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Latina, Crimi: "Mi ispiro a De Rossi. Serie B? Impatto molto bello"

di Chiara Biondini
Fonte: Di Alessandra Stefanelli per TMWmagazine.com
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© foto di Federico Gaetano

Dalla Sicilia al Sudpontino. Da una terra da sempre prolifica dal punto di vista calcistico a una piazza che da troppo tempo aspettava di essere rappresentata a grandi livelli come quella di Latina. Marco Crimi, pilastro del centrocampo della formazione allenata da Roberto Breda, è tra le più belle sorprese offerte quest'anno dal campionato di Serie B e dal calcio italiano in generale. Partito in sordina, il 23enne centrocampista originario di Messina si è lentamente impadronito delle chiavi del centrocampo della squadra nerazzurra, che da vera matricola terribile quest'anno sta stupendo tutti. Il mensile TMWmagazine.com, lo ha incontrato in esclusiva in un pomeriggio di dicembre, prima del consueto allenamento pomeridiano.

Marco Crimi, tu sei partito dal basso, dalla Lega Pro, categoria in cui hai debuttato giovanissimo con la maglia dell'Igea Virtus. Che ricordi hai di quell'esperienza? "Ricordo che fu un'emozione unica perché avevo solamente 18 anni quando andai ad esordire con l'Igea Virtus di mister Castellucci. A lui devo moltissimo perché ha creduto subito in me. Mi fece fare praticamente tutto il campionato e da lì poi è partito tutto".

Dopo il fallimento dell'Igea Virtus, il passaggio al Bari. Due anni positivi e addirittura il debutto in Serie A. Un bel traguardo ad appena 20 anni. "Ho fatto un anno di Primavera, anche se comunque ero sempre legato alla prima squadra a livello di allenamenti. Poi sono passato in prima squadra, ho giocato sei mesi lì, tre partite in campionato e qualcuna anche in coppa. Sono state le prime esperienze per me che avevo solo 20 anni, poi però mi è sembrato giusto andare a giocare perché a quell'età fare poche presenze non mi sarebbe servito a nulla".

Da lì il trasferimento al Grosseto, di nuovo in Serie B. L'esordio non è stato, però, proprio fortunato... "Eh sì (ride, ndr). Era la prima giornata di campionato e me la ricordo come se fosse ieri. Giocavamo la gara d'esordio contro il Novara ed è stata una buona partita per noi, anche se macchiata da un mio doppio cartellino giallo che mi ha portato all'espulsione. Anche quello, però, mi ha aiutato a crescere professionalmente".

Per il resto, però, esperienza positiva. 80 presenze in due anni in Serie B, non male per un giovane... "A Grosseto fortunatamente ho trovato molto spazio, ho giocato tanto negli anni in cui sono stato lì e mi sono trovato molto bene. Devo molto anche alla piazza, che mi ha sempre sostenuto. Adesso, stando qui a Latina, ho mantenuto la categoria e di questo ovviamente sono molto contento".

Sai che sei stato il primo calciatore nella storia del Grosseto a esordire in Nazionale, tra tutte le categorie? "E' una cosa che mi fa molto piacere, è un record a cui tengo davvero molto. Dal punto di vista personale, l'esordio in Nazionale ha rappresentato un'esperienza unica così come lo è stato l'Europeo. Insieme agli altri ragazzi è stata un'emozione fantastica".

Che ricordi hai dell'esperienza dell'Europeo Under 21 in Israele? Per voi non è finita benissimo... "Dispiace non aver vinto, ma se si vanno a guardare le squadre che erano in corsa credo che abbiamo ottenuto davvero il massimo. E' andata bene per gli avversari che avevamo di fronte, anche se c'è ovviamente il rammarico per non aver vinto. Siamo arrivati fino in fondo e speravamo per questo di vincere, ma essere secondi dietro la Spagna non è niente male".

Arrivi da una terra come la Sicilia, da sempre molto prolifica dal punto di vista calcistico, con tante squadre sempre ai massimi livelli. Com'è stato l'impatto con la realtà del Sudpontino, che da tempo aspettava di essere rappresentata in Serie B? "L'impatto è stato molto bello, è il primo anno che questa città vede la Serie B e c'è ovviamente tantissimo entusiasmo. Lo stadio è sempre pieno il sabato e questo ti dà quella carica in più che ti porta a voler fare sempre meglio. La città è molto tranquilla, lo sono anche i tifosi, quindi per quanto mi riguarda va tutto molto bene".

A Latina sei partito in sordina, poi hai conquistato il posto da titolare e da quel momento sei diventato praticamente inamovibile. "Fortunatamente sì, questo è merito sia degli allenamenti sia dei compagni che mi stanno mettendo a mio agio in ogni situazione. Anche il mister è straordinario, mi sto trovando davvero molto bene in tutto".

Al di fuori del calcio, invece, Latina come ti sembra? "E' una città molto tranquilla, ci sono molti giovani e se hai voglia di fare una passeggiata puoi farlo senza alcun problema. Sicuramente è una città in cui mi sto trovando molto bene".

Alcuni tuoi coetanei fanno parlare di sé soprattutto per il look eccentrico e per i tweet sopra le righe. Come si colloca in questo mondo un ragazzo semplice come te? "A parte il capello (sorride vistosamente, ndr), penso di essere un ragazzo molto tranquillo, normale. Penso solo a giocare a calcio, il resto lo lascio ad altri".

Oltre al calcio, però, avrai altri interessi: cosa ti piace fare nel tempo libero? "Io ed altri miei compagni di squadra amiamo andare al cinema, lo facciamo molto spesso. Ci piace andare a vedere i film appena escono. Genere? Prevalentemente thriller...".

Domanda forse un po' scomoda: fai il tifo per qualche squadra in particolare? "Quando ero più piccolo, visto che la mia famiglia è quasi tutta juventina, tendevo un po' per la Juventus. Adesso, però, non tifo per nessuna in particolare, solo per la squadra per cui gioco".

Chi è il tuo compagno di camera? Oppure, se c'è, qualche compagno con cui hai legato in modo particolare. "Beh, conoscevo già Ghezzal e Brosco, è stato bello ritrovarli qui, mi hanno aiutato molto. Però mi sto trovando bene anche con quelli che prima non conoscevo, in particolare Ristovski e Cisotti".

C'è un giocatore a cui ti ispiri in modo particolare per il ruolo che ricopri? "Quando ero più piccolo, agli esordi, il mio ideale era Daniele De Rossi. All'epoca era il più forte di tutti nel suo ruolo, per me non aveva davvero rivali. Però ce ne sono anche altri: Claudio Marchisio, Valon Behrami, anche loro sono molto forti".

E invece, in generale, chi è il giocatore più forte in circolazione? "Io direi Cristiano Ronaldo".

Quindi sei del partito che sostiene un CR7 Pallone d'Oro a differenza, per esempio, di un Ribery. "Sì, assolutamente. Cristiano Ronaldo è arrivato sempre lì, a un passo dal vincerlo, ma ha avuto sempre la sfortuna di giocarsela con Leo Messi. Quest'anno, per come sta giocando, penso sia giusto che lo abbia lui".

Domanda finale di rito: dove ti vedi tra dieci anni? Quali risultati speri di aver raggiunto? "Spero di aver fatto il massimo a cui posso aspirare, voglio guardarmi le spalle un domani ed essere sicuro di non avere nessun rimpianto. La Nazionale? Ovviamente, ma prima penso a tornare in Serie A, poi il resto verrà da solo".

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