I litigi di Mourinho, Lukaku ultima vittima
Non è la prima volta che José Mourinho ha un confronto, diciamo pure abbastanza acceso, con un proprio giocatore. È successo all'Inter, con Mario Balotelli, e alla fine della stagione entrambi sono stati "ceduti". Chi con rimpianti, come lo Special One, chi guadagnando una cifra onesta, come Super Mario. A Madrid un litigio dietro l'altro, con esclusioni eccellenti, come per Iker Casillas. Il portiere spagnolo non aveva certo gradito il declassamento dopo alcuni allenamenti non proprio da professionista: peccato che il litigio con la fronda spagnola gli sia costato, infine, il licenziamento con il ritorno al Chelsea. E Carlo Ancelotti ha trovato terreno fertile per crescere, pur lasciando Diego Lopez come titolare nella Liga e Casillas protetto dalla stampa: fino all'errore nella finale in Champions League contro l'Atletico, uno dei pochi sbagli della stagione.
Poi bissati all'infinito nella sciagurata Coppa del Mondo della Spagna, tra Olanda e Cile, che ha messo la parola fine alla reggenza del capitano del Real Madrid.
Infine Lukaku, che l'anno scorso rischiava di essere il centravanti titolare del Chelsea. Ad agosto la scelta di Mou è stata quella di eliminare il belga, dopo un litigio. E quando c'è un diverbio, difficilmente l'ex Inter la fa passare liscia. Al Chelsea è un'istituzione, e ubi maior minor cessat: Lukaku per 36 milioni all'Everton ha praticamente ripagato l'operazione Diego Costa. E con gli addii di Torres e Demba Ba si riaprirà il mercato, per un'altra grande prima punta.