nelle file del Foggia, con cui ha raggiunto già per due volte la zona play-off in Serie C1. C'è stata anche la Serie B con Ternana, Napoli e Grosseto, ma le emozioni di un campionato di vertice in una dozzina d'anni non le aveva vissute con queste squadre, quindi dal punto di vista emozionale le stagioni di Caserta sono tra le più notevoli. Allenato da mister Campilongo, il rifinitore è diventato un amuleto per la squadra: porta la fascia di capitano e nella nuova gestione tecnica è imbattuto avendo ottenuto 7 vittorie e un pareggio giocando da titolare.
Molto del suo successo, però, il trentunenne lo deve a Guido Ugolotti, che lo allenò a Foggia e a Siracusa, per poi volerlo alla Casertana già nella scorsa stagione: Mancino giocava da trequartista con un'elevata propensione al gol, non a caso ha segnato ben 45 reti, 16 delle quali nella sola parentesi con i falchetti.
Il giocatore è stato bravo anche a calarsi nella stagione di Lega Pro che è probabilmente la più difficile degli ultimi trentacinque anni, dispiegando il suo talento segnando attraverso tiri dalla distanza o colpi acrobatici come la rovesciata a Cosenza. Mancino ha recentemente dichiarato di voler fare tutto il possibile affinché Caserta sportiva realizzi il suo sogno da oltre vent'anni, il ritorno in Serie B. La squadra attualmente occupa il quarto posto, lotta con il Lecce, ma la vittoria dei rossoblù ottenuta domenica proprio nello scontro diretto con i leccesi può tornar utile.