Buonuscita alla milanese: due esempi da applaudire
Di certo il nostro campionato non ha più l'appeal di un tempo, di certo in giro per l'Europa c'è di meglio, e sosteniamo chi individua il nostro movimento calcistico come uno di quelli più arretrati del top del vecchio continente. Tutto vero, ma alla stessa maniera, è innegabile che il fascino delle nostra squadre di élite resti immutato in alcuni protagonisti di questa sessione di mercato. Sono due storie simili, quella di Yann M'Vila e di Adil Rami. Non uguali, perché collegate a due diverse società di Milano, ma paragonabili per effetti economici e per la perseveranza che ha contraddistinto i due protagonisti. Se il Milan ha ottenuto la tanto sospirata fumata bianca in merito al ritorno del difensore ex Valencia a Milanello, l'Inter è ancora in attesa di ricevere quel tango agognato fax dalla Russia che faccia seguito alle foto che il futuro centrocampista di Mazzarri ha già scattato con la sua nuova maglia e nella sua nuova sede.
Storie di presidenti e dirigenti che sconfessano l'operato dei loro colleghi e sottoposti delle stesse società, e di intermediari scomodi che si infilano nella trattativa ingarbugliandola più del previsto nel rapporto tra i club. Unico appiglio inattaccabile: i calciatori e la loro gestione. Splendida oltre ogni misura, entusiasmante nella fermezza di una scelta e di una parola rispettata anche a costo di sacrifici economici degni di menzione. Un plauso a M'Vila e a Rami, una speranza per un calcio bistrattato che ha voglia di ripartire.