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L'ex Cristiano Rossi: "Ho un bel ricordo di Salerno"

di Luca Esposito
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

In una Salernitana che fa fatica soprattutto sull'out sinistro, uno come Alessio Cristiano Rossi, malgrado la giovane età, avrebbe fatto davvero comodo. Veloce, dotato di buona tecnica individuale e personalità, con ampi margini di miglioramento e bisognoso di giocare con continuità per rendere al massimo delle proprie possibilità. Al pari di altri giovani di prospettiva come Proia, Canotto, Silvestri e Vettraino, anche Cristiano Rossi è uno di quei ragazzi giunti a Salerno con un bagaglio carico di speranze e costretto ad andar via soprattutto perchè l'ex allenatore preferiva andare "sul sicuro" senza riuscire a valorizzare appieno tutti gli elementi a disposizione. Il terzino di proprietà del Varese segue ancora la sua ex squadra e parla ai colleghi di TuttoSalernitana.com del campionato disputato sin ora dai granata: "Lì ho lasciato un pezzo di cuore e ci sono tanti giocatori con cui ho condiviso una grande gioia, è impossibile non seguire la Salernitana con affetto. L'inizio era stato incoraggiante, con la bella vittoria in rimonta contro il Lecce che lasciava presagire un altro torneo ad altissimo livello, poi c'è stato un calo piuttosto evidente e la società è stata costretta a cambiare allenatore. Le cose, con Gregucci, sembra stiano andando meglio e ci sono tutti i presupposti per far bene in ottica play off, in un girone obiettivamente di spessore e composto da tanti club blasonati che puntano senza mezzi termini alla B". Per Cristiano Rossi, invece, qualche buona apparizione con la maglia della Feralpi Salò, laddove ha ritrovato un altro giocatore che, a differenza sua, a Salerno non ha certo lasciato un buon ricordo: "Ho fatto sei mesi a Varese in B, ma la rosa era ampia e composta da giocatori molto forti, ho preferito andar via in prestito secco a gennaio ed ho ritrovato Zampa. Siamo due giovani che hanno bisogno di giocare con continuità, lui sta facendo bene ed anche io ero riuscito a ritagliarmi il mio spazio,entrambi purtroppo siamo ora ai box per infortunio e sicuramente la fortuna non ci sta assistendo. La mia speranza è di rientrare quanto prima, tra poche giornate il campionato sarà finito e vorrei giocare tutte le gare che restano per mettermi in mostra, cosa che a Salerno è avvenuta a sprazzi e non sempre per colpa mia".

Proprio a Salerno, nonostante la stima di Mariotto (che voleva rinnovare la comproprietà e puntare su di lui per altri anni ancora) e della tifoseria, ha giocato poco o nulla, complici le scelte talvolta incomprensibili del precedente allenatore. Cristiano Rossi preferisce non far polemica, ma si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Sono un giovane e quindi devo accettare le scelte del tecnico senza batter ciglio, sta a me dimostrare allenamento dopo allenamento di essere bravo e di meritare la maglia da titolare. L'anno scorso in palio c'era un obiettivo molto importante e la squadra era composta da giocatori forti, tutti meritavano di giocare la domenica e non era facile fare delle scelte di formazione. Ciò detto, mi dispiace molto che Perrone mi mandasse in tribuna anche a promozione matematica acquisita, ho chiesto spesso spiegazioni, ma non me ne sono state date e questo lascia un pò di amaro in bocca; non fui l'unico giovane della rosa ad essere impiegato col contagocce, di certo c'è che fui fatto fuori dopo la miglior prestazione che avevo fornito e non ho mai saputo quale fosse la verità". Il difensore triestino si sofferma su un episodio accaduto nel mese di gennaio che conferma la gestione tutt'altro che impeccabile di un potenziale patrimonio tecnico della società: "Come detto prima, insieme ai miei compagni avevo giocato molto bene con l'Aprilia ed ero convinto potesse essere la domenica della svolta per me, ma da quel momento in poi è iniziato un periodo di inattività piuttosto lungo e che ancora non mi spiego. Piva, in verità, stava facendo molto bene, ma credo che in quella rosa potessi ritagliarmi uno spazio maggiore e dare un contributo importante alla Salernitana. A gennaio pensai di andar via e le richieste non mancavano, ma la dirigenza mi assicurò che rientravo nei piani dell'allenatore e che il tecnico voleva puntare su di me: ma non ho praticamente giocato più". Nonostante tutto, però, Cristiano Rossi ha un ottimo ricordo della sua esperienza con la maglia granata: "Vincere un campionato a Salerno, alla mia età, è un qualcosa di speciale, a prescindere dal minutaggio e dal rendimento. Non dimenticherò mai la vittoria per 3-0 sull'Aprilia: stadio pieno, avversario in testa alla classifica e Salernitana che aveva una voglia matta di far capire a tutti chi fosse la più forte del campionato. Un altro momento decisivo è rappresentato dal successo di Poggibonsi per 2-1, quando andammo in vantaggio con un gol su rigore di Mancini al 96′. Nel mio piccolo, ho scritto il mio nome nell'impresa granata e tutti i giorni riscontro l'affetto dei tifosi, auguro loro di tornare quanto prima a calcare palcoscenici più prestigiosi".

A proposito dei tifosi, Cristiano Rossi ha un ricordo fantastico della meravigliosa torcida granata: "Posso capire Lotito quando chiama a raccolta il pubblico, l'anno scorso ci hanno sempre seguito in casa ed in trasferta e la loro passione è fuori dal comune. Il fattore tifo è fondamentale, quando giochi in uno stadio come l'Arechi puoi godere dell'appoggio di una curva che influisce molto sull'esito del risultato finale, paradossalmente qualche volta può gasarsi anche l'avversario che si gode una platea che difficilmente ritroverà in Lega Pro. Seguendo la Salernitana, ho visto molte foto del tifo e so che la media spettatori è vicina alle 10mila unità, sicuramente in queste ultime partite il dato aumenterà ulteriormente e la gente darà una grossa mano ai granata". Cristiano Rossi, infine, parla delle sue aspirazioni future: "Sono ancora di proprietà del Varese, ora spero di giocare quanto più possibile in queste ultime giornate ed in estate vedremo quello che succederà. Nell'ultimo anno e mezzo non sono stato fortunatissimo, ma sono ancora molto giovane ed è ho il dovere di non mollare e di dare il massimo in ogni singolo allenamento per apprendere e migliorare. Tornare a Salerno? Mai dire mai nella vita, un piccolo rimpianto legato a quell'esperienza c'è,ma basta pensare alla festa promozione sotto la curva per dire che la Salernitana ha rappresentato un'avventura fantastica. Sono contento che la squadra si sia ripresa, ho visto qualche spezzone della finale d'andata di coppa Italia e spero che nel match di ritorno i granata possano alzare al cielo un altro trofeo come accaduto un anno fa".

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