Falcao, l'acquisto che la Juve ha evitato con maestria
Radamel Falcao quest'estate era un sogno per tutti. Non per il Real Madrid, perché Jorge Mendes non è riuscito a convincere la dirigenza blanca ad acquistare un altro colombiano dopo James Rodriguez - pagato 80 milioni di euro - e perché il rinnovo di Karim Benzema toglieva ogni possibilità di titolarità ineccepibile per il sudamericano. Falcao e Benzema rappresentavano due galli in un pollaio, più o meno come la situazione Higuain di qualche anno fa, e l'arrivo del Chicharito Hernandez è visto in quest'ottica: meglio un giocatore di qualità, ma che accetti la panchina senza grossi problemi, che una stella di dimensione mondiale che deve giocare a ogni risultato negativo. Se il Real è primo nella Liga vuol dire che la politica adottata dai dirigenti è finora vincente.
E poi perché Falcao, un'estate incentrata sulla propria cessione verso lidi migliori, non ha dato quelle garanzie tecnico tattiche che sembravano assolutamente essenziali al momento del suo arrivo allo United.
Tanto che finire in panchina - quasi senza discussioni - è stato un passo decisamente troppo breve, con van Persie confermato, Rooney intoccabile: si deve ancora ambientare, questo è chiaro, in un calcio che probabilmente ha bisogno di tempo per essere metabolizzato, più di quello spagnolo o di quello - limitato tecnicamente - francese. Però è anche vero che i dodici milioni di euro per il prestito sono attualmente buttati, e il Manchester United difficilmente ne metterà altri 50 per il suo riscatto. In questo senso ha fatto benissimo la Juventus a non fare follie, compatibilmente con un bilancio comunque in difficoltà, per assicurarsi un'ulteriore prima punta: forse ci sarebbe stato un miglioramento complessivo del reparto, ma il Falcao finora visto potrà essere "scontato" nella prossima estate. E chissà che non torni, stavolta definitivamente, nel mirino dei club italiani.