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ESCLUSIVA TMW - Wyscout, Capello: "Vi racconto il mercato delle panchine"

di Luca Bargellini
Fonte: dal nostro inviato al Wyscout Forum di Milano, Lorenzo Marucci
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© foto di Federico De Luca

Fra il mercato allenatori e il futuro di Fabio Capello, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com parla il figlio dell'attuale ct della Russa, l'avvocato PierFilippo Capello:

Iniziamo dall'appuntamento di oggi con il Wyscout Forum. Che mercato è lecito attendersi per questa sessione?
"Detto che questo oramai è divenuto un appuntamento tradizionale dove si gettano le basi per le trattative dell'estate, la particolarità di quest'anno è dovuta al Mondiale e gli affari più importanti sono convinto che si chiuderanno dopo la kermesse brasiliana".

In Italia si è chiusa da poco la telenovela legata al futuro di Antonio Conte sulla panchina della Juventus. Cosa ne pensa?
"Tutto dipende da quello che la società ha convenuto con il tecnico. Conte aveva delle richieste, voleva che la società intevenisse sul mercato in una determinata maniera. Bisogna capire se la società bianconera ha deciso di sposare la stessa linea. Per la Serie A basta poco alla Juventus per miglioare ancora. Per l'estero, invece, servono cambiamenti importanti. La permanenza di Conte a Torino ha bloccato l'effetto domino per le panchine che sarebbe potuto nascere da un suo eventuale addio".

Fra le società ancora senza certezze per la guida tecnica della prossima stagione c'è il Milan.
"Molte società e molti allenatori non hanno ancora deciso e stanno attendendo le prossime ore per fare una scelta. Con la conferma di Conte la situazione si è un po' fermata, ma per tornare al Milan credo che la posizione di Seedorf sia meno in bilico di quello che appare".

Per i rossoneri si è fatto anche il nome di Carlo Ancelotti, attuale tecnico del Real Madrid.
"La sua posizione è legata all'esito della finale di Champions. Per esperienza personale però dico che lasciare il Real Madrid è molto difficile, perché è una grande società. Serve una decisione sofferta per farlo".

I dubbi persistono non solo in Italia ma anche per molte società straniere.
"Ci sono molti club che sono ancora a metà fra scegliere un giovane tecnico o un allenatore con anni e anni d'esperienza. In Italia c'è, ad esempio, l'Udinese che può anche puntare su un allenatore straniero. Anche qui rimane il dubbio fra una scelta giovane o meno. Lo United, invece, ha puntato su un manager rodato come van Gaal".

Lei conosce molto da vicino la situazione di Walter Zenga. Possibile un suo ritorno in Italia dopo l'addio all'Al Jazira?
"Seguo Walter solo dal punto di vista legale e posso confermare che oggi è un allenatore libero. Credo che abbia la possibilità di fare bene ovunque anche perché in pochi tecnici hanno avuto la possibilità di lavorare in così tante nazioni come lui. Il suo può essere un nome appetibile per quelle società che cercano una visione a 360° di calcio".

Arrivando a parlare del Mondiale e di suo padre, cosa c'è da aspettarsi dalla Russia in Brasile?
"Il loro è un progetto quadriennale con gli occhi puntati verso il Mondiale che si giocherà in casa nel 2018. Quello in Brasile è il primo passo verso quell'obiettivo. Oggi quella russa è una Nazionale compatta, magari con meno individualità rispetto ad altre rappresentative, ma contro cui è difficile combattere. Oltre a mio padre poi c'è Christian Panucci che ha portato un modo nuovo di lavorare, oltre ad Oreste Cinquini e Roberto Galbiati. Ognuno di loro ha portato la sua esperienza e vedremo come andrà. Il contratto è stato rinnovato fino al 2018".

Cosa può accadere in caso di proposte concrete prima del Mondiale da parte di qualche società?
"Sono già arrivate. Il calcio è un mondo strano dove i contratti si firmano e poi nel giro di qualche giorno di risolvono consensualmente. Lui si trova molto bene, allenando una Nazionale come quella russa. Può essere che fra qualche tempo torni a mancargli il campo e non escludo di poterne parlare con il beneplacito della federazione. Impossibile escludere".

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