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LIVE TMW - Italia, Conte: "Escludo a priori le mie dimissioni"

di Antonio Vitiello
Fonte: dall'inviato in Lega Serie A
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Finisce qui la conferenza.

Su Pellè, Darmian e Pirlo: "Pellè ha avuto la voglia di mettersi in gioco e in discussione anche a 29 anni e poi ad essere convocato in Nazionale, ha dimostrato questo. Darmian è un professionista ineccepibile. Un ragazzo serio. Pirlo? Stiamo parlando del genio assoluto, ieri è stato premiato come giocatore più bravo del campionato".

Sugli allenamenti: "Abbiamo parlato solo di aver un occhio di riguardo, non siamo entrati nello specifico a livello tecnico. E' importante avere un dialogo".

Sulla critica che ha colpito gli allenatori: "Partiamo dal presupposto che deve essere chiaro, quattro mesi fa ero seduto dall'altra parte, ero allenatore di club, so cosa stanno pensando gli allenatori, cosa passava per la loro testa. Perchè passava per la mia testa 4 mesi fa. Si è cercato di instaurare un certo tipo di rapporto e c'è stata la massima disponibilità. E' meglio mettere i puntini sulle i".

Sui giovani: "Le riforme sono solo l'inizio per cercare di riportare il calciatore italiano al centro del progetto".

Su Beretta: "Ha fatto una presentazione poi è uscito dalla riunione, è rimasto poi anche il presidente Tavecchio. Facendo qualche domanda sugli stranieri".

Sui colleghi: "E' importante che ci sia un rapporto più stretto, sia per loro che per me. I calciatori sono un patrimonio dei club e della Nazionale, cerchiamo di essere quanto più vicini possibili, basandoci sulla trasparenza e sulla cordialità".

Sulle dimissioni: "Ha ragione Tavecchio, ho preso un impegno con persone che mi hanno cercato con maniera entusiasta, ho preso un impegno con il popolo italiano, mi ha responsabilizzato tanto, escludo a priori questa evenienza".

Su Agnelli: "Il presidente è stato buono perchè sono molto permaloso"

Sugli allenamenti: "Ho sollevato questo problema ma è abbastanza difficile perchè una situazione anomala. Ora siamo in un periodo dove 8-9 dei convocati non giocano nel proprio club. Per questo bisogna avere l'apporto di tutti, a cominciare dai giocatori. Ci stiamo lavorando e c'è volontà per migliorare questo problema".

Sfogo post Genova: "Diventa difficile allenare i giocatori in Nazionale, li hai a disposizione 8-9 giorni, sono allenamenti molto tattici, provi delle giocate e cerchi di farli con l'intensità della partita. Diventa difficile farli lavorare seriamente in Nazionale, non è mai a livello fisico uguale a quando ti alleni in un club".

Sulla Juve: "Con la Juve non ci sono stati problemi particolari, non siamo riusciti ad andare a Vinovo a fare il giro che spetta ad ogni squadra, non ci sono problemi particolari. Ieri ho avuto il piacere di rivedere il presidente, i giocatori, ho condiviso con loro tre anni straordinari".

Sui giocatori: "C'è la volontà di vedere tutti gli allenatori, e quando voglio delle informazioni li chiamerò senza problemi. Ogni tecnico ha il proprio metodo di allenamento. Tanti giocatori è in panchina e non è titolare, ho chiesto una mano per far giocare di più alcuni ragazzi che la domenica non sono titolari quando arrivano in Nazionale sono titolari. Avere con loro un occhio di riguardo, quando si finisce la partita prenderli in disparte e dargli qualche indicazione. Non è semplice per chi non gioca allenarsi dopo, ma chi è nel giro della Nazionale deve capire di doversi allenare di più anche se non gioca".

Chiarimenti dopo la sera di Genova: "Lo stage sarebbe da lunedì pomeriggio fino a mercoledì pomeriggio. C'è la necessità di vedersi, mi auguro che possa essere accordato. Dopo Genova mi sono preso la responsabilità sapendo che se alzo la voce qualcuno prende bastonate".

Sulla fiducia: "Nessuno mi ha fatto promesse e ne io le volevo ascoltare da parte dei colleghi. Avevo necessità di confrontarmi con loro e far capire che tipo di situazione andava rinsaldata. Ho ascoltato quello che avevano da dirmi, è stato un confronto costruttivo, almeno da parte mia. Ho prospettato loro l'intenzione di quello che vorremmo fare. Ribadisco questo stage il 9-10-11 febbraio. Abbiamo visto la possibilità di anticipare il campionato l'anno prossimo, sarebbe indispensabile anticipare anche la fine, tutto questo in vista qualificazione".

Sul calcio italiano: "Oggi si è dato il via da un appuntamento che deve essere un'istituzione. E' giusto fare una o due riunioni all'anno tra il ct e gli allenatori di serie A. Fare degli step e confrontarsi. Spero diventi un appuntamento istituzionale. Abbiamo parlato delle difficoltà del nostra calcio. Ho fatto notare che tra i convocati otto su dieci non giocano nelle loro squadre. La nazionale sta diventando una vetrina del club".

Sui presidenti: "L'ultima decisione spetta a loro, sulle assenze invece sono stato avvertito, non ci sono problemi".

Conte: "Abbiamo parlato di tante cose, c'è stata grande disponibilità da parte degli allenatori. Per gli stage, una data potrebbe essere appetibile per rivedere i giocatori, nove, dieci o undici febbraio. Una data che sarà vagliata da chi deve farlo".

Tra poco il ct della nazionale Antonio Conte in conferenza in Lega Serie A.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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