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Papadopulo: "Qualcuno a Lecce non mi vuole"

di Redazione TMW
Fonte: Matteo Bottazzo per Sololecce.it
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© foto di Giacomo Morini

LECCE - Quello di Giuseppe Papadopulo è uno dei nomi più gettonati nelle piazze e sui social network: nessuno ha dimenticato i successi del tecnico di Cecina alla guida della formazione giallorossa, a chi lo chiamava difensivista ha risposto con un derby vinto fuori casa per 0-4 e un campionato culminato con la festa nei play off contro l'Albinoleffe. Lo abbiamo sentito, perchè siamo sensibili agli umori della piazza e abbiamo sondato il terreno. E il tecnico toscano si é aperto in esclusiva per sololecce.it

Uomo duro - "Sono sempre stato ritenuto un sergente di ferro, ma opero in funzione delle necessità e se c'è da alzare la voce occorre farlo; per questo il mio aspetto serioso può far pensare che sia burbero, ma non è così, nel corso della mia carriera sono sempre stato in grado di instaurare un ottimo rapporto con i giocatori e con gli addetti ai lavori dalla società fino ai giornalisti"

Lecce ieri - "Con Lecce ho un bellissimo rapporto e il 1° anno nel dopo-Zeman sfiorai i play off, mentre la stagione successiva la squadra fu protagonista di una promozione in un campionato difficile, con il miracolo Chievo che nasceva in quella stagione e con il Bologna che era un autentica corazzata: fu una grande stagione, ma l'anno successivo e nonostante il risultato positivo, venni penalizzato da scelte societarie. Percorsi della vita, oramai è acqua passata, anche se in quel momento non la presi molto bene sopratutto perchè avevo in mano una squadra che aveva tutte le carte in regola per fare bene anche in Serie A".

Il Lecce oggi - "La formazione di quest'anno è stata certamente allestita per raggiungere la promozione e sinceramente in estate credevo proprio che non sarebbe stato difficile uscire fuori dalla Lega Pro, per questo mi aspettavo certamente una stagione diversa. Io non conosco le problematiche che hanno precluso al Lecce di arrivare dove dovrebbe ma tutto è ancora possibile e in squadra ci sono gli elementi che possono fare la differenza".

Ipotesi - "Ci sono state più occasioni perché io potessi tornare e per me sarebbe stata una grande gioia. Non ho ancora avuto il piacere di conoscere il Presidente Tesoro, il quale probabilmente è stato mal consigliato da qualcuno che a Lecce o nell'ambiente ha sconsigliato la mia figura. A partire dall'esonero di Beretta sino alle ultime occasioni io sarei potuto tornare a Lecce, ma ciò non è stato possibile per motivi diversi dalla mia volontà o disponibilità. Nel calcio troppo spesso non si riconoscono mai i meriti delle persone. Troppe volte lavorano quelli che non ottengono risultati ma che sono ben sponsorizzati. Oggi sicuramente valuterei molto volentieri un'eventuale proposta della famiglia Tesoro, perché Lecce è un luogo dove mi sono trovato bene. In Puglia ho passato 12 anni di vita tra giocatore e allenatore quindi mai dire mai".

Ricetta - "Ho raggiunto l'obiettivo a Lecce perdendo solo 3 partite in un campionato che vedeva al suo interno grandi squadre. La mia era una squadra forgiata per vincere quel campionato e noi ci siamo risuciti anche se passando dai play off, ma in quella stagione non ho mai avuto dubbi sul buon esito della stagione. Se poi qualcuno si lamentò del gioco espresso dai ragazzi, quello non era un aspetto che mi interessava più di tanto, mi venne chiesto di raggiungere un obiettivo e per farlo dovevo vincere le partite e mi sembra che quella squadra lo facesse in maniera egregia: non ero lì per scrivere poesie ma per vincere"!

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