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Bernardeschi, dai viola al Sasòl per dimostrare che il talento non scompare

di Ivan Cardia
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© foto di Federico De Luca

Le giovanili nella Fiorentina, dai nove ai diciannove anni; poi un anno nel Crotone, con i playoff in Serie B sfiorati e 12 gol che per un ragazzo così giovane sono un ottimo biglietto da visita pur in cadetteria; infine, il ritorno alla base, ove non sarebbe dovuto rimanere ma è rimasto perché capace di mostrare un talento così cristallino da convincere Vincenzo Montella a tenerselo stretto. Il tecnico napoletano, ad un certo punto, ha sperato anche di aver trovato il sostituto perfetto di Giuseppe Rossi, vittima dell'ennesimo infortunio di una spirale che sembra non finire mai; lo ha trovato, ma fin troppo simile all'attaccante di New York, nella buona e soprattutto nella cattiva. Perché l'infortunio al malleolo ha costretto Federico Bernardeschi a chiudere sostanzialmente con grande anticipo la scorsa stagione, fermo al palo per sei mesi, poi tornato in campo solo quando la stagione era ormai agli sgoccioli e la sua squadra aveva trovato in Salah un interprete perfetto nel ruolo di attaccante esterno.

Adesso si torna a parlare di lui, in chiave mercato, questa volta perché potrebbe lasciare i gigliati, complice un rinnovo che tarda ad arrivare ed a questo punto potrebbe non arrivare mai: sulle sue tracce vi è il Sassuolo, che si è mosso con grande rapidità ed al momento sembra ad un passo dal poterne sancire l'arrivo al Mapei Stadium. Quella neroverde pare la piazza perfetta per il talento di Carrara: si veda l'esempio di Simone Zaza o Domenico Berardi, entrambi, chi prima chi poi, destinati a vestire la maglia della Juventus. Oppure quello di Nicola Sansone, il meno chiacchierato del tridente meraviglia di Eusebio Di Francesco, non certo il meno valido, anche perché sa abbinare al talento una costanza che sembra sconosciuta agli altri due. In questo tourbillon di punte che anima la società di Giorgio Squinzi, l'arrivo di Berna rischia di far sorgere qualche dubbio: Zaza è l'unico già partito, Berardi salvo sorprese rimarrà anche nella prossima stagione e Sansone al momento non sembra destinato a partire. Difficile ipotizzare che Bernardeschi, longilineo ma esile nel fisico, i cui punti di forza sono la tecnica, il sinistro letale e la velocità di esecuzione, possa prendere il posto del centravanti lucano. Sembrerebbe, per come descritto finora, il giocatore perfetto per raccogliere l'eredità di Berardi, che però appunto non dovrebbe andare alla Juventus prima del 2016; potrebbe, per queste ragioni, finire a fare le veci di Sansone, la cui cessione a quel punto consentirebbe al Sassuolo di fare cassa e confermare la bontà del proprio progetto, a livello calcistico ma anche economico.

A meno che Di Francesco non scelga la strada più impervia: un tridente tutto pepe, con tre furetti veloci e bravi nel fraseggio rapido, letali sottoporta visto che parliamo di giocatori spesso e volentieri in doppia cifra, a dispetto della giovane età. L'esempio, con tutti i distinguo del caso, è palesemente quello del Barcellona, che su giocatori con queste caratteristiche (all'ennesima potenza, sia chiaro) ha costruito la propria fortuna recente. Una soluzione che affascina e spaventa una società il cui principale obiettivo resta comunque la salvezza, ma che potrebbe fare la fortuna di Federico Bernardeschi, un giocatore chiamato a dimostrare che un infortunio non può scalfire il talento e che i numeri sono ancora tutti lì.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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