Le pagelle del Malmö - Forsberg vivace, Rosenberg inibito
Olsen 7: Il migliore dei suoi. Nega a Marchisio la gioia del gol in almeno tre occasioni, ma ad un certo punto anche lui è costretto ad arrendersi.
Tinnerholm 5: Sciagurato il suo posizionamento in occasione del primo gol della Juve. E' lui, infatti, a non alzare la linea difensiva, tenendo in gioco Llorente. Dall'85 Rakip s.v.: Pochi minuti nel finale.
Johanssen 4.5: Viene bruciato in velocità da Llorente in occasione del primo gol, mentre nell'azione del raddoppio perde il precedente duello aereo con Morata. Non contento, si fa anche espellere per proteste.
Helander 6.5: Molto più attento del collega. Fa il possibile per chiudere ogni varco e nel secondo tempo si distingue per una bella palla recuperata su Tevez, non propriamente l'ultimo arrivato.
Ricardinho 5: Non è riuscito minimamente ad opporsi alla velocità ed alla foga agonistica di Lichtsteiner.
Eriksson 6: In fase difensiva non tira mai indietro la gamba, facendo sentire spesso e volentieri i tacchetti ai centrocampisti bianconeri. Dall'altra parte cerca sporadicamente qualche lancio in profondità.
Halsti 5.5: Imbottisce il centrocampo con tanta quantità, ma sostanzialmente viene sovrastato da Marchisio e Pogba.
Adu 6: Si oppone con coraggio al più quotato reparto avversario e nel secondo tempo mette paura a Buffon con una conclusione centrale dal limite dell'area.
Forsberg 6.5: Veloce e ficcante sulla sinistra, riesce a mettere in apprensione la retroguardia bianconera con dei pericolosi inserimenti palla al piede.
Thelin 6: Tecnicamente limitato, cerca di compensare con una determinazione fuori dal comune. Nel primo tempo è fra i più vivaci, mentre nella ripresa cala vistosamente. Dal 70' Cibicki 5.5: Entra nel momento più difficile della gara per i suoi e non ha le carte in regola per cambiare il verso del match.
Rosenberg 5.5: Preannunciato, ovviamente, come il pericolo pubblico principale, in realtà viene inibito dalla difesa bianconera e riesce ad essere incisivo solo a partita chiusa, ma Buffon gli dice di no con una grande parata.