ESCLUSIVA TMW - Dallamano: "In futuro spero di tornare a Brescia"
Fonte: Lorenzo Marucci
Simone Dallamano, reduce da una stagione a L'Aquila e ora a Coverciano in attesa di squadra, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.com: "Sopra i 30 anni diventa difficile trovare una squadra, questa è la piega che il nostro calcio ha preso".
Cosa ti aspetti in queste settimane? Come sta andando la preparazione?
"Meglio di così non potrebbe andare, qui ci si conosce quasi tutti. Aspetto qualcosa di serio, indipendentemente dalla categoria. Qualche contatto c'è, ma le società avendo pochi capitali aspettano fino alla fine per piazzare il colpo migliore".
E' possibile che tu vada all'estero?
"In passato ci sono state delle offerte, ma ho sempre preferito restare in Italia. A Cesena ebbi un'esperienza negativa e l'anno scorso sono ripartito dalla Lega Pro. Quella con L'Aquila è stata una buona stagione, adesso non scarto alcuna ipotesi".
Ti senti ancora una bandiera del Brescia?
"Penso di essere stato una bandiera del Brescia, sono stato lì tanti anni. Poi la società ha fatto le sue valutazioni ed è andata come è andata..."
Sarà possibile in futuro rivederti a Brescia? Magari anche sotto altra veste.
"La speranza c'è, abito lì e sono di Brescia. Vedremo in futuro, per ora ho ancora voglia di giocare qualche anno".
Quali sono i ricordi più belli che ti legano al Brescia?
"Dall'esordio alla promozione. Li ho vissuti quasi tutti i momenti più belli del Brescia".
Quale è il calciatore più forte con cui hai giocato?
"Roberto Baggio, credo sia quasi scontato fare il suo nome. Noi a Brescia avevamo due spogliatoi, uno per i più grandi e uno per i giovani. E lui si spogliava con noi per aiutarci a crescere".
Sul presente del Brescia cosa ti senti di dire?
"Hanno rischiato di non iscriversi e sono felice che ce l'abbiano fatta. Spero che quest'anno ritornino a fare un campionato di vertice in Serie B. Se lo meritano e l'hanno sempre fatto".
Clicca su play e guarda l'intervista integrale del nostro inviato a Coverciano, Lorenzo Marucci.
