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Arezzo: palla al centro e ripartire e non é tutta colpa di Sperotto

di Redazione TMW
Fonte: Daniele Mosconi per tuttolegapro.com
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© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Per quasi quarantotto ore siamo stati con il fiato sospeso in attesa di capire chi fosse colui che ha registrato le urla di Ezio Capuano nello spogliatoio di Lucignano. Abituati come siamo all'inciucio e al chiacchiericcio, pendevamo dalle note ufficiali dell'Arezzo per sapere qualcosa in più e intanto ognuno intingeva il suo pezzo di brioche nel cappuccino chiamato Arezzo, vittima inconsapevole di questa situazione. La sete di giustizia è stata finalmente ripagata: Nicolò Sperotto è il reo.
Gesto grave, da irresponsabile di un giocatore che lo stesso allenatore nell'intervista concessaci a fine agosto aveva elogiato, definendolo "un giocatore che è di un'altra categoria". Non scendiamo dalla montagna con una serie di orecchini al naso e sappiamo che Sperotto è la punta di un iceberg, dove in tanti ora si nascondono, come se il ragazzo avesse una gonna così larga dove è meglio ripararsi dagli strali della società e dell'allenatore.
Il ragazzo, nella sua irresponsabilità ha pagato, ma non crediamo che abbia fatto tutto da solo. Qualcuno ha fatto finta di aiutarlo e l'ha pugnalato alle spalle, lasciandolo con il cerino (in questo caso il file) in mano. Non sapremo mai chi veramente ha dato in pasto alla stampa uno sfogo che doveva rimanere nel chiuso di uno spogliatoio.
Sperotto è colpevole di aver dato inizio ad una catena che ora rischia di stringersi al collo di tutta la società dell'Arezzo, fino a strozzarla.
Da questa vicenda, escono sconfitti in tanti. Ognuno nei prossimi mesi si prenderà le sue responsabilità e pagherà per ciò che potrà accadere.

Quale sarà il clima dello spogliatoio nei giorni a venire? Con che spirito la squadra scenderà in campo sabato 17 contro il Prato?
Ci vuole un gesto di rottura che non si può ridurre ad un silenzio stampa che può chiudere le bocche, ma l'episodio ancora aleggia, seppur chiuso nell'ambiente amaranto. Non andrà via tanto facilmente, perché a tutti basterà andare su un sito di condivisione video per continuare a rivivere quei momenti. Giusta la punizione al ragazzo: adesso è il momento di un passo avanti: ci vuole lo scatto di orgoglio di tutti, giocatori in primis, per mettere un punto che chiuda questa squallida storia.
Ezio Capuano dovrà essere bravo in questi giorni a tenere la situazione sotto controllo e gli va dato merito di aver preso il diavolo per le corna, senza tanti infingimenti. Quanti l'avrebbero fatto? L'errore che non andava commesso era quello di attendere la fine della partita con la Carrarese per risolvere la vicenda. La domanda in questi casi nasce spontanea: avesse vinto l'Arezzo contro i cugini gialloblù, sarebbe tutto finito a tarallucci e vino? La cosa andava risolta subito, fin dal momento successivo alla diffusione del file, non attendere una sconfitta pesante, mentre tutta Italia (ma non solo!) rideva dei rimproveri di un cinquantenne che avrà mille e più difetti, ma è un passionale come pochi.
Capuano, esperto e amante di situazioni al limite della crisi di nervi, sà che gli basterà un minimo errore per avere uno spogliatoio contro. E' un rischio che deve correre e come capita in questi casi, il gesto insano di uno, lo pagheranno tutti.
Il campionato dell'Arezzo 2.0 parte da sabato contro il Prato. Il punto di rottura in questa faccenda c'è, ognuno cerchi il suo. Altrimenti si salvi chi può, con il rischio che non vengano fatti prigionieri...

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