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Grande Juve in 10 ma solo i legni fermano la nuova Lazio di Reja

di Redazione TMW.
Fonte: Matteo Vana per lalaziosiamonoi.it
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© foto di Federico Gaetano

Non si interrompe neanche davanti alla Juventus capolista la striscia positiva di Edy Reja. All'Olimpico finisce con un pareggio che lascia qualche rimpianto. Sono propri i padroni di casa a passare in vantaggio; Konko mette dentro per Klose che viene steso da Buffon, espulsione e rigore che Candreva trasforma. L'inizio del secondo tempo è di marca juventina, Llorente riesce a pareggiare con un preciso colpo di testa che supera Berisha, poi tanta Lazio che si mangia le mani per il palo colpito da Keita quando mancavano appena 5 minuti. Un punto che ferma la striscia di vittorie consecutive dell'armata bianconera: non si arresta, invece, la marcia laziale, ancora imbattuta da quando Reja ha rimesso piede sulla panchina biancoceleste.

FORMAZIONI - Per continuare la striscia positiva (due vittorie ed un pareggio) Reja ripropone la difesa a 3, Dias, Biava e Cavanda gli interpreti. Ancora fuori Marchetti, la porta biancocelestes è affidata ancora una volta a Berisha. Centrocampo con Cavanda e Konko sugli esterni, Ledesma-Biglia in mezzo al campo, Hernanes e Candreva dietro l'unica punta Klose. La Juventus risponde con la formazione tipo, uniche eccezioni Chiellini, indisponibile e Pirlo, che si accomoda in panchina. Confermata la coppia d'attacco Tevez-Llorente.

PRIMO TEMPO- Le prime fasi fanno capire quale sarà il tema tattico del match: Juventus che fa la partita e Lazio a difesa della propria area di rigore, pronta a ripartire. Il primo pericolo lo crea Vidal all'8', ma il suo tiro sorvola la traversa. Ci pensa Buffon ad alimentare le speranze biancocelesti con uno stop piuttosto ardito, ma Klose non riesce ad approfittarne. Il pallone è sempre nei piedi juventini, ma è la Lazio a far male. Palla sulla sinistra per Konko che mette dentro, difesa bianconera troppo ferma, per Klose è un gioco da ragazzi tagliare alle spalle di Ogbonna e presentarsi a tu per tu con Buffon che lo stende, rigore ed espulsione che Candreva trasforma. Lazio in vantaggio e partita che si mette sui binari giusti. La squadra di Conte accusa il colpo, l'inferiorità numerica si fa sentire ed i biancocelesti amministrano il pallone. Al 35' fiammata juventina con Tevez che mette in mezzo, Llorente aggancia e gira a colpo sicuro, ma trova sulla sua strada un Berisha straordinario a dirgli di no. I bianconeri non riescono a reagire e anzi rischiano quando Bonucci colpisce il pallone con il braccio largo, l'arbitro lascia giocare.

SECONDO TEMPO - Le squadre rientrano in campo, nessun cambio per i due allenatori che confermano in blocco le formazioni del primo tempo. Tanto possesso palla per la Lazio che non disdegna, però, le sortite offensive specie sugli esterni come al 12' quando Candreva ci prova non trovando il bersaglio grosso. Proprio quando i biancocelesti sembrano controllare il match arriva la doccia gelata; Lichsteiner crossa teso in mezzo per Llorente che di testa supera Berisha. Il pareggio cambia completamente la partita, i bianconeri, nonostante l'inferiorità numerica, assaltano la porta laziale, solo un super Berisha tiene a galla la Lazio. La squadra di Reja si riorganizza e riprende a macinare gioco; al 30' è Ledesma, su punizione, a pannellare sulla testa di Klose che colpisce a botta sicura, ma prima Storari, poi la traversa, negano la gioia del gol al tedesco. Passano tre minuti, replay: il cross di Ledesma è perfetto, il colpo di testa di Klose meno e Storari esce ancora una volta vincitore dal personale duello con il tedesco. Entra Keita, l'ex Barca ci mette meno di un minuto per dimostrare di che pasta è fatto: destro a giro dal limite dal vertice dell'area di rigore, la parabola è perfetta, ma il palo strozza in gola l'urlo dei quasi 50mila dell'Olimpico. L'ultimo ad arrendersi è Biglia che tenta con un destro da fuori area, parato a terra dall'estremo difensore bianconero. Finisce 1-1, un risultato che in pochi si sarebbero aspettati alla vigilia, ma che, vista come si era messa la partita, lascia un po' d'amaro in bocca.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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