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Top & Flop di Arzanese-Martina

di Stefano Sica
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© foto di Ninni Cannella/TuttoLegaPro.com

Arzanese mai doma. Come un leone in gabbia, o un intellettuale sottovalutato ingiustamente per troppo tempo. Il nuovo anno si apre per i biancocelesti partenopei così come si era chiuso. Con spettacolo, freschezza atletica, carattere e avidità. Non male per una squadra che non sente il peso psicologico dell'ultimo posto in classifica. Uno status che, semmai, avrebbe dovuto progressivamente abbatterne le difese immunitarie. Ma l'Arzanese odierna è un treno in corsa e lo ha capito a proprie spese anche il Martina, che in trasferta aveva fatto la voce grossa a Sorrento per poi strappare un punto ad Aversa, prima di cadere solo nel finale a Cosenza. Un ostacolo quindi ostico per il team di Marra, ma superato in scioltezza. Il leitmotiv della compagine di Bocchini è sempre uguale: primo non prenderle. Sterile il 4-3-3 martinese, seppur audace sulla carta. La partita la fa per almeno 75 minuti l'Arzanese, che sfodera già dalle prime battute i consueti ritmi forsennati e riduce gli ospiti ai minimi termini. Imprecisione (tra cui il rigore malamente sciupato da Umberto Improta), sfortuna e mancanza di lucidità nell'ultima stoccata impediscono il vantaggio. Che poi arriva puntuale e meritato al 22' della ripresa con lo stesso Improta. Poco prima Marra aveva azzeccato la mossa decisiva nella sua personale partita a scacchi con Bocchini: dentro Ripa e fuori Ricci. E modulo passato dal 3-5-2 al 3-4-3. I biancocelesti da quel momento mettevano in vetrina un trio d'attacco sprecato per la categoria e una coppia di centrocampo (Ausiello-Giacinti) veloce e muscolare. Ripa (autore del raddoppio definitivo) e Sandomenico sfornano assist a ripetizione e deliziano la platea. Il tridente difensivo Palumbo-Patti-Caso è una diga, Funari e Rizzo sgobbano sulle fasce e fanno gli ascensori in servizio permanente effettivo (ottima soprattutto la performance dell'ex Fondi). Il Martina si sveglia solo negli ultimi 10 minuti. Prima reclama un penalty per un presunto fallo di mani di Caso, poi impreca alla malasorte per la clamorosa traversa di Provenzano. Ma è troppo tardi per meritare il punticino. Giù il cappello davanti all'Arzanese, che dimostra anche di saper soffrire quando le gambe proprio non reggono più la fatica. Una squadra così può raggiungere almeno gli spareggi. E in fondo lo meriterebbe.

TOP

Patti (Arzanese)
Gioca al centro della difesa tra Caso e Palumbo e ne dirige le operazioni. La sua solidità è impressionante. Forza e intelligenza tattica ne profumano la prestazione. L'assist a Sandomenico (che poi si procura un penalty solare) nel primo tempo e un salvataggio sulla linea nel finale sono i dessert di una giornata fantastica. Non visitava la Seconda Divisione dal 2009 (ai tempi del Manfredonia). Poi solo serie D. I casi strani del calcio.

Modesti (Martina, nella foto)
Neutralizza con freddezza Improta su rigore. In precedenza aveva salvato due volte su sandomenico. Determinato e convinto dei propri mezzi. I pugliesi devono ringraziare anche lui se non tornano a casa con un passivo più rotondo.

FLOP

Ricci (Arzanese)
Non demerita ma non interpreta al meglio la posizione da metodista davanti alla difesa. Non detta quasi mai i ritmi di gioco e denota spesso passo lento limitandosi al compitino. Ma ha talento e potrà dimostrarlo.

Belleri (Martina)
Di palloni giocabili gliene arrivano pochi e l'atteggiamento generale della squadra, molto abbottonato, non lo aiuta. E quando capita, il muro difensivo arzanese gli mette il bavaglio silenziando qualsiasi sua velleità.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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