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Milan: spogliatoio falso problema. Cassano-Mondiali: fatta al 90%. Balotelli-Mondiali: Mario attento! Biabiany: un gol per Leonardi

di Mauro Suma
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.
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Ha perfettamente ragione Marco Amelia, che in questi giorni abbiamo vissuto un po' come il Dino Zoff dei Mondiali di Spagna (Marco del resto di Mondiali se ne intende) anche se il contesto e la situazione sono clamorosamente differenti. E' la verità, nello spogliatoio del Milan non c'è nessuna spaccatura. Nessuna lite interna e nessuna frizione. Di muro contro muro fra giocatori, neanche l'ombra. Falso tema, falso problema. E' invece assolutamente nella norma che 30 giocatori, con tutte le sfumature e le tonalità del caso, messi di fronte ad una situazione delicatissima, non siano impegnati a risolverla tutti allo stesso titolo e tutti con lo stesso grado di coinvolgimento. In ogni spogliatoio, e al Milan è sempre successo da 28 anni a questa parte, una decina di giocatori viene ascoltata e resa punto di riferimento nei momenti più sensibili dei vari cicli. Ci sono sempre in un gruppo vasto, i giocatori più coinvolti. Che si formano un'idea senza pregiudizi e nel rispetto di tutti, presidente in primis, e la comunicano o con le parole o con gli atteggiamenti. A tutti, nessuno escluso. Le modalità sono irrilevanti ed è inutile perseverare in tentativi grotteschi di spionaggio sportivo. Il Milan è il Milan. Non vuole andare a fondo e ha i suoi pesi e contrappesi. La cosa più importante del momento è che i vertici del Milan sono compatti e raccolti attorno al presidente Berlusconi. Il Milan ha colto l'occasione del momento per ritrovare dialogo e coraggio ai vertici. Ne è dimostrazione l'incontro, nel rispetto dei ruoli, ma in chiave costruttiva e collaborativa per stare tutti uniti e migliorare i risultati sportivi di adesso, fra Adriano Galliani e Clarence Seedorf. Crescere, compattarsi, migliorare. Per il Milan della prossima stagione che non dovrà, mai più, offrire lo "spettacolo" di questo intero anno sportivo. I groppi in gola dei veri milanisti, e quelli più dignitosi sono quelli più silenziosi, devono sparire.

Tocca proprio a chi scrive dare la notizia che, con ogni probabilità, a meno di scossoni clamorosi e imprevedibili, Antonio Cassano andrà ai Mondiali in Brasile. Il Ct Prandelli non solo lo ha fatto intendere ai microfoni di RTL 102.5, ma ne avrebbe anche parlato più o meno apertamente con i giocatori di riferimento dello spogliatoio azzurro. Insomma il terreno è preparato. Quindi? Bene, molto bene. Antonio ha fatto la scelta giusta con il Parma, ha giocato sempre, ha fatto bene e va ai Mondiali. La solenne arrabbiatura che ci ha fatto prendere per quel suo "chissenefrega" rivolto al Milan, è passata. Abbiamo anche esagerato nella "telecronaca". A proposito, le telecronache faziose in cui il delirio del tifoso è in libera uscita, non prendetele per oro colato. Comunque Antonio bene, bravo. E non fare troppo casino in Brasile. Adesso abbiamo capito di cosa parlavi con Mario Balotelli prima e dopo la partita di domenica. Forza Azzurri.

A proposito, Balotelli. Pensare che Mario possa non andare ai Mondiali è fuori luogo. No, assolutamente no. Non è questa la situazione. Però Mario, questo sì, è sul monitor. Se le sue prestazioni da domani a Maggio con il Milan non dovessero migliorare o addirittura dovessero peggiorare, potrebbe aprirsi un singolare dibattito. Mario Balotelli non deve dare nulla per scontato nei prossimi due mesi con il Milan. Si prenda responsabilità e faccia cose decisive in campo. Ai Mondiali, salvo apocalissi, ci andrà, ma il rischio è quello di andarci come El Shaarawy un anno fa in Confederations Cup: quasi da osservato speciale. Balotelli-Cassano dunque, come agli Europei del 2012. Con una freccia stazionaria e una in rialzo. E con Pirlo e compagni che dovranno armarsi di santa pazienza e sopportare un po' di casino. Per un'altra Finale, però, si fa questo ed altro.

Nel fianco sanguinante del Milan, si è conficcata anche la scheggia dell'ultimo mercato di Gennaio. Ricordate l'ultimo giorno del Gennaio 2014? Alle 9 del mattino, Jonathan Biabiany sembrava già del Milan, con piena soddisfazione di tutti. Invece gli ultimi accordi, gli ultimi dettagli non sono andati a buon fine e Biabiany, una grande intuizione dell'a.d. Pietro Leonardi con cui l'attaccante esterno ha un ottimo rapporto anche personale e non solo professionale, è rimasto a Parma. Anche Biabiany teneva molto al Milan. E non ha gradito il modo in cui la trattativa è saltata. Forse anche per questo il giocatore schierato dall'ottimo Donadoni è andato con la giusta cattiveria sportiva sulla palla del 4-2 a gara ormai finita e decisa domenica scorsa a San Siro. Un gol un po' per sé e un po' per Leonardi, oltre che per il tabellino? Forse. Ma senza acrimonia verso il Milan, certamente per il dispiacere di non aver raggiunto quel Milan che ormai sentiva suo.

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