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Ischia, il diesse Iodice: "Ingretolli è un calciatore di prospettiva"

di Luca Esposito
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Pino Iodice ha assunto l'incarico di direttore sportivo dell'Ischia, ma è una sorta di ds facente funzione: la sua mansione preferita è quella di segretario generale, di burocrate della società. Però è anche un ex della Nocerina, ed è un conoscitore della Lega Pro, questo lo porta a ritenere che il girone C, dove è inserita l'Ischia, è il più competitivo tra tutti i gironi di terza serie. L'esclusione della Nocerina dal professionismo ha creato grosse difficoltà al club e ha anche colpito pesantemente la tifoseria, ma Iodice auspica una pronta risalita della società molossa, anche con l'interessamento fattivo delle istituzioni. Questo è il pensiero di Iodice espresso a TuttoNocerina.com.

"Sono iscritto all'Albo dei Direttori Sportivi - esordisce Iodice - e la società dell'Ischia ha deciso di attribuirmi questo incarico. Il mio lavoro negli anni però è stato diverso, mi sono interessato di tutti gli aspetti burocratici ed è quello il mio mondo. Non me ne voglio allontanare, e in futuro riprenderò a fare questo. Quella di Ischia è una parentesi: non ci sono grosse disponibilità finanziarie e in un'ipotesi di spending review la società, non potendo investire altro denaro per la figura del ds, ha optato per chiudere questa casella convincendomi a collaborare come ds. Comunque è l'allenatore il vero artefice della formazione della rosa dell'Ischia: è Porta che se ne è occupato dal punto di vista tecnico. La prossima stagione, laddove dovessi trovare un'opportunità, ma anche all'Ischia, tornerò al mio ruolo naturale".

La caccia è sempre aperta al centrocampista che manca?

"Sì, un centrocampista lo cerchiamo. Possibilmente un elemento di esperienza. Ma cerchiamo anche un attaccante. Tutto questo va conciliato con le disponibilità finanziarie. Stringiamo i denti, cerchiamo di arrivare fino a gennaio, poi cercheremo di fare qualche movimento in uscita. Solo dopo questo passaggio potremmo fare qualche movimento in entrata e cercare di colmare i vuoti che abbiamo. Non dico che chi sta giocando in questo momento sia meno bravo, ma in alcuni reparti serve esperienza".

L'Ischia difficilmente perde fuori casa, ma in casa non vince.

"Purtroppo il problema è proprio questo. Siamo una squadra che cerca di giocare di rimessa, quindi quando fuori casa non hai l'obbligo di fare la partita e giochi in contropiede vai a nozze. Quando invece giochiamo in casa ci capita di dover fare noi la partita, e non avendo un elemento che possa gestire le danze andiamo in difficoltà".

In che periodo della storia della Nocerina ha fatto il segretario?

"L'ho fatto in Serie B e anche nella stagione di Lega Pro che abbiamo finito con le Semifinali giocate contro il Latina. La partita di ritorno ci vide sconfitti, e pur avendo vinto noi la partita di andata fummo penalizzati dal peggiore piazzamento".

Poi la Nocerina è precipitata in Eccellenza.

"Sì, purtroppo tutto trae origine dai fatti di Salerno, che sono noti a tutti. Con un pizzico di presunzione voglio affermare che se fossi stato lì quel giorno non sarebbe successo nulla di ciò che è accaduto. Non avrei mai permesso che si potesse fare ciò che è avvenuto, premesso che le responsabilità vanno ripartite. Mi riferisco alle cause che hanno concorso a provocare l'esclusione della Nocerina dal campionato: la procura federale ha accusato la Nocerina di aver ordito quel gioco delle sostituzioni che non erano veritiere, e da lì non se ne è venuti fuori. Non c'è stata una realtà diversa da quello che dicono i documenti: lo devo constatare con amarezza. Probabilmente non avrei fatto partire la squadra dal ritiro, oppure se fosse partita non l'avrei fatta scendere in campo".

Comunque ci sono collettività e collettività: proprio recentemente a Pagani non era ammesso nessun tifoso della Juve Stabia per Paganese-Juve Stabia per decisione dell'Osservatorio, e non si hanno notizie di manifestazioni di intolleranza.

"La comunità è quella che è. L'Agro a livello di collettività è esigente, forse i tifosi sono troppo attaccati per un amore viscerale alla propria squadra. Ma certe situazioni non possono essere gestite nella maniera in cui sono state gestite. Purtroppo il prefetto ordinò alla tifoseria nocerina di non assistere alla partita, e come dice lei, a Pagani in occasione della partita della Juve Stabia non ci sono stati episodi analoghi, e non si capisce come mai a Salerno sia accaduto ciò che non doveva accadere".

Il regolamento prevede una promozione in B per le prime classificate di ciascun girone e una quarta promozione ai play-off. Le piace?

"Sì, sono stato un fautore della riforma. Ancora oggi ritengo che sessanta squadre in Lega Pro siano tante, e per me andrebbero ridotte. Il criterio di retrocessione è rimasto analogo a quello degli anni precedenti, ma per quanto riguarda la promozione è cambiato. Magari si potrebbe allargare la forbice e permettere la qualificazione ai play-off di più squadre, ma servirebbe una riduzione ulteriore delle squadre. L'AIC mi tirerebbe le orecchie però..."

Giocare in orari sfalsati può essere una scelta che verrà apprezzata?

"Penso che con questa struttura, mi riferisco al numero di squadre, è difficile gestire questo 'spezzatino' perché si gioca il venerdì, poi il sabato della settimana successiva, il lunedì... Noi non abbiamo in Lega Pro le strutture per sostenere questi ritmi, perché si sbilanciano i programmi di allenamento. Molte partite sono in notturna e non si riesce a rientrare subito alla base, quindi bisogna pernottare un giorno in più. Penso che alla lunga questo possa riflettersi sulle società, e poi anche i programmi di allenamento sono sfalsati, questo comporta che le squadre dovrebbero essere composte da più giocatori".

Pensa che nel girone C figurino le migliori squadre di Lega Pro?

"Sì, penso di sì. Parlo di Lecce, Casertana, Salernitana, Benevento, Matera... Tutte hanno ottimi organici che altri gironi non hanno. Nel girone A il Como è forte come loro, nel girone B ci sono Pisa e Ascoli e non c'è altro. Se l'analizziamo da quel punto di vista, il girone C è più ricco, dal punto di vista agonistico, spettacolare e dei blasoni".

Cristiano Ingretolli si sta segnalando bene. È anche ben sviluppato per la categoria.

"Sì, è un calciatore di prospettiva. Ha delle qualità importanti dal punto di vista fisico e della personalità. Siamo appena a otto partite, quindi penso che vada attenzionato: tra qualche anno ne sentiremo parlare".

Pensa che il problema giudiziario che ha coinvolto Citarella sia un ostacolo per un rilancio della Nocerina?

"Non so, quelli sono stati problemi suoi personali, che non devono in alcun modo inquinare l'ambiente nocerino. Il nome della Nocerina deve essere associato a Citarella per le cose buone che ha fatto: deve essere ricordato per aver portato la Nocerina dalla C2 alla B, categoria che mancava a Nocera da una trentina d'anni. Penso che egli abbia dimostrato l'amore verso questa società".

Lei sapeva che alla prima giornata di Eccellenza Citarella era stato contestato dai tifosi rossoneri?

"Non lo sapevo, ma ritengo ingiusto contestarlo dopo tutto quello che aveva dato per la Nocerina: ha fatto la storia del calcio a Nocera. Probabilmente l'ultimo episodio lo si ricorda per quella situazione grave che ha determinato l'esclusione dal calcio professionistico della Nocerina Calcio, ma non mi va di addossare solo a lui le colpe: questo non mi compete".

Allora cosa serve alla Nocerina per ritornare ai fasti di un tempo?

"Per prima cosa i tifosi debbono avvicinarsi alla squadra. Nocera è una piazza encomiabile e stupenda: sono stato in tante società, ma l'attaccamento dei tifosi nocerini verso la propria squadra non l'ho riscontrato da nessun'altra parte. Inviterei anche gli imprenditori del posto e le forze politiche cittadine a fare sì che questa realtà, attraverso una programmazione seria e duratura, possa creare i presupposti per tornare ai fasti di un tempo".

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