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ESCLUSIVA TMW - Perotti: "Al Genoa per consacrarmi. Colpito dall'alluvione"

di Marco Conterio
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

A 26 anni per Diego Perotti è arrivato il momento della consacrazione. Dopo Siviglia e Boca Juniors El Monito è approdato al Genoa per dimostrare il proprio valore in un campionato ostico come la Serie A. Un'avventura, quella al Grifone, iniziata con un continuo crescendo ma contrassegnata anche dalla tragedia dell'alluvione nel capoluogo ligure.

Diego cosa si prova a vedere una città come Genova ferita dall'alluvione e cosa ti senti dire al proposito?
"Sono rimasto colpito da questo disastro, certe zone hanno cambiato aspetto e mi dispiace tantissimo per ciò che sta vivendo la gente di Genova. Ho visto tanta sofferenza, migliaia di ragazzi spalare in strada, una grande dignità nell'affrontare i problemi da parte di chi ha perso il lavoro e l'attività. Genova ha bisogno di aiuto".

Finalmente il gol: dopo undici mesi sei tornato a segnare, peraltro una rete che ha aperto la gara col Parma. Quanto è stato difficile questo periodo e cosa hai provato al momento della rete?
"Non è stato facile, sapevo però che svolgendo la preparazione estiva e allenandomi con costanza il lavoro avrebbe ripagato e così è stato. Il Genoa mi ha dato fiducia ed era ciò che cercavo. Al momento del gol ho pensato a tante cose, ma la cosa più bella è stata tornare da Parma con i 3 punti, l'importante era quello".

Sei già uno degli uomini cardine del Genoa, con medie voto più che positive: soddisfatto di questo inizio campionato?
"Ognuno nel gruppo è funzionale alle esigenze e nessuno parte davanti agli altri, quasi tutti abbiamo giocato rispondendo sul campo. Sono molto soddisfatto di questo inizio, ma so che posso migliorare insieme alla squadra, che è stata rinnovata ma ha margini di crescita notevoli".

Quanto è stato difficile e duro accettare la sconfitta nel derby? Trovi similitudini con quelli giocati a Baires?
"Quella partita è stata decisa da un episodio, nell'unico tiro in porta effettuato dagli avversari. Ci siamo rimboccati le maniche e riscattati andando a vincere in trasferta. Qui in città il derby è molto sentito, è una delle prime cose di cui mi avevano parlato al mio arrivo. Il calore allo stadio Ferraris e la passionalità della tifoseria ricordano in qualche misura l'atmosfera che si respira alla Bombonera".

Sei sempre stato considerato uno dei talenti più promettenti d'Argentina, frenato però da tanti infortuni. Credo che, questa, col Genoa, possa essere la stagione buona per esplodere a 26 anni?
"Spero di si, qui si può lavorare bene. Siamo un gruppo affiatato, il mister è molto preparato e gioca un calcio d'attacco come piace a me. Trovo inoltre che Genova sia una città a misura d'uomo per la qualità della vita e poi quando mi alzo e apro la finestra, la visione del mare mette di buon umore".

Dove credi possa arrivare questo Genoa, qual è il vostro obiettivo stagionale?
"Siamo una bella squadra, è ancora presto per fare previsioni. L'obiettivo è arrivare il prima possibile alla salvezza, disputare un campionato tranquillo e prenderci delle belle soddisfazioni. Solo a salvezza raggiunta, se si prospetterà qualcosa di consistente, ben venga. Non saremo noi a tirarci indietro".

L'Argentina è ricca di talenti ma credi di poterti ritagliare nuovamente spazio con Messi e compagni?
"La Selecciòn ha una rosa fortissima e la concorrenza è spietata, soprattutto nel reparto offensivo. Non è un caso che quest'estate al Mondiale sia arrivata in finale. Ora il nuovo ct Martino farà le sue scelte. Sinceramente in questo periodo non ci penso e vado avanti per la mia strada".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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