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Torino, Glik: "Ho rinnovato per raggiungere qualche cosa d'importante"

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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© foto di Federico De Luca

Il capitano del Torino Kamil Glik parla in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

E' al quarto anno al Torino, cos'è cambiato in questo periodo?
"Fino ad oggi è tutto perfetto, quando sono arrivato non c'era tanto entusiasmo nell'ambiente e c'è stata anche una piccola contestazione nei confronti della squadra e della società, poi abbiamo dimostrato sul campo che potevamo fare qualche cosa di bello e ogni anno siamo riusciti a fare qualche cosa d'importante. Per questo dico che per il momento è tutto perfetto".

Nonostante qualche voce di mercato che la riguardava è rimasto, le piace stare al Toro?
"Sì, ho firmato un nuovo contratto perché penso di poter fare ancora qualche cosa. Quest'anno sarà per me importante, mi cambierà la vita poiché spero di essere, insieme a tutta la squadra, protagonista, ma adesso penso solo a prepararmi bene per la prossima stagione".

Ha detto che spera che le cambi la vita, può chiarire questo concetto?
"Come ho detto prima voglio essere protagonista con questa squadra. Il mi sogno è di giocare in una squadra al top, non so se rimarrò per altri due, tre, quattro anni al Torino, ma voglio disputare una stagione importante ad altissimo livello, questo è il mio obiettivo".

Parlando di obiettivi c'è l'Europa League e la finale sarà in Polonia a casa sua.
"Avevo già giocato in Europa League qualche partita con il Palermo e pensando che l'anno scorso la coppa l'ha vinta il Siviglia che era stato ripescato quindi si può sognare, però dobbiamo procedere passo dopo passo. Il terzo turno è importante e se lo passiamo poi, nei play-off, può succedere di tutto. Vediamo che cosa succederà, ma sicuramente sarà una cosa bellissima, considerando che tre anni fa siamo partiti dalla serie B e non si pensava che oggi avremmo potuto giocare la fase a gironi dell'Europa League, riuscirci sarebbe una cosa importante. Facciamo un passo alla volta e ripeto nel terzo turno può succedere di tutto".

Come squadra vi siete posti un obiettivo concreto?
"No, obiettivi non ce ne sono. Ripetere più o meno il campionato che abbiamo fatto l'anno scorso sarebbe un'ottima cosa. Rimanere un paio di anni a questo livello piazzandoci nei primi dieci e non fare solo un campionato come quello passato per caso: questo è l'obiettivo attuale e per il futuro. Però, ripeto, un obiettivo fisso per questa stagione non lo abbiamo, pensiamo partita dopo partita come abbiamo fatto gli anni scorsi e questo ci ha permesso di arrivare a un certo livello".

Spesso si dice che iniziare presto la stagione e avere tanti impegni durante l'anno renda tutto più difficile, è d'accordo con queste affermazioni?
"No, noi calciatori vogliamo giocare sempre ed è importante adesso fare la preparazione per essere pronti a giocare ad alto livello, più avanti ci sarà la Coppa Italia, fra poco il campionato e speriamo di qualificarci per la fase a gironi dell'Europa League. Personalmente ho ventisei anni e sono in un'età che per un difensore è perfetta per giocare, dai ventisei ai ventotto-ventinove anni. Io sono sicuramente pronto a disputare quaranta, quarantacinque partite in un anno, anche quelle della Nazionale. Indubbiamente sono tante partite, ma sono pronto, come dicevo, e sarà un anno bellissimo".

In difesa ci sono stati gli ingressi di Jansson e di Molinaro, mentre a centrocampo e in attacco ci sono stati molti più cambiamenti. Come vi state trovando?
"Questi giorni qua a Bormio servono anche per conoscerci meglio e per lavorare sul piano offensivo perché è vero che su quello difensivo siamo rimasti sostanzialmente quelli che eravamo, ma il centrocampo è cambiato un po' e soprattutto è cambiato l'attacco, quindi il mister sta valutando tutte le opzioni e poi deciderà, spetta a lui farlo e a noi seguirlo allenandoci al cento per cento. Ci stiamo allenando e sfruttiamo al meglio questo periodo".

Quest'anno ci sono anche tanti giocatori stranieri, avete problemi a capirvi?
"Per i giocatori nuovi forse sì perché non conoscono l'italiano, ma parlano spagnolo Larrondo, che è argentino, e Moretti, che ha giocato per anni in Spagna, e spiegano che cosa dice il mister a chi non parla italiano. A livello calcistico in campo sarebbe meglio che tutti parlassero italiano, però fra due-tre mesi lo parleranno e capiranno tutti. Io quando sono arrivato in Italia, in prestito al Bari, in sei mesi qualche cosa avevo già imparato della lingua".

Lei aveva avuto difficoltà a capirsi con Ventura a Bari?
"Io ero arrivato a gennaio e il mister a inizio febbraio è andato via, praticamente abbiamo avuto solo il tempo si salutarci".

E con Jansson, che fa parte del gruppo dei difensori, ed è svedese in quale lingua parlate?
"A lui sono spiegate le cose in inglese, ma piano piano già sta imparando l'italiano, ci vorrà un po' di tempo anche per lui".

Da capitano ha qualche cosa da dire ai tifosi?
"Non posso promettere niente, ma sicuramente dico che, come tutti gli anni, farò e faremo di tutto per rispettare questa maglia sudando in campo per novantacinque minuti a partita e disputare una bella stagione in modo da divertirci tutti insieme. Se siamo arrivati dove siamo oggi è anche merito dei tifosi che ci sono stati sempre vicini e speriamo che anche nei momenti di difficoltà che ci saranno durante la stagione, come capita a tutte le squadre persino alle grandi, i nostri tifosi continueranno a sostenerci e noi cercheremo di ripagare la loro fiducia in campo".

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