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Carrozzieri: "Juventus, squadra a immagine e somiglianza di Conte"

di Chiara Biondini
Fonte: Luca Cilli
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

In esclusiva per Tuttojuve.com l'ex difensore di Sampdoria, Palermo ed Atalanta Morris Carrozzieri ha espresso la propria opinione sul momento della Juventus.
"Con Conte ho anche giocato contro quando era calciatore. Io sono del parere che la squadra in campo deve rispecchiare il proprio allenatore. Ed io quando ho affrontato la Juventus ho visto in campo 11 persone che in campo erano come Antonio Conte quando giocava, tutti uomini che correvano e non ti davano respiro. Il valore tecnico poi fa il resto. A centrocampo c'è Pirlo, la difesa è solida e compatta con Barzagli, Bonucci e Chiellini che danno sicurezza a tutti. E quando puoi contare su ogni compagno la squadra indubbiamente ne beneficia. Si viene a creare una mentalità dove chi magari sbaglia c'è sempre il compagno che è pronto ad aiutarlo. Il gruppo si costruisce così, e la Juventus è forte anche in questo."

E' una squadra più bella o più pratica?
"Più pratica. Perché anche quando non gioca bene riesce a vincere, magari di misura e non prende gol. E l'importante è vincere. È inutile dire di aver giocato bene ma poi non aver portato il risultato a casa. Ci sono tanti allenatori che preferiscono giocare male ma ottenere punti, ed è giusto perché il calcio è questo."

Molti indicano in Pirlo l'uomo chiave della Juventus. Vidal però non è da meno
"Sono due giocatori diversi. Pirlo è più un giocatore statico, d'impostazione, di tecnica. Vidal è più abile nella corsa e negli inserimenti. Sono due calciatori che si rapportano molto bene."

Hanno avuto un impatto devastante con il calcio italiano anche Tevez e Llorente
"Si, ma anche per Pogba si può dire la stessa cosa. È stata una scoperta, complimenti a Marotta e Paratici. Li conosco molto bene perché li ho avuti entrambi alla Sampdoria. Sono delle persone che capiscono e conoscono il calcio come pochi. Dopo Moggi uno dei direttori che poteva fare calcio a Torino era Marotta. Ed infatti ci è riuscito. Tornado agli attaccanti Llorente all'inizio ha avuto qualche problema. Ma al centravanti basta poco per sciogliersi, a volte serve un gol. Poi la mentalità della Juventus è ideale per gli attaccanti che vogliono mettersi in mostra. Tevez è un campione."

Marotta e Paratici in cosa ed in quale reparto dovranno lavorare maggiormente per portare la Juventus ai livelli di Real Madrid, Barcelona, Bayern Monaco?
"La Juventus, per me, è già quasi ai livelli di questi club. Basti pensare che otto-undicesimi dei suoi giocatori compongono la nostra nazionale. La Juventus poi è già abituata a determinati palcoscenici, potendo contare anche su diversi calciatori che giocano nelle rispettive nazionali e nelle competizioni più importanti come mondiali, europei e Champions League. Ho avuto l'onore ed il piacere di conoscere e parlare di calcio con Luciano Moggi. Lui mi diceva sempre che quando doveva prendere dei calciatori stranieri bisognava orientarsi sempre sui capitani delle rispettive nazionali. Moggi affermava che in Italia poteva anche vincere, ma in Champions League bisognava confrontarsi con grandi talenti forti a livello internazionale. Moggi infatti acquistò gente come Zidane, Fabio Cannavaro, Thuram, Nedevd. Erano tutti capitani delle rispettive nazionali."

In A quale altra formazione ti ha favorevolmente impressionato?
"Parma e Torino stanno facendo benissimo. Per me però la vera sorpresa è stata la Fiorentina, che mi piace come filosofia, organizzazione e gioco. Ha preso dei giocatori che in molti hanno detto che erano finiti come Ambrosini, Vargas e Pizarro. Ed invece Montella, che in questo è stato bravissimo, li ha integrati nel progetto facendoli sentire importanti. La Fiorentina, così come l'Udinese, mi piace anche a livello societario. I Della Valle a Firenze, così come i Pozzo in Friuli, sono esempi di società dove è un piacere di giocarci. Si vedono che sono famiglie appassionate, meritano tanto."

Carrozzieri la serie A le piace? La guarda con piacere?
"Io la guardo con piacere però a volte mi vengono in mente gli anni in cui giocavo io. Mancano i campioni in grado di regalare spettacolo e colpi di classe. Ci riesce ogni tanto Antonio Cassano. Abbiamo giocato insieme a Bari ed è uno dei pochi in grado di fare magie. Anche Muriel può fare tanto sotto questo punto di vista. Doveva essere l'anno della consacrazione ma non è stato così. Ma sono certo che alla fine riuscirà."

Cassano è diventato davvero forte perché ha messo la testa a posto? E' da portare ai Mondiali?
"Io con Cassano ho condiviso l'esperienza di Bari. Lui è sempre stato così, sia quando aveva 15 anni che oggi. Diceva sempre che sarebbe arrivato perché aveva grandi capacità. Cassano è stato uno che, nonostante un'infanzia difficile, è stato forte di carattere ed è riuscito a realizzare i suoi sogni. È stato forte, ce l'ha fatta. Lui è calciatore dentro. Prandelli deve dare la possibilità a Cassano di andare ai Mondiali. Poi lui si esalta in determinati palcoscenici. Secondo me, per quanto fatto vedere quest'anno, vale più Cassano di Balotelli. Quest'ultimo non ha ancora dimostrato di essere un grande campione. A livello tecnico non si discute ma sotto il profilo comportamentale deve migliorare."

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