Alexandre Pato, papero rinato con la voglia di tornare in Italia
Potrebbe pure essere la notte che cambia una carriera. Perché quella appena trascorsa, per Alexandre Pato, è stata quella del ritorno a una normalità, dopo qualche anno di anonimato. La doppietta inflitta all'Audax Italiano, nella Libertadores, può aiutare a far tornare alla dimensione giusta il Papero. Perché l'ex Milan, arrivato in Italia ad agosto 2007 ma tesserato solo a partire dal gennaio successivo, si è infilato in un tunnel di infortuni e divertimenti: un po' l'esplosione muscolare, un po' la tendenza a frequentare locali, ed ecco che uno dei migliori prospetti del calcio brasiliano sembrava oramai pronto per naufragare. Non è detto che sia ancora in tempo a recuperare, perché per tornare in Europa servirà qualcosina di più, ma almeno gli ultimi due gol assomigliano tanto ai lampi che Pato aveva prima. Quanto prima? Sarà il campo, nei prossimi mesi, a dirlo, perché non è una tripletta con i semidilettanti del Capivariano che cambia le cose, così come non può un golazo - come quello con i cileni - far il (di nuovo) cannoniere.
In ogni caso l'intenzione è chiara, e non da oggi (o ieri). Alexandre Pato, dopo qualche anno di esilio forzato, vuole ritornare a far gol in Europa. E poco importa se al Corinthians non ha fatto granché bene, per usare un eufemismo, e se i tifosi del San Paolo avrebbero voluto il suo scalpo, seppur in maniera figurata, nella passata stagione. Mutatis Mutandis, soprattutto nel pensiero della torcida brasiliana, e Pato appare già pronto a essere riportato alla sua dimensione di idolo. I suoi agenti lo hanno già offerto più volte in Italia, un anno fa alla Juventus, lo scorso gennaio alla Fiorentina, e non è detto che sia finita qui.