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ESCLUSIVA TMW - Pres. Andria: "Riportato qui un entusiasmo straordinario"

di Stefano Sica
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© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com

La Fidelis Andria, prima in classifica nel girone H di serie D insieme al Potenza, ha il volto ambizioso e pragmatico di Francesco Fiore. Il dominus della rinascita del club pugliese dopo il fallimento del 2013. Otto anni susseguenti all'ultima apparizione della vecchia Fidelis, il simbolo storico dei Leoni azzurri. Stendere un progetto vincente non poteva prescindere dal riprendersi la propria storia. "Abbiamo acquisito nome e marchio dalla famiglia Fuzio, che ne era proprietaria - ricorda Fiore, leader della Antonio Fiore Alimentari, azienda operante nel settore della distribuzione dei taralli -. Il nome Fidelis equivale a storia a blasone. E siamo ripartiti così, non poteva essere altrimenti".

Ci faccia la cronistoria della fondazione della nuova Fidelis.
"Tutto nasce dall'attivismo dell'Assessore allo Sport, Giuseppe Chieppa. Mi chiamò e rimanemmo in contatto costante per una ventina di giorni. Conosceva la mia passione per il calcio, infatti all'epoca ero presidente del Canosa. Ma per me essere il socio della squadra della mia città rappresentava un onore. Mi fu chiesto di gestire un progetto importante e non mi tirai indietro. E iniziai insieme ad altre quattro persone questa bella avventura: Francesco Lotito, Giovanni Lorusso, Sebastiano Acquaviva e Riccardo Bruno. Inizialmente c'è stata qualche difficoltà nei risultati, poi siamo cresciuti fino ad arrivare al traguardo che tutti conosciamo, con la promozione in D".

Lei lo scorso anno è stato il numero due di Lotito in qualità di vice presidente societario: oggi come è strutturato il club?
"C'è una divisione di quote fra tutti i soci anche se io detengo il pacchetto maggioritario. E sono diventato presidente quest'anno proprio in virtù di questo impegno più corposo che mi sono assunto".

Nell'organigramma societario notiamo che c'è anche un padre spirituale...
"Don Vito Zinfollino è un grandissimo tifoso della nostra squadra. Lui segue i ragazzi da vicino e la sua figura nello spogliatoio è autorevole. Il sabato incontra la squadra e le legge il passo del Vangelo programmato per la domenica. I calciatori lo considerano una persona con cui sfogarsi e a cui fare confidenze. Per questo il suo ruolo è importante".

E oggi quali sono gli obiettivi del club?
"Non dimentichiamo che siamo pur sempre una matricola. E che, per questa ragione, all'inizio della stagione ci siamo posti l'obiettivo di una salvezza tranquilla per poi provare ad accelerare l'anno prossimo. Quando abbiamo intrapreso questo cammino lo scorso anno, siamo stati chiari: avremmo tentato di raggiungere il professionismo in tre stagioni. Ora vediamo che succede. Tra l'altro l'arrivo di D'Agostino ha un po' "destabilizzato" i nostri programmi. In senso positivo, chiaramente. Perché si è iniziato a sognare di più. Per questo ci godiamo il momento e questo primato, sperando di mantenerlo quanto più a lungo possibile".

La città come sta rispondendo?
"Col Gallipoli domenica c'erano 5000 spettatori sugli spalti. Nella finalissima play-off lo scorso anno ne vennero in 8000. C'è un entusiasmo travolgente e stiamo facendo numeri che neanche la vecchia società in Lega Pro faceva. Questa è una città che ha fame di calcio. Prima di noi c'era sfiducia, delusione. Poi si è cambiato registro: Andria non dovrà vivere mai più quelle pagine".

C'è apertura eventualmente verso nuovi ingressi in società?
"Certo. Noi siamo aperti a tutti coloro che vogliano sposare questo progetto. Chiunque voglia aiutarci a far crescere economicamente questo club è ben accetto ed avrà sempre da parte nostra la massima trasparenza".

Siete primi anche se gli obiettivi di partenza erano diversi. Se l'appetito vien mangiando, come vi muoverete nel mercato di riparazione?
"Ci muoveremo puntellando quei settori nei quali crediamo di intravedere lacune. Insomma, non staremo fermi e ci sarà certamente qualche operazione in entrata e in uscita".

Ora il Grottaglie, nuovamente al "Degli Ulivi": che insidie porta questa sfida?
"Non sarà una gara da sottovalutare. Il Grottaglie ha fatto più punti fuori che in casa. Hanno avuto qualche difficoltà all'inizio essendo anche imbottiti di ragazzi della Juniores. Poi, con qualche acquisto, il loro rendimento è migliorato. Sarà dura".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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