Storie d'estate: Cerci tra sceicchi e ritorno a casa
Ritorno di fiamma, o quasi. Perché Alessio Cerci, assoluto protagonista dell'ultimo campionato di Serie A oltre che annunciata star del prossimo Mondiale, sembrava già a un passo dal Manchester City tre anni fa. Più di mille giorni indietro, il riccioluto attaccante aveva concluso in maniera più che positiva il suo campionato con la Fiorentina, il primo, pur destando impressione solamente nelle ultime partite. Per il resto Cerci aveva avuto più di qualche difficoltà, sia d'ambientamento che con la piazza, salvo poi diventare un titolare inamovibile delle gare finali. Così Roberto Mancini, provando a mettersi in mezzo fra il calciatore e la Fiorentina, aveva offerto qualche milione di euro laddove sembrava non ci potesse essere grande margine. Perché Cerci, contrariamente a oggi, era svalutato e sembrava addirittura giocatore eternamente incompiuto, specie dopo i tanti riferimenti a lui come Henry di Valmontone.
Ecco, dopo la sparata di Urbano Cairo, quei 61 milioni di euro che valgono la richiesta della Roma per Benatia, c'è pure il City che insegue, nonostante sia stato un ex obiettivo. Cerci, insomma, è a metà fra una possibilità di esperienza all'estero e il ritorno a casa, che al momento appare più probabile. I giallorossi stanno mantenendo contatti vivi, con una maxi scambio in cui graviterebbero pure Torosidis, Nico Lopez e Bertolacci. Un'operazione che probabilmente è fantamercato - anche perché la richiesta sarebbe Florenzi, impossibile da soddisfare per la Roma - ma che non chiude certo il sipario prima dell'inizio del Mondiale. Il calciomercato è cambiato completamente e per chi, come Cerci, potrebbe cambiare società, le cose rischiano di andare per le lunghe.