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Le probabili formazioni di Club Brugge-Torino - Esordio dal 1' per Sánchez Miño

di Ivan Cardia
Fischio d'inizio alle 19. Diretta testuale su TMW.
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Chi viaggia in Belgio deve stare attento, perché la suscettibilità degli abitanti, da secoli divisi in fiamminghi e valloni, è seconda a quella di poche altre popolazioni e come spesso accade, si manifesta anche e soprattutto nel linguaggio. È il caso di Bruges, che dalle nostre parti viene citata più spesso col nome francese, consacrato anche dal film di Martin McDonagh del 2008, ma che dai suoi abitanti è rigorosamente chiamata Brugge, perché questo è il cuore pulsante della comunità fiamminga. Forse però Giampiero Ventura ed i suoi non dovranno fare tanta attenzione alla pronuncia, quanto alla vivacità e giovinezza di alcun elementi del club nerazzurro. Perché la splendida cornice della città fiamminga, che si chiami Bruges o Brugge, patrimonio dell'umanità per l'UNESCO dal 2000, sarà il teatro del ritorno del Torino in Europa League, quella vera, dopo le schermaglie dei preliminari. Questa sera, alle 19, sul terreno dello stadio Jan Breydel, sotto la direzione del turco Halis Ozkahya, sarà il turno di Club Brugge-Torino.

COME ARRIVA IL CLUB BRUGGE - Sesto posto dopo sette giornate, con cinque punti di distacco dall'Anderlecht capolista: l'avvio di stagione in Jupiler League non è stato indimenticabile, ma neanche pessimo per il Club Brugge, che l'anno scorso chiuse al secondo posto la regular season, per poi accomodarsi al terzo posto nei playoff, ragion per cui si è qualificato all'Europa League invece della Champions. Allenata dal 2013 da Michel Preud'homme, leggenda per il calcio belga e tuttora considerato uno dei migliori portieri nella storia del calcio, la squadra delle Fiandre ha una storia ricca di successi, soprattutto a livello nazionale, ma anche buoni risultati a livello continentale, avendo raggiunto nel 1976 la finale di Coppa Uefa e due anni dopo quella di Champions League: in entrambe le occasioni i belgi impattarono contro il Liverpool del leggendario Bob Paisley.
Contro il Torino, l'allenatore belga dovrà fare i conti con qualche defezione di troppo in attacco, reparto privo di Tom De Sutter, fermo ai box da tempo, così come di Nicolas Castillo, titolare in questo avvio di stagione, ma vittima di un infortunio settimana scorsa ed assente già nell'ultima di campionato contro il Genk. Preud'homme, pur in difficoltà sul fronte avanzato e considerando favorito il Torino, non si perde d'animo e dovrebbe comunque schierare una squadra offensiva, pronta a fare gioco e basata su un 4-3-3, nelle idee del tecnico molto sbilanciato in avanti, in pratica costretto ad utilizzare il falso 9 per la contemporanea assenza dei due principali centravanti della rosa. In porta, posto assicurato per Matthew Ryan, australiano di 22 anni, mentre davanti a lui opererà una linea difensiva giovanissima in cui sembrano esservi due certezze e due dubbi. Sicuri, o quasi, del proprio ruolo sono il difensore centrale Oscar Duarte, reduce da un ottimo Mondiale con la maglia del Costa Rica, ed il terzino sinistro Laurens De Bock, 21 anni. Ballottaggio tra Bjorn Engels e Brandon Mechele, rispettivamente 20 e 21 anni, per il ruolo di centrale al fianco del costaricano, mentre a destra il favorito è Thomas Meunier, anche lui ventunenne, insidiato però dal più esperto Davy De Fauw. Se quest'ultimo dovesse accomodarsi in panchina, il più "esperto" della difesa padrone di casa sarebbe proprio Duarte con i suoi 25 anni. Uno in meno di Glik che, come vedremo, dovrebbe essere il più giovane nella retroguardia del Torino. A centrocampo servono due mediani per rompere la manovra granata: sulla carta i titolari sono Timmy Simons ed il brasiliano Fernando Menegazzo, già visto in Italia con le maglie di Siena e Catania, che però nell'ultima di campionato è stato scalzato dall'olandese Ruud Vormer, esperimento che Preud'homme potrebbe anche replicare. In teoria a chiudere il pacchetto di centrocampo vi dovrebbe essere lo spagnolo Victor Vazquez, il quale però è stato schierato come centravanti, o falso nove che dir si voglia, nell'ultima partita di Jupiler League e dovrebbe mantenere tale posizione anche in Europa League. Spazio quindi a Felipe Gedoz, esterno brasiliano riadattato a metà tra la trequarti e la mezzala, salvo che Preud'Homme non voglia coprirsi schierando insieme Simons, Menegazzo e Vormer. Salutato Lestienne, volato al Genoa, gli esterni d'attacco dovrebbero essere il diciannovenne Nikola Storm sulla destra e Waldemar Sobota sulla sinistra, a meno che non recuperi in extremis l'israeliano Lior Refaelov, un gol ed un assist nelle prime due gare di campionato, poi sempre costretto alla tribuna da qualche fastidio fisico di troppo.

COME ARRIVA IL TORINO - Avvio di stagione tra alti e bassi per i granata che, dopo aver superato in maniera agevole i preliminari di Europa League, hanno ottenuto un buon pareggio casalingo contro l'Inter alla prima uscita in campionato, salvo poi perdere in trasferta contro la Sampdoria. A preoccupare, al di là del risultato, è stata soprattutto una netta involuzione nel gioco della squadra di Giampiero Ventura, che d'altra parte non può più contare sulla vena di Alessio Cerci e Ciro Immobile, imprescindibili nella scorsa annata sia sotto il profilo della costruzione di gioco che sotto quello della realizzazione. Per la trasferta in Belgio, prima gara del girone di Europa League, il tecnico ligure sembra intenzionato a proporre qualche novità, senza sconvolgere il modulo che dovrebbe rimanere un 3-5-2 o al massimo 3-5-1-1, poco cambia. Prima novità in porta, dove non dovrebbe operare il sorprendente Daniele Padelli, ma Jean-François Gillet, restituito al calcio giocato dopo la lunga squalifica per gli avvenimenti del calcio-scommesse e che dovrebbe essere il portiere titolare del Toro per tutta la durata dell'avventura europea. In difesa, confermata la linea a 3 composta da Cesare Bovo, Kamil Glik ed Emiliano Moretti, mentre dovrebbe accomodarsi in panchina Nikola Maksimovic, schierato da esterno di centrocampo contro i blucerchiati. Superata la cintola, partiamo dai punti fermi, ché tanti sono i dubbi e dovrebbe esservi più di una sorpresa. La principale certezza ha il nome ed il volto di Fabio Quagliarella, che sarà titolare in attacco a prescindere dal compagno di reparto; relativamente sicuri del proprio posto anche Matteo Darmian, che farà il quinto di destra a centrocampo, ed Omar El Kaddouri, sulla cui posizione in campo sono tante le incertezze. Il perché è presto detto: contro i nerazzurri di Bruges scoccherà finalmente l'ora di Juan Manuel Sánchez Miño, argentino di cui all'ombra della Mole si dice un gran bene e che finora ha avuto a disposizione solo una quarantina di minuti contro l'Inter. Due le possibili collocazioni tattiche del sudamericano: esterno di sinistra, al posto di Cristian Molinaro, o mezz'ala, con relativo spostamento di El Kaddouri a supporto di Quagliarella. Da questa scelta deriva anche quella sull'impiego di Amauri: l'italo-brasiliano sgomita, ma il rischio che si debba sedere in panchina è concreto. Per chiudere, ballottaggio a tre per due posti a centrocampo tra Alessandro Gazzi, Giuseppe Vives ed Antonio Nocerino. Favoriti i primi due, soprattutto se, come sembra, Ventura dovesse optare per l'impiego di Sánchez Miño come interno, suo ruolo più congeniale, con El Kaddouri trequartista. Qualche possibilità infine per Josef Martinez e Marco Benassi, giovani in rampa di lancio ed in cerca di un posto al sole, che potrebbero approfittare proprio del palcoscenico europeo.

LE PROBABILI FORMAZIONI
Club Brugge (4-3-3): Ryan; Meunier, Duarte, Engels, De Bock; Simons, Menegazzo, Gedoz; Storm, Vazquez, Sobota. Allenatore: Michel Preud'homme.
Torino (3-5-2): Gillet; Bovo, Glik, Moretti; Darmian, Gazzi, Vives, Sánchez Miño, Molinaro; El Kaddouri, Quagliarella. Allenatore: Giampiero Ventura.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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