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Bee, Inzaghi e il Milan: battute finali. Benitez, ora la palla passa a te, Inter ritorno al futuro, Pogba-PSG e i complimenti al Carpi

di Luca Marchetti
Nato a Terni il 6 maggio 1976, lavora a Sky come vice caporedattore e si occupa del coordinamento del telegiornale. Tra i volti più conosciuti del calciomercato per l'emittente di Rupert Murdoch.
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© foto di Federico De Luca

Per il Milan è stata una lunga giornata, una lunga serata e sarà una lunga nottata. Soltanto durante la mattina sapremo se ci sarà ancora Inzaghi sulla panchina dei rossoneri anche pe l'allenamento del pomeriggio soltanto domani mattina sapremo se Berlusoni rimarrà proprietario del Milan. Diciamolo chiaramente: entrambe le cose sono molto poco probabili. Bee Teaucheabeaul ha incontrato Berlusconi, hanno cenato insieme, non hanno visto la partita e alle undici, con l'1-3 sul groppone se ne è tornato a casa. Chissà se l'ennesima brutta prestazione dei rossoneri gli ha fatto cambiare idea. Scherzi a parte l'entuorage di Mr Bee si dice fiducioso. E crede di poter chiudere positivamente la trattativa. All'incontro con Berlusconi non è andato da solo. C'era Dana, il suo consulente a futuro amministratore delegato, e c'erano anche i rappresentanti della banca di Abu Dhabi (di proprietà dello sceicco) che aiuteranno Teaucheabeaul nell'operazione. Nel frattempo la squadra dormirà a Milanello e probabilmente sarà anche l'ultima notte di Inzaghi come allenatore rossonero. I risultati non lo aiutano affatto, contestazione continua, la squadra non lo segue. Brocchi dovrebbe traghettare la squadra fino alla fine della stagione. Progetti più a lungo termine ora non ce ne possono essere. Tutto sarà poi deciso da Mr Bee e dal suo entourage. Ci sono molte ipotesi sul tavolo: anche quella di mantenere l'attuale dirigenza, aggiungendola ai nomi che ha in testa la nuova proprietà: anche se la convivenza non sembra affatto semplice...

Al Napoli invece De Laurentiis parla eccome. E ora? Ora Benitez che dirà? Sabato quando si incontreranno di nuovo cosa verrà fuori? Ormai siamo arrivati quasi a maggio. Come abbiamo sempre detto i risultati avrebbero potuto capovolgere una situazione che comunque ancora rosea non è. Il Napoli in semifinale di Europa League e a un passo dal potersi riprendere la qualificazione in Champions (anche ) in campionato, ha ribaltato un po' i piani. Ma Benitez sempre una risposta deve dare.Non era molto tempo fa quando il feeling era ai minimi termini. Attenzione: non era mai stato messo in discussione il valore professionale dell'allenatore. Ma evidentemente De Laurentiis vuole avere una sintonia completa con i suoi dirigenti. E con Benitez questo non c'è stato più da un po' di tempo. Chiacchierate ridotte al minimo (più che altro utilizzo di sms), diversità di vedute sui risultati, impieghi di giocatori e soprattutti ritiri. Benitez vuole avere la sicurezza di investimenti continui nel tempo (almeno tre acquisti per essere competitivi anche in Europa), di programmazioni concrete sul settore giovanile e di un rinnovamento dello stadio. Queste tre indicatori sui quali riflettere per capire cosa farà Benitez. Al momento ribadiamo: più no che sì. E ribadiamo anche il nome di Mihajlovic come probabile successore di Rafa.

La Juve è a un passo dal quarto scudetto consecutivo e l'unica vibrazione arriva da Parigi dove scrivono che Pogba si è incontrato con il presidente del Psg. La Juve conferma l'incontro ma puntualizza con forza e decisione: intanto l'incontro è stato completamente casuale e sicuramente non è stato possibile intavolare una trattativa, la seconda è che nessuno ha mai parlato con la Juventus. Quindi trattativa non c'è. E Marotta fa capire che se dovesse esserci non sarebbe certo semplice...

Anche l'Inter continua a lavorare per il futuro. Yaya Touré è nettamente la priorità. Le scelte saranno subordinate a quanti soldi spenderà l'Inter pe il centrocampista preferito di Mancini. Solo se dovesse arrivare un no preciso l'Inter mollerà. E le alternative allora sono Song (del Barcellona, suo quale c'è anche l'Interesse del Milan) e Allan dell'Udinese. Curiosa la storia di Allan perché l'Inter (proprio con Dybala) li aveva praticamente presi, prima ancor che arrivassero in Italia. Prezzi naturalmente differenti da questi di cui sentiamo parlare ora. Ma evidentemente l'Inter aveva visto lungo anche allora, ma forse non ha avuto le risorse giuste per poter piazzare questo doppio colpo che si sarebbe ritrovato in casa. Non sempre è facile fare questo tipo di scelte, il calciomercato ne è pieno.

Chiudiamo con il miracolo di questi giorni: il Carpi. Definirlo miracolo non è però giusto nei confronti di chi a questo progetto ha lavorato anima e corpo in questi anni. 5 anni fa nei dilettanti, da ieri in A. Come si fa? Fortuna? Tutti al posto giusto e al momento giusto? Congiunzione astrale? A me oiace pensare che Bonacini e Giuntoli, presidente e direttore sportivo, abbiano creato insieme questo gioiello. Non si vincono 4 campionati per caso o soltanto per congiunzione astrale. Non si arriva in serie A così. Forse serviranno anni per capire cosa è successo in questa piccola città di provincia, qual è il segreto dei Castori-boys. Scriveremo in tanti, proveremo a chiederlo ai protagonisti mille volte. In realtà il lavoro paga e stavolta si è visto. Nel migliore dei modi possibili. Io sinceramente sono convinto che Giuntoli abbia fatto un lavoro straordinario. Abbia cercato con la costanza di un fuoriclasse i giocatori (e gli uomini) adatti alla sua idea di calcio. E ha avuto la fortuna di trovare un presidente come Bonacini che la pensa come lui. Un binomio finora inscindibile che ha raccolto solo successi. Sembrano complimenti troppo importanti: provate voi a portare il Carpi in A. E per cercare di farlo rimanere sono pronti già i primi movimenti: Melchiorri del Pescara, Gavazzi (ora alla Ternana ma della Sampdoria), piace il capocannoniere Toni insieme a Moras del Verona. Interessa Sampirisi. E per l'attacco l'altro nome è Pavoletti. Gente che ha fame, più che conto in banca. Gente che corre per la gloria. Come il Carpi ha corso fino alla serie A. Come in una storia che tutti avrebbero voluto vivere. Quelle storie che rendono unico il calcio, quelle che ti ricordi per tutta la vita. In questo momento siamo tutti tifosi del Carpi: incarna il motivo per cui tutti seguono il calcio. Che nulla è precluso: basta saperlo fare. Anche alla faccia di chi ti vuole male!

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