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Bombe allo stadio, ad Arcore fuochi... cinesi! La mossa disperata di Mr Bee per prendersi il Milan. Due colpi in canna per l’Inter, ma solo se arriva l’Europa. E il Napoli pensa a una mossa Special

di Fabrizio Biasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista Rai, TeleLombardia e Sportitalia
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© foto di Federico De Luca

Siccome non ho niente da fare e purtroppo di bombe me ne intendo meno che di calcio (il ché è tutto dire), ho ben pensato: “Ma che minchia è una bomba carta?”. Stuzzicato da questo simpatico interrogativo mi sono arrovellato: “Sarà complicatissimo fabbricarne una, chissà quali segreti si nascondono dietro l’ideazione di un ordigno così ingegnoso”. La cosa in effetti è talmente tanto misteriosa che se scrivi su Google “Costruire una bomba carta” escono, nell’ordine: 1) Un video di Youtube che ti spiega per benino come fare il culo al tuo vicino di casa se per caso non ti presta lo zucchero. 2) I puntuali e sempre graditi consigli degli esperti iscritti al forum “Costruire una bomba carta”. 3) Succoso link che ti aiuta ad aumentare il rimbombo dell'esplosione.
Gli amici del forum, in particolare, vogliono assai bene all’internauta e lo aiutano passo dopo passo nella costruzione neanche fossero quelli del Consorzio Nettuno: segnalano gli "ingredienti" da utilizzare, come utilizzarli, infine forniscono quelli che potremmo definire “i segreti del perfetto lanciatore di bombe carta”. Una specie di puntata de “La prova del Cuoco” solo dedicata a gente altamente fuori di melone e dotata di cervello minchiforme.
Dopo la lezione sugli ordigni, sarebbe bello dedicare tutto l’editoriale ai “dieci tutorial per i beota da stadio” (come attaccare il pullman degli avversari; come ricattare il proprio presidente; come organizzare una perfetta sassaiola; come costringere i propri giocatori a levarsi la maglia sotto la curva in caso di vergognosa sconfitta; tutto sui passamontagna alla Ivan il Terribile: dove si comprano, quanto costano; eccetera eccetera), ma non vorremmo finire nel neonato club “piccoli Ormezzano crescono”, ovvero quello dei giornalisti che secondo taluni sarebbero capaci di fomentare il popolo e indirizzare i pensieri delle masse con una semplice articolessa. Noialtri non lo riteniamo possibile, ma ci fidiamo di Marotta e osiamo alla grandissima: “Per un calcio più cazzaro dona il 4X1000 a Fabrizio Biasin. Scrivigli su Facebook e lui ti darà il suo Iban. Fallo zioeva!”. Se domani mi arriva del grano allora potremo asserire che Marotta aveva ragione: i giornalisti sono in grado di far partire la brocca alla gente. In caso contrario resteremo convinti del fatto che se uno si mette in cantina a fabbricare bombeammano, costui non si fa condizionare da un articolo di giornale, semmai dal suo stesso cervello bacato (e comunque il 4X1000 lo chiediamo anche a lui, ché noi della Fondazione Biasin non diciamo no a nessuno).
Veniamo alle cose più o meno serie, fate voi.
Mr Bee è arrivato a Milano. Vuol comprare il Milan. Lo dice a tutti: ai giornalisti, a quelli che incontra per strada, alle commesse di via Montenapoleone dove è stato avvistato a fare shopping. Il problema è che si è dimenticato di prendere appuntamento con Berlusconi, che poi è il capo del cucuzzaro. Sembra, in pratica, che il thailandese non sia così gradito dalle parti di Arcore: forse verrà accolto nel villone, ma solo per poi essere definitivamente allontanato con un “grazie e arrivederci” (la penale? Non esiste, almeno per come ce l'hanno raccontata). Il fatto è che Silvione un accordo di massima già ce l’ha ed è quello con i cinesi. La faccenda dovrebbe essere più o meno questa: il governo di Pechino vuole il Milan perché subodora l’affare, “consiglia” (obbliga?) taluni facoltosi investitori cinesi a comprare il 50% circa del club (i nomi son sempre quelli: da Mr Pink in giù), il resto verrà acquistato tramite azionariato popolare con orde di cinesi che spenderebbero 1.500 euro circa cadauno per impossessarsi della loro “mini-quota” di Milan. Il tutto avverrebbe nel breve-medio periodo: Berlusconi manterrebbe la maggioranza ancora per qualche anno, diciamo fino alla costruzione del nuovo stadio.
Ora, detto che ad oggi le cose stanno così, ci tocca fare auto-denuncia: tutte queste boiate ve le raccontiamo settimanalmente e settimanalmente cambiano neanche fossero flirt attribuiti alla Buccino. La verità è che non sappiamo come andrà a finire la faccenda (solo Silvio sa cosa vuol fare Silvio), ma sappiamo con certezza che di questo passo anche la prossima, per il Diavolo, sarà una stagione “di passione”. Chi sta programmando il mercato? Con quali soldi? Chi sarà l’allenatore? Queste domande non hanno risposte semplicemente perché risposte non ce ne sono. La situazione - da Galliani a Inzaghi fino ai giocatori - è “congelata” con il risultato che ogni giorno che passa è un giorno in più regalato alla concorrenza per aumentare il già marcato divario tecnico: il mercato “intelligente” si programma adesso, quello degli ultimi tre giorni è semplicemente quello della disperazione e dei conti disastrati (nell'ultimo bilancio si registrano poco meno di cento milioni di passivo. Come dire che il raddoppio degli amministratori delegati al momento ha avuto un unico effetto: il raddoppio dei debiti).

Per il resto stiamo assistendo alla totale disgregazione di un gruppo il cui allenatore, oggi, in risposta ai fatti del pre e, soprattutto, post Udinese-Milan salterà la conferenza stampa secondo la logica del “se non parlo magari si dimenticano del disastro generale. Nel frattempo speriamo che il ritiro finisca presto che ci si annoia molto. Ah, l’ho indetto io? Davvero? Come dite? A tempo indeterminato? Ma siamo matti?". Chissà, invece, se prima o poi in società si preoccuperanno di dare risposte ai promotori dell'hashtag #saveacmilan, ovvero i tifosi. Già, ci sono anche loro, quelli che hanno acquistato l'abbonamento perché "senza te non siamo noi" è ora si domandano "sì, d'accordo, ma dove siete voi?"
Da Udine a Udine, dal Milan all'Inter che rivede in lontananza l'Europa dopo la vittoria sulla Roma grazie alla mossa di Mancini del "tutti all'attacco senza paura!". Guai però a esaltarsi troppo: la squadra giallorossa in questo periodo non è un test così probante. Così come continuano a essere pericolose certe voci legate al prossimo mercato nerazzurro. Prendiamo Dybala: l'argentino costa tanto, troppo - Zamparini ha sparato i soliti 50 milioni, alla fine si accontenterà di 30 - ma accaparrarselo vorrebbe dire sacrificare quell'iradiddio di Icardi. Avrebbe senso? No. In attesa della firma di Maurito sul rinnovo (pare un parto...) il giovine non vede l'ora di intascare il premio di 400mila euro se riuscirà a laurearsi capocannoniere (Tevez e Toni permettendo). Meglio guardare più vicino, ad Allan e Widmer ad esempio, obiettivi a lungo inseguiti anche se l'Udinese è sempre una bottega difficile dove fare affari. Dall'Inter per intenderci ci fanno sapere che l'esterno piace ma 12 milioni sono troppi. Sul centrocampista, invece... Dipende dal citatissimo Yaya Tourè: se arriva l'ivoriano per qualsivoglia miracolo divino, per gli altri non c'è posto a meno che non si concretizzi un'insperata qualificazione all'Europa League.
La rimonta Champions può sognarla invece il Napoli che a -2 dalla Roma corre come se fosse ancora in ritiro. Dopo il colpo di genio del patron, il buon Rafa ne ha escogitata un'altra (copiata però dall'eterno nemico Mourinho): “Silenzio stampa fino a fine stagione”. Qualcuno sostiene che alla fine lo spagnolo resterà sul Golfo, noi continuiamo ad essere scettici, non fosse altro che Sinisa a domanda precisa su cosa farà l'anno prossimo pare abbia risposto "state senza pensieri...".
Ora scusate, mi aspettano per una cena clamorosa: la seguente (e consueta) boiata tratta dal mio Facebook, vi chiarisce la questione.
Ho comprato una roba su uno di quei siti che fanno le mega offerte tipo "Pupon" (nome fittizio). Ogni tanto, in effetti, acquisto puttanate senza senso: orologi spaziali che non danno l’ora e forse esplodono, cazzibibboli osceni tipo cuscini a forma di biscotti scaduti, semi per sequoie (non ho il giardino), tre chili di caramelle evidentemente pre-leccate. Mi faccio fottere dal millantato scontone. Per dire, le caramelle pre-leccate te le fanno a 9,90 euro e mettono una X su 79,99 . E tu pensi: “Minchia, 70 euro di sconto, un affare per tre chili di pre-leccate. Le prendo”. Quando ti rendi conto che il prezzo iniziale è “leggermente” gonfiato è quasi sempre troppo tardi. In ogni caso sto andando fuori tema. Semplicemente questa volta mi hanno regalato 5 massaggi in un posto che forse fa massaggi. E’ andata così. Io: “Pronto”. Lei (voce civettuola): “Buongiorno, centro MegaMassaggiTotali, mi dica!”. Io: “Mi hanno regalato un coupon e vorrei…”. Lei, con udibile scazzo-bestiale: “Ah, un coupon… Deve mandare la mail e comunque prima di settobre non c’è spazio”. Io: “Ma scusi, non le ho detto neanche cosa mi hanno regalato e soprattutto non so quando cada settobre…”. Lei: “Senta, vuole i suoi massaggi a quattro lire? Mandi la mail e ci vediamo dopo l’estate”. Io, con fare vagamente giavannadarchesco: “Ma io protesto! Dispongo di regolare coupon!”. Lei: “Eh no bello de zia: nei 59,90 sono compresi solo i massaggi, per le proteste c’è da pagare il supplemento. Mandi la mail o paghi il supplemento. Saluti”. Io: “Ma a quale indiriz…”. Appende. Ora, ammetto che la telefonata è vagamente romanzata (ma solo vagamente, giuro). In ogni caso, oh tu amica che hai scelto di affiliare la tua attività a Pupon o simili, io te lo dico: sarò anche il pezzente che compra le pieghe illimitate da “Capelloni” a 29,90 nonostante l’evidente calvizie, ma tu i massaggi me li fai con lo stesso entusiasmo che metteresti se avessi tra le mani Gabriel Garko strafatto di Roipnol. E colcazzo me li fai a settobre, aspetto massimo fino a maggiugno, sia chiaro. E ora scusate ma stasera ho una “pizza ai 4 Sali finché muori a 9,90 esclusa acqua che invece costa molto”. Ziocoupon. (@FBiasin)

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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