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Le probabili formazioni di Olympiacos-Juve - Allegri indeciso tra 3-5-2 e 4-3-3

di Ivan Cardia
Fischio d'inizio ore 20.45. Diretta testuale, pagelle e voci dei protagonisti su TMW!
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Mia fatsa, mia ratsa: una faccia, una razza. Un'espressione, una traslitterazione alquanto maccheronica dall'italiano al greco, utilizzata soprattutto sull'altra sponda dello Ionio per raccontare il rapporto che intercorre tra italiani e greci. Che tanto hanno in comune, dalla storia antica a quella recente, comprese evidenti affinità somatiche. Un rapporto particolare, ma che gli ellenici non sembrano intenzionati a riverire quando le cose si fanno serie, quando in ballo c'è un incontro di calcio. Il calcio come cosa seria? Anche senza citare Bill Shankly, storico allenatore del Liverpool che lo definiva molto di più di una questione di vita o di morte, basterebbe assistere ad una partita allo stadio Georgios Karaiskákis, casa dell'Olympiacos, per capire quanto i tifosi sentano il proprio amore per questo sport e lo facciano sentire a chi sogni di uscire indenne dal loro tempio. Una bolgia, un catino, luoghi comuni con un grande fondo di verità: affrontare uno stadio del genere può essere davvero la prova del nove per una squadra come la Juventus, che domina in Italia ma in Europa fatica ad imporsi. Bianconeri contro biancorossi, i vincitori degli ultimi 3 titoli nazionali italiani contro i vincitori degli ultimi 4 titoli greci (16 negli ultimi 18 anni, ndr), si affronteranno quest'oggi in una gara decisiva per il gruppo A della Champions League, perché tutte le squadre sono a 3 punti dopo due giornate: i presupposti per una grande partita ci sono tutti. Appuntamento alle ore 20:45, stadio Georgios Karaiskákis del Pireo, arbitro il serbo Milorad Mazic, è il giorno di Olympiacos-Juventus.

COME ARRIVA L'OLYMPIACOS - La vittoria a sorpresa con l'Atletico, poi la sconfitta altrettanto inattesa con il Malmö: i greci sono davvero una mina vagante, in tutti i sensi. D'altronde, la bolgia del Karaiskákis è davvero un dodicesimo uomo per i Theoí , gli dei, come sono chiamati dai propri tifosi i giocatori biancorossi: finora l'Olympiacos ha infatti vinto tutte le gare stagionali disputate tra le mura amiche. In panchina siede una grande gloria del calcio spagnolo ed europeo: José Miguel González Martín del Campo, meglio noto con lo pseudonimo di Míchel, 404 presenze con la maglia del Real Madrid, componente della leggendaria Quinta del Buitre e capace da allenatore di vincere per due anni di fila il titolo nazionale ellenico. Da scafato uomo di calcio, il buon Michel ha definito la sua squadra come "una via di mezzo" tra quella che ha battuto i Colchoneros e quella che le ha prese in Svezia: la sensazione, come detto, è che in casa la sua squadra possa dare fastidio a chiunque. Sotto il profilo dello schieramento, l'iberico ha alternato un 4-3-3 più o meno offensivo con il 4-2-3-1: a determinare le dinamiche tattiche, come vedremo, saranno soprattutto le scelte concernenti gli uomini da schierare a centrocampo. In porta, lo spagnolo Roberto, sempre titolare fin qui; a protezione dell'estremo difensore, una linea a 4 più o meno già decisa. L'esperienza di un certo Eric Abidal guiderà il reparto dalla posizione centrale, affiancato dallo spagnolo Alberto Botía; i terzini dovrebbero essere il norvegese Omar Elabdellaoui a destra ed il 20enne francese Arthur Masuaku a sinistra. Qualche dubbio in più a centrocampo: Michel non rinuncerà al capitano, Giannis Maniatis, né a Luka Milivojevic, mentre si giocano un posto Delvin N'Dinga ed Alejandro Dominguez. Il congolese garantirebbe maggior equilibrio alla squadra, l'argentino, che in passato ha anche sfiorato l'approdo in Serie A, fornirebbe più qualità in fase offensiva, ma di fatto trasformerebbe il modulo in un vero e proprio 4-2-3-1. Il favorito è comunque il Chori Dominguez, con la speranza, per Michel, che dia un qualche supporto anche nei ripiegamenti. In avanti, nessuna discussione: il ruolo di attaccante centrale spetta a Konstantinos Mitroglou, leader offensivo degli ateniesi. Al suo fianco, Pajtim Kasami, che il nostro campionato l'ha vissuto con la maglia del Palermo senza lasciare grandi tracce, ed Ibrahim Afellay: entrambi hanno riposato nell'ultima vittoria contro l'Ergotelis, entrambi hanno tanta voglia di fare male alla Vecchia Signora. Curiosità: secondo Roberto, portiere per lavoro, oracolo per hobby, la partita sarà decisa con il risultato di 1-0 con gol di testa dello stesso Kasami. Liberi i tifosi bianconeri di fare tutti gli scongiuri necessari.

COME ARRIVA LA JUVENTUS - Uno scontro diretto, in un girone che si è rivelato ben più equilibrato del previsto. È questo il pensiero di Massimiliano Allegri, tecnico bianconero, con tutta evidenza ben conscio delle difficoltà di giocare in uno stadio caldo come quello del Pireo. Dimenticare il Sassuolo è l'altro mantra, non esplicitato, della Juventus: troppo morbida la squadra vista in campo al Mapei Stadium rispetto all'armata che ha dominato la Serie A in tempi recenti; assieme ai neroverdi, magari, andrebbe dimenticato anche l'Atletico Madrid, quando si vide forse la peggior Juve della gestione Allegri. La principale incognita per l'allenatore livornese riguarda il modulo da adottare: complice qualche infortunio di troppo in difesa, è molto forte la tentazione di accantonare il 3-5-2 di contiana memoria per approdare ad un 4-3-3 più "europeista", quello visto nel secondo tempo contro la squadra di Di Francesco, per intendersi. Proprio il campo, d'altra parte, ha dato indicazioni contradditorie in tal senso, specie in attacco: se Roberto Pereyra si è adattato alla perfezione nel ruolo di ala offensiva, non si può dire lo stesso di Carlos Tevez, che è sembrato poco disponibile a sacrificarsi sulla fascia e molto interessato ad operare in zona centrale. Partiamo dalle certezze, che sono ben 7, con tanto di nomi e volto: "Quelli che sono venuti in Grecia stanno bene tutti. Di sicuro giocano Buffon, Bonucci, Chiellini, Ogbonna, Lichtsteiner Vidal e Tevez". Il virgolettato, ovviamente, è dello stesso Allegri. La presenza di Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci ed Angelo Ogbonna nei sicuri titolari lascia intendere che la difesa sarà ancora una volta a tre, altrimenti viene difficile pensare che Allegri possa rischiare gli unici difensori centrali a propria disposizione per adattare uno tra Chiellini ed Ogbonna sulla fascia sinistra. A centrocampo si rivedrà quindi Arturo Vidal, dopo le polemiche dei giorni scorsi: il cileno dovrebbe fare reparto con Claudio Marchisio e Paul Pogba, per quanto il tecnico abbia detto che anche Pirlo e Padoin abbiano delle possibilità di giocare. L'aver tenuto fuori dalle proprie considerazioni Pereyra può significare due cose: l'argentino partirà dalla panchina, oppure Allegri è davvero deciso a provare il 4-3-3 ed in tal caso l'ex-Udinese farebbe l'esterno d'attacco. Rimanendo fermi all'ipotesi più accreditata, quella del 3-5-2, le fasce del centrocampo dovrebbero essere presidiate dal già citato Lichtsteiner a destra, mentre a sinistra Kwadwo Asamoah potrebbe riprendere il suo posto in vece di Patrice Evra, perfettibile nei 90' disputati contro il Sassuolo. Chiusa sull'attacco: Carlos Tevez ci sarà e questo è chiaro, la Juve non può fare a meno del proprio bomber, finora l'unico bianconero a segno nella massima competizione continentale. Al suo fianco, il principale ballottaggio riguarda Fernando Llorente ed Alvaro Morata: il Re Leone è in un periodo di evoluzione ed accusa dolori alla schiena, l'ex Real Madrid, che ha ricevuto i complimenti dell'allenatore avversario, potrebbe di conseguenza ritagliarsi un posto da titolare. Meno chance per Sebastian Giovinco e Kingsley Coman, a meno che non si opti per il 4-3-3 con Tevez punta centrale, Pereyra a destra ed uno dei due a sinistra. Soluzione improbabile al momento, ma Allegri è davvero indeciso.

LE PROBABILI FORMAZIONI
Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pogba, Asamoah; Tevez, Morata. Allenatore: Massimiliano Allegri.
Olympiacos (4-2-3-1): Roberto; Elabdellaoui, Botia, Abidal, Masuaku; Milivojevic, Maniatis; Kasami, Dominguez, Afellay; Mitroglou. Allenatore: Míchel.

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