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Attenzione attenzione! Juve-Inter incendia il mercato: due colpi per "one shot" Mancini, uno e mezzo per Allegri (e Sneijder...). Triangolo spaziale per il Milan. Roma: occhio al "giaguaro" Sabatini. E Napoli prende...il "Ferryboat"

di Fabrizio Biasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista Rai, TeleLombardia e Sportitalia
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© foto di Federico De Luca

Questo editoriale potrebbe contenere tracce di noccioline.

Ciao. Sono in Danimarca. A Copenaghen. Me ne scuso, ma ho staccato due giorni prima del bailamme di mercato. In ogni caso ho ottime sensazioni che mi piace condividere con voi. Credo che: Podolski vestirà il nerazzurro, Cerci il rossonero, che Berlusconi dirà "Volevo Cerci da illo tempore". Idem Inzaghi. Che Gabbiadini alla fine sceglierà Napoli. Difficile, invece, che qualcuno di questi simpatici danesi venga prescelto per arricchire la serie A. Peccato.

Avessi scritto queste cinque righe tre settimane fa sarei stato l'indiscusso re del mercato, invece no. Proverò in ogni caso a conservare il titolo di "re della minchiata".
Qui, a due passi da Malmoe - ovvero la città dove Ibra se gli gira torna a casa con l'alce da 500 chili stramazzata, mentre noi al massimo torniamo a casa con due etti di tacchino tagliato bel sottile - se la godono parecchio. Per dire: nessuno lega le biciclette con 74 lucchetti (e comunque a Milano te la fottono lo stesso), le lasciano libere perché si fidano assai dell'altrui persona; i musei sono in gran parte gratuiti e il dipendente comunale ti dice "prego s'accomodi" invece di "non potevi startene a casa tua stronzo?"; se per caso incroci lo sguardo di qualcuno, quello ti sorride e non dice "cazzo guardi, figlio di nessuno"; soprattutto da queste parti frega niente del calciomercato "inverno/primavera 2015".
Da noi invece no. Da noi il mercato è affare nazionale per mere questioni legate al Fantacalcio, ovvio, ma anche perché è bello dire all'amico "sfigato, noi abbiamo preso Stocauser e ora vinciamo tutto. Tu invece t'attacchi al tramvai", oppure travestirsi da esperti e sentenziare "con Stocauser il tecnico dovrà necessariamente cambiare assetto tattico, sarebbe stato meglio puntare su Favotti e insistere con il 4-3-1-2". In particolare la cosa più bella del mercato - specie quello invernale - è il "rinfaccio", ovvero la fetentissima ricerca dell'articolo/intervista/dichiarazione o qualunque altra cosa possa mettere in discussione l'arrivo di un giocatore nella tal squadra. E allora il Milan prende Cerci "ma in realtà voleva venire all'Inter e quindi farà schifo e poi c'ha la fidanzata che odiava la serie A e ora è tornata in Italia e muta deve stare". E l'Inter prende Podolski "ma lo sanno tutti che è juventino e un giorno ha detto "prescrittese maledetta" e quindi giocherà con i nerazzurri ma combinerà una mazza perché in realtà voleva andare all'Isola dei Famosi con Valerio Scanu". E la Juve "forse prenderà Sneijder e Rolando che sono due ex interisti e quindi cacca e pipì". Insomma, con la scusa del mercato ci si insulta allegramente sfruttando il caro vecchio social network, ormai "nuovo Far West virtuale" dove mandarsi affanzum è cosa buona e giusta.
Noialtri presunti addetti ai lavori, invece, lottiamo sui centesimi di secondo per arrivare prima degli altri allo scooppone. E allora "ho letto su "ilmercatolosoio.it" che Shaqiri una volta si è fatto una di Cinisello Balsamo e la vuole rivedere quindi verrà all'Inter", o anche "su sotuttodellacompravendita.org dicono che Wanda Nara vuol far crescere la piccola Icardina a Madrid e quindi è chiaro che andrà via", fino agli acerrimi nemici di Pedullà e ideatori del sito pedullànullasa.argh convinti che davvero Shaqiri vestirà il nerazzurro perché hanno intervistato quella di Cinisello che avrebbe dichiarato "sono calda come un boiler".

E allora parliamo di codesto Shaqiri e del fatto che domani Ausilio tenterà l'affondo galattico per arrivare al giocatore. Le possibilità che l'operazione vada in porto sulla base del prestito oneroso con diritto di riscatto per 15 bombardoni complessivi è concreta e - confesso - mi sorprende parecchio.
L'Inter squattrinata, quella del presidente costretto a inginocchiarsi davanti a quelli dell'Uefa perché "siamo conciati ma stiamo facendo i bravi", quella del bilancio a puttane e dei dirigenti "che come Alice vivono nel paese delle meraviglie", in soli due mesi hanno: messo a libro paga l'allenatore più caro della serie A e comunque uno tra i più capaci in Europa; sbattuto fuori il predecessore che a sua volta era il tecnico più pagato della A insieme a Benitez; convinto un campione del mondo a venire sei mesi ad Appiano per ricostruirsi una reputazione in attesa di capire quel che sarà a giugno; quasi convinto un giocatore assai corteggiato del Bayern Monaco a sposare il progetto di una squadra attualmente all'11esimo posto e comunque satura dei problemi di cui sopra; blindato il contratto della stellina Kovacic; imbastito altre operazioni (vedi Allan) per consegnare a Mancini una squadra con i controcazzi già a gennaio.
I fatti al momento sono tre: 1) Mancini non è il tecnico più bravo sul campo, ma è certamente un fenomeno a far spendere quattrini anche a chi non ce li ha o fa finta di non averli. La tecnica delle conferenze con annuncio ad alta voce ("voglio due esterni altrimenti cosa mi hanno chiamato a fare?") sta funzionando per la gioia di tutti i tifosi. Per intenderci, l'avesse fatto Mazzarri probabilmente sarebbero arrivati M'Villone, cugino di M'Vila, e Dudu, amichetto di Dodò.
2) Ausilio sa il fatto suo. Vuoi un centrocampo muscolare (vedi richieste di Mazzarri)? E lui ti porta i muscoli. Vuoi gli esterni di attacco? Arrivano pure quelli. Di certo se l'Inter non raggiungerà gli obiettivi non sarà colpa dell'attuale direttore sportivo.
E veniamo al punto 3), il più spinoso. Dovesse arrivare Shaqiri, ma anche un suo alter ego di livello, il tecnico avrebbe fin da subito un obbligo: riuscire a conquistare il terzo posto o la vittoria in Europa League. Parliamoci chiaro, serve un miracolo, ma una squadra con Handanovic, Kovacic, Icardi, Podolski, forse Shaqiri e mettiamoci pure dentro Osvaldo, Palacio e Hernanes (se si ricorda quel che vale), non può tirarsi indietro e vivacchiare nella melma della mezza classifica. Il tutto considerando il fatto che Ausilio è sì stato bravo, ma a furia di utilizzare la formula dei "pagherò" prima o poi dovrà fare i conti con i creditori. La scadenza è giugno: o arrivano i quattrini della Champions o si vende. E allora addio Podolski per la serie "breve ma intenso", addio Handanovic per la serie "vi voglio bene ma mi piacerebbe giocare di martedì/mercoledì sera" e addio Icardi per la serie "il ragazzo è bravo ma se qualcuno offre 30 milioni glielo portiamo con l'ApeCar. Lui, la Wanda, la Nara e pure Maxi Lopez a meno che non diventi il nuovo testimonial del Crodino". Ebbene sì, per l'Inter "one shot" saranno sei mesi davvero cruciali.

Il resto in pillole:

- Al Milan si attendono i classici "giorni del condor", ma la verità è che quest'inverno la vacanza brasiliana non ha offerto spunti concreti. Con Cerci la società ha accontentato (e bene) il tecnico, si cercherà di arrivare alla prima punta provando a completare il complicato ma non impossibile "mega triangolo galattico di mercato": Niang a Udine, Muriel alla Samp, Okaka in rossonero. Per il resto il Diavolo si coccola El Shaarawy secondo il seguente (e condivisibile) assunto: i due gol in amichevole con il Real contano fino a un certo punto ma hanno rimesso il giovine in vetrina e certificano che il ragazzo ha talento. Dovesse arrivare un'offerta adeguata, il Faraone partirà.

- Alla Juve in attesa del big match di stasera ragionano sui "soliti" Sneijder e Rolando, ex beneamati. Il difensore alla fine arriverà, meno speranze per l'olandese che costa un botto, guadagna anche di più, e (opinione personale) serve fino a un certo punto. Più facile e funzionale la pista Diamanti.

- Qui Roma. È arrivato il 18enne Mendez, si lavora sotto traccia per il post De Sanctis (Handanovic o Neto), soprattutto presto arriveranno i "giorni del giaguaro" che poi è Sabatini. Il pezzo da novanta per sognare lo scudetto è in arrivo anche se lui non lo confesserà mai...

- Alla Fiorentina la rivoluzione tecnica blocca il mercato. Pradè e Macia lasceranno a uno tra Sogliano, Berta o Marino. In un caso o nell'altro è assai triste vedere che un portiere stra-coccolato da tecnico e società nei "giorni delle papere" come Neto, ora faccia il fighetto perché ha capito che può monetizzare. Riconoscenza, questa sconosciuta.

- Infine il Napoli. Bigon parlando di mercato pare abbia detto "Yes, I know my way" e porterà almeno un altro giocatore a Castel Volturno. Nel frattempo Gabbiadini ha preso il "Ferryboat" ed è sbarcato sul Golfo; l'asse con il procuratore Pagliari non si scioglierà "come un gelato all'equatore" e porterà Donati a giugno; per Benitez la sensazione è che "le vie del Signore sono finite", quindi niente rinnovo nonostante l'apertura di ieri in conferenza stampa. Voci di addio anche per quel "mascalzone latino" di Callejon che ora non si muove, ma a giugno forse sì. In ogni caso "Che dio ti benedica" Aurelio De Laurentiis, presidenti così non crescono sugli alberi.
E Dio benedica anche te, Pino, la più triste cessione al mercato invernale della storia del Napoli. E dell'Italia.
(Twitter: @FBiasin).

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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