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Savoia eclissato, Casertana impietosa. Focus sul match

di Stefano Sica
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© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com

E' notte fonda per il Savoia. Succede quando gli stenti di una società riescono a permeare malignamente umori e valori di un gruppo. La vita del club oplontino è appesa a un filo, oramai è noto. Non ci sarà spending review che tenga per spezzare un destino già segnato, a meno che entro metà gennaio non arrivi quel ribaltone societario tanto atteso. Va da sé che, nel frattempo, molti atleti a disposizione di Ugolotti saluteranno la truppa nei prossimi giorni decidendo di continuare il loro percorso professionale altrove. Andranno via perché magari non vorranno aspettare ancora l'alba di una stabilizzazione che non si sa se arrivi o meno. Totalmente opposto lo stato di salute psicologica della Casertana, che con Campilongo potrebbe aver trovato finalmente la quadratura del cerchio. Servono ulteriori conferme, ovvio. Ma i Falchetti adesso riescono ad esprimere appieno il loro potenziale tecnico coniugandolo con una continuità di risultati che mancava nell'era Gregucci, tra buone prestazioni e qualche passo falso di troppo. Dopo lo stop casalingo col Foggia, il tecnico napoletano ha riproposto lo stesso undici titolare per tre settimane di fila ricavandone nove punti, con sette gol all'attivo e nessuno incassato. Segno che certi meccanismi sono irreversibilmente in fase di perfezionamento col 4-3-3 che continua a dare riscontri convincenti. Come con la Vigor Lamezia, però, la Casertana ha tradito un insufficiente impatto con la partita. Nel primo tempo, infatti, il Savoia ha annullato soprattutto tatticamente idee e strategie della Casertana seppur in un divario tecnico incolmabile tra le due squadre. Molto disciplinati e attenti i Bianchi, disegnati da Ugolotti sul 4-2-3-1. Pochissime le occasioni da ambo i lati, salvo una punizione perfida di Bianco a cui un ottimo Santurro ha negato il bis dopo il centro con la Vigor. Poi più nulla da segnalare. Savoia intenzionato principalmente a non prenderle, impalpabile in fase offensiva ma diligente nel limitare sul nascere le iniziative rossoblù con una pressione costante su Diakite nonché sugli esterni Cunzi e Mancino rispettivamente francobollati da Di Nunzio e Cremaschi. Sterile il possesso palla della Casertana, bassi i ritmi. Fraseggio a volte apprezzabile ma senza concretezza negli ultimi 30 metri.

Diversa la ripresa, quando da un banale errore di Malaccari in mediana è arrivata la lunga cavalcata di Diakite verso la porta di Santurro per il vantaggio ospite. Il Savoia tuttavia si è fatto apprezzare per la reazione rabbiosa e fulminea, quasi imprevedibile per la squadra di Campilongo. Dieci minuti di fuoco per i Bianchi da cui sono scaturiti il rigore reclamato per un evidente fallo di mani in area di Mancino su calcio franco di Sevieri (precedentemente D'Appolonia era stato atterrato all'ingresso in area) e una rete di Cipriani annullata per fuorigioco. E' a questa fase a cui probabilmente Campilongo faceva riferimento in sala stampa quando ha parlato di limiti generali nella gestione di una gara nei momenti più complicati. La Casertana, infatti, nonostante il vantaggio è andata quasi subito in apnea senza riuscire in alcun modo ad alleggerire la pressione avversaria. Ed è stato soprattutto Cipriani ad ergersi a protagonista assoluto facendo sentire il proprio peso specifico in attacco ai difensori rossoblù. Una sfuriata in ogni caso assai breve. E silenziata poi dal raddoppio di Murolo. Da lì è cominciata la lunga agonia oplontina fino al fischio finale del bergamasco Mainardi che ha sancito superiorità tecnica e qualitativa della Casertana come era in realtà nell'ordine delle cose. Il Savoia esce a pezzi dal derby seppure con qualche indicazione positiva: l'applicazione tattica messa in mostra nel primo tempo (squadra corta e sempre attenta nei raddoppi) e la reazione immediata allo svantaggio in apertura di secondo tempo. Aspetti incoraggianti ma che non basteranno senza una rivisitazione tecnica e societaria che si rende inevitabile a gennaio, mese della verità per il club di Torre Annunziata. Nodi che peraltro si legano indissolubilmente e dai quali dipenderà il futuro dei Bianchi. La Casertana può festeggiare invece per diversi motivi. Intanto perché è la prima volta nella propria storia che espugna il Giraud e che mette in fila tre gare senza prendere reti in questo campionato. E poi perché almeno il sogno play-off inizia a diventare concreto e realmente possibile. Forte di una difesa blindata e di un tridente rodato (Cunzi-Mancino-Diakite), Campilongo in mediana può contare su palleggiatori di assoluto valore come Carrus e Cruciani (dirottato anche a fare la mezz'ala dopo l'ingresso del primo) e grandi recuperatori di palloni come Mancosu e Marano. Ed è soprattutto in questo reparto che è emerso il gap profondo col Savoia.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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