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Nocerina, Fusco: "IlIecito sportivo? Condanna ingiusta"

di Luca Esposito
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© foto di Dario Fico/Tuttonocerina.com

L'esclusione della Nocerina per illecito sportivo ha rari precedenti nel calcio italiano, e tra quelli che non ne hanno tratto certo un beneficio c'è l'allenatore in seconda della squadra, Salvatore Fusc. Collaboratore di mister Fontana, ha vissuto da vicino diverse situazioni, da quelle peggiori anche alle migliori, come ad esempio la clamorosa vittoria interna con L'Aquila e il derby vinto contro la Paganese. Intervistato da TuttoNocerina.com Fusco è concorde su un aspetto in particolare: la Nocerina ha fatto il massimo che poteva fare. Era partita più in ritardo delle altre ed è riuscita a portare a casa comunque risultati difficili, dando così prova di lealtà in campo.

"Oltre ad aver portato a casa risultati che alla vigilia erano insperati abbiamo anche saputo esprimere un buon gioco, direi - queste le parole di Fusco - Il dispiacere più importante è quello di essere stati fatti fuori, nel momento in cui la squadra stava cominciando ad avere una sua identità. Stava crescendo dal punto di vista fisico, psicologico, era entrata in questa categoria, lo stavamo dimostrando, ed è un peccato non sapere cosa avremmo fatto in futuro".

Il ricordo "meno peggiore" dell'esperienza Nocerina che lei porterà con sé?

"Uno dei ricordi migliori credo sia la cornice di pubblico che si era creata nelle prime gare, all'inizio del campionato. Ci era invidiata anche da piazze di Serie B. C'era calore e questo ci permetteva di lavorare con serenità durante la settimana, e la domenica si riuscivano a offrire prestazioni importanti, tutto grazie al lavoro e al sostegno del pubblico. La cosa peggiore è stata sicuramente l'episodio che ha scatenato tutto ciò che è successo".

Lei ha fatto riferimento ai fatti di Salerno. Si trovava proprio in panchina quel pomeriggio: che percezione ha avuto di quello che stava succedendo?

"E' stato detto tante volte. Purtroppo per riparlare di quel giorno si dovrebbe scrivere un libro. Sicuramente non doveva accadere quello che è accaduto. Ma più che arrivare allo stadio e denunciare i fatti...".

Neanche le tre sostituzioni dovevano succedere?

"Ma non doveva esserci una giornata così. Io dico solo che quel giorno, oltre ad arrivare allo stadio e denunciare quello che c'era da denunciare e non essere ascoltati, più di questo non so cosa dire".

Visto che siamo in Campania e già dall'inizio di questa stagione si era fatto un gran parlare a proposito dei gironi, con tutte le squadre campane inserite nello stesso girone contro il parere delle istituzioni. Forse non siamo abbastanza pronti a questo?

"Non credo a questo, quello che più mi dà fastidio è che poche unità riescano a sopraffare un collettivo, una regione direi, dato che parliamo di Campania. Quel giorno erano molte unità, ma rispetto a una popolazione importante come quella di Nocera Inferiore erano poche, e sono riuscite a creare quello che poi si è verificato con le conseguenze negative per la Nocerina Calcio e per noi. È una sconfitta per lo sport".

Tre anni e mezzo di squalifica per un allenatore cosa significano?

"Per me sarebbero giusti solo nel caso fossero meritati. Io non mi sento responsabile ancora oggi, e non mi faccio capace di essere stato condannato per illecito sportivo. Non riesco ancora a credere a questo e sono pronto per fare ricorso al TNAS. Poi ci saranno gli Organi competenti che dovranno decidere, ma tre anni e mezzo sarebbero un grande ostacolo per un inizio di una carriera. Sono onorato di aver lavorato per mister Fontana, e se c'è una cosa che unisce noi due al di là del lavoro, quella è l'attaccamento a questo sport e la passione sportiva che abbiamo, e che ci ha unito in amicizia".

Anche se sembra paradossale, il meglio l'hanno dato soprattutto i giovani.

"Certamente ci sono state delle piacevoli sorprese. Sicuramente Palma era un giocatore importante che ha confermato il suo valore che sta dimostrando anche a Como; poi potrei parlare di Kostadinovic e di Sabbione, che sono arrivati in punta di piedi e hanno lavorato bene, fidandosi ciecamente del lavoro del mister".

Non c'è qualche over da cui ci si aspettava qualcosa in più? Mi riferisco a De Franco.

"La parentesi De Franco è stata negativa. Si è creata questa situazione, dal punto di vista tecnico mi aspettavo qualcosa in più soprattutto nei momenti difficili. Sapevamo dall'inizio che non avremmo avuto vita facile, abbiamo avuto anche risultati negativi all'inizio della stagione, e mi aspettavo in quel momento un supporto maggiore da gente come lui, perché poteva darlo, dati anche i suoi trascorsi. Però ci sono anche stagioni negative, magari per lui quello non era il posto giusto in quel momento. Chiunque è rimasto ha fatto il suo meglio, perché tutti hanno remato dalla stessa parte e i ragazzi vanno solo ringraziati".

Evacuo e Lepore continueranno a giocare da professionisti?

"Per quanto riguarda Lepore, merita. È ancora in tempo per palcoscenici anche superiori alla C. Secondo me si è rivalutato da solo, perché si è adeguato a qualsiasi tipo di ruolo. Per quanto riguarda Evacuo, è un lavoratore allo stato puro, e le sue qualità sono venute fuori bene perché è un uomo d'area di rigore".

La partita migliore della Nocerina?

"Penso sia stata quella con L'Aquila. Mi è piaciuto molto come mister Fontana ha impostato la partita in casa contro di loro, perché dal punto di vista tecnico non è che sia stata una gara tanto spettacolare, ma lui tatticamente le ha azzeccate tutte, e al momento giusto (come aveva predetto lui prima della partita) siamo riusciti a infilarli senza concedere molto a loro se non nella parte finale della gara".

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