Ancora uno straniero per la Roma. Emery in cima ai desideri di Sabatini
Lo straniero va di moda, almeno a Roma. Dal 2011 infatti sulla panchina dei giallorossi, se si esclude la breve parentesi di Aurelio Andreazzoli, sono succeduti solo tecnici stranieri: Luis Enrique, Zdenek Zeman e Rudi Garcia. E anche il prossimo, qualora il francese debba lasciare la capitale a fine stagione dopo un'annata negativa che vede la Roma fuori da ogni obiettivo, arriverà molto probabilmente dall'estero. Il nome in pole infatti è quello di Unai Emery Etxogoien allenatore del Siviglia che ha dimostrato in Andalusia la sua propensione alle coppe europee avendo vinto la scorsa Europa League ed essendo in corsa per quella attuale.
Dopo l'inizio al Lorca, dove ha iniziato ad allenare appena smesso di giocare, l'ascesa del tecnico basco è stata continua. Con l'Almeria raggiunge la promozione in Liga e un ottavo posto, con 52 punti, che rappresentano una delle migliori annate del club iberico. Premiato come miglior allenatore di Spagna Emery passa al Valencia che trascina a due terzi posti in quattro anni prima di lasciare e provare la prima, e finora, unica esperienza all'estero. Esperienza però negativa perché allo Spartak Mosca resiste solo pochi mesi prima di venir esonerato dopo un derby contro la Dinamo perso per 5-1. Da qui il ritorno in Spagna e la panchina del Siviglia portato a trionfare in campo europeo con il terzo titolo in Coppa Uefa/Europa League della storia che iscrive gli andalusi nel libro dei record della competizione al fianco di Juventus e Liverpool. In estate, magari dopo un'altra coppa messa in bacheca, potrebbe arrivare però il divorzio e una nuova esperienza all'estero, in Italia, dove la Roma e specialmente Walter Sabatini lo aspetta a braccia aperte.