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Bucchioni: "Ecco come Montella ha cambiato la Fiorentina. Le ultime su Cuadrado "

di Andrea Melli
Fonte: Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Riecco la Fiorentina dei sogni, quella che gioca, segna e diverte. I gol di Babacar e Cuadrado raccontano di una giornata magica e di una squadra che ha ritrovato velocità, schemi efficaci e quella gioia di giocare, quella spensieratezza che era mancata in questo inizio di campionato.

Montella dopo qualche settimana di studio e alcuni errori soprattutto nell'esordio di Roma (Brillante) e nelle gare casalinghe (Babacar e Gomez assieme ), è stato bravo a trovare un assetto diverso e provare un nuovo modo di giocare.

Ma il lavoro del tecnico parte da più lontano. L'anno scorso ci siamo lamentati per i troppi gol subiti. Se andate a rivedere le statistiche, la Fiorentina ha incassato 44 reti, troppe rispetto alle 25 della Roma, ma anche alle 39 del Napoli che gioca un calcio molto offensivo. Montella che deve essere permaloso, dopo aver criticato la nostra sottolineatura, deve aver comunque riflettuto e lavorato proprio su questo aspetto.

Non è facile migliorare una squadra che arriva due volte quarta, ma prendere meno gol diventa fondamentale. Così il lavoro fatto sta pagando, la squadra viola difende molto meglio, a cominciare dagli attaccanti c'è una maggiore attenzione alla copertura degli spazi e ai raddoppi. Tre gol in sei partite vuol dire la terza difesa del campionato dopo Juve e Samp a quota due.

Un altro problema da risolvere era come affrontare le partite casalinghe contro le squadre che chiudono gli spazi, alzano due linee prima dell'area e giocano in contropiede . Montella ha trovato la soluzione contro l'Inter tenendo la linea di difesa leggermente più bassa e soprattutto la squadra più compatta in modo da avere più spazio in avanti. Maggior velocità, qualche verticalizzazione in più e qualche passaggio orizzontale in meno hanno fatto il resto. Ma altre due sono le mosse decisive, la decisione di inserire ormai stabilmente Kurtic, quel centrocampista corsa e muscoli, più fisico, che mancava per recuperare palla e l'idea di giocare con una punta sola per evitare di intasare l'area e dare allo stesso tempo meno punti di riferimento. L'errore di schierare Gomez e Babacar assieme è stato abilmente corretto. Baba unica punta con Cuadrado e Mati a suggerire e inserirsi, ma anche capaci di dare manforte al centrocampo in fase di non possesso, hanno aumentato il numero dei centrocampisti e liberato spazi per gli inserimenti. La circolazione della palla è stata subito più efficace. Evidentemente anche in questo caso le osservazioni costruttive della critica sono servite a migliorare e questo era l'obiettivo. Baciare i piedi a prescindere, inchinarsi e dare del tu agli allenatori è un esercizio che non ci appartiene, lo lasciamo volentieri a chi vede il calcio non come cultura, una scienza da discutere o un divertente confronto di idee e opinioni, ma soltanto come una cieca manifestazione del tifo e (per alcuni) delle frustrazioni.

Ma la partita con l'Inter Montella l'ha vinta anche per il saggio turn-over in Europa League. Soltanto un giocatore (Tomovic) era nella formazione di partenza in Bielorussia e questo ha consentito di presentare una squadra più fresca dell'Inter.

Insomma, Montella ha fatto quello che deve fare un allenatore preparato e intelligente come lui: ha corretto i difetti della squadra e inventato movimenti nuovi. Bravo.

Nel calcio niente è immutabile, questa Fiorentina è molto diversa da quella della prima stagione. Quella divertiva di più, questa ha cambiato gioco, ma è più solida, più matura, pronta per vincere qualcosa.

E qui torniamo al discorso degli obiettivi. Il terzo posto deve essere l'asticella da superare. Dopo due quarti è logico aspettarsi di più. E provarci.

La Fiorentina ha una rosa più forte, si conosce meglio, e tra le rivali (Inter, Milan, Napoli e Lazio) non ne vediamo una decisamente più avanti. Sarà una bella lotta, ma la Fiorentina dovrà esserci.

E questo lo sa anche Montella che non ama parlare di questo argomento in pubblico per non alimentare illusioni, ma sicuramente ai giocatori l'ha detto chiaro e tondo per motivarli.

A proposito di rosa, Kurtic era il più pronto perché conosceva già il campionato italiano, ma Badelj sta migliorando e tornerà utile molto presto.

Poi ci sono gli infortunati da recuperare. Il più atteso è Marco Marin, fermo per infortunio dalla finale di Europa League. I medici e i massaggiatori della Fiorentina hanno fatto un grosso lavoro, senza fretta, l'unico obiettivo era recuperare completamente il giocatore che è un potenziale campione. Dovesse tornare ai livelli giovanili potrebbe diventare un'arma devastante. Lui e Cuadrado dietro una prima punta (Gomez o Baba) sarebbero una coppia geniale. Vedremo. Certo è che il giocatore tedesco sarà convocabile già dalla partita con la Lazio, si allena in gruppo da qualche tempo e sta ritrovando una discreta forma.

Anche per Mario Gomez l'obiettivo è tornare tra i convocati per la gara casalinga del 19 (ore 12,30) contro la squadra di Pioli, ma anche in questo caso nessuno ha fretta o mette fretta: questo deve essere il recupero decisivo.

Anche Richards alla ripresa ci sarà, quindi per Montella arriva l'imbarazzo delle scelte.

Infine Cuadrado. La trattativa per il rinnovo sarà ripresa presto, ma come ha detto saggiamente Pradè, non si tratta di una questione semplice.

Come abbiamo anticipato e ribadiamo, durante l'estate quando la Fiorentina ha alzato a 40 milioni il prezzo del giocatore, è stato detto chiaramente dal procuratore di Cuadrado che il suo assistito voleva un aumento importante. E' stato quantificato: chiede quanto Gomez (tre miloni, più un milione da sponsor e bonus). Come si vede una situazione non facile, l'importante è che i problemi economici vengano lasciati a chi prima o poi troverà un accordo e non incidano sul rendimento del giocatore. Il contratto di Cuadrado scadrà nel 2017, c'è tempo per rinnovare... Riecco la Fiorentina dei sogni, quella che gioca, segna e diverte. I gol di Babacar e Cuadrado raccontano di una giornata magica e di una squadra che ha ritrovato velocità, schemi efficaci e quella gioia di giocare, quella spensieratezza che era mancata in questo inizio di campionato.

Montella dopo qualche settimana di studio e alcuni errori soprattutto nell'esordio di Roma (Brillante) e nelle gare casalinghe (Babacar e Gomez assieme ), è stato bravo a trovare un assetto diverso e provare un nuovo modo di giocare.

Ma il lavoro del tecnico parte da più lontano. L'anno scorso ci siamo lamentati per i troppi gol subiti. Se andate a rivedere le statistiche, la Fiorentina ha incassato 44 reti, troppe rispetto alle 25 della Roma, ma anche alle 39 del Napoli che gioca un calcio molto offensivo. Montella che deve essere permaloso, dopo aver criticato la nostra sottolineatura, deve aver comunque riflettuto e lavorato proprio su questo aspetto.

Non è facile migliorare una squadra che arriva due volte quarta, ma prendere meno gol diventa fondamentale. Così il lavoro fatto sta pagando, la squadra viola difende molto meglio, a cominciare dagli attaccanti c'è una maggiore attenzione alla copertura degli spazi e ai raddoppi. Tre gol in sei partite vuol dire la terza difesa del campionato dopo Juve e Samp a quota due.

Un altro problema da risolvere era come affrontare le partite casalinghe contro le squadre che chiudono gli spazi, alzano due linee prima dell'area e giocano in contropiede . Montella ha trovato la soluzione contro l'Inter tenendo la linea di difesa leggermente più bassa e soprattutto la squadra più compatta in modo da avere più spazio in avanti. Maggior velocità, qualche verticalizzazione in più e qualche passaggio orizzontale in meno hanno fatto il resto. Ma altre due sono le mosse decisive, la decisione di inserire ormai stabilmente Kurtic, quel centrocampista corsa e muscoli, più fisico, che mancava per recuperare palla e l'idea di giocare con una punta sola per evitare di intasare l'area e dare allo stesso tempo meno punti di riferimento. L'errore di schierare Gomez e Babacar assieme è stato abilmente corretto. Baba unica punta con Cuadrado e Mati a suggerire e inserirsi, ma anche capaci di dare manforte al centrocampo in fase di non possesso, hanno aumentato il numero dei centrocampisti e liberato spazi per gli inserimenti. La circolazione della palla è stata subito più efficace. Evidentemente anche in questo caso le osservazioni costruttive della critica sono servite a migliorare e questo era l'obiettivo. Baciare i piedi a prescindere, inchinarsi e dare del tu agli allenatori è un esercizio che non ci appartiene, lo lasciamo volentieri a chi vede il calcio non come cultura, una scienza da discutere o un divertente confronto di idee e opinioni, ma soltanto come una cieca manifestazione del tifo e (per alcuni) delle frustrazioni.

Ma la partita con l'Inter Montella l'ha vinta anche per il saggio turn-over in Europa League. Soltanto un giocatore (Tomovic) era nella formazione di partenza in Bielorussia e questo ha consentito di presentare una squadra più fresca dell'Inter.

Insomma, Montella ha fatto quello che deve fare un allenatore preparato e intelligente come lui: ha corretto i difetti della squadra e inventato movimenti nuovi. Bravo.

Nel calcio niente è immutabile, questa Fiorentina è molto diversa da quella della prima stagione. Quella divertiva di più, questa ha cambiato gioco, ma è più solida, più matura, pronta per vincere qualcosa.

E qui torniamo al discorso degli obiettivi. Il terzo posto deve essere l'asticella da superare. Dopo due quarti è logico aspettarsi di più. E provarci.

La Fiorentina ha una rosa più forte, si conosce meglio, e tra le rivali (Inter, Milan, Napoli e Lazio) non ne vediamo una decisamente più avanti. Sarà una bella lotta, ma la Fiorentina dovrà esserci.

E questo lo sa anche Montella che non ama parlare di questo argomento in pubblico per non alimentare illusioni, ma sicuramente ai giocatori l'ha detto chiaro e tondo per motivarli.

A proposito di rosa, Kurtic era il più pronto perché conosceva già il campionato italiano, ma Badelj sta migliorando e tornerà utile molto presto.

Poi ci sono gli infortunati da recuperare. Il più atteso è Marco Marin, fermo per infortunio dalla finale di Europa League. I medici e i massaggiatori della Fiorentina hanno fatto un grosso lavoro, senza fretta, l'unico obiettivo era recuperare completamente il giocatore che è un potenziale campione. Dovesse tornare ai livelli giovanili potrebbe diventare un'arma devastante. Lui e Cuadrado dietro una prima punta (Gomez o Baba) sarebbero una coppia geniale. Vedremo. Certo è che il giocatore tedesco sarà convocabile già dalla partita con la Lazio, si allena in gruppo da qualche tempo e sta ritrovando una discreta forma.

Anche per Mario Gomez l'obiettivo è tornare tra i convocati per la gara casalinga del 19 (ore 12,30) contro la squadra di Pioli, ma anche in questo caso nessuno ha fretta o mette fretta: questo deve essere il recupero decisivo.

Anche Richards alla ripresa ci sarà, quindi per Montella arriva l'imbarazzo delle scelte.

Infine Cuadrado. La trattativa per il rinnovo sarà ripresa presto, ma come ha detto saggiamente Pradè, non si tratta di una questione semplice.

Come abbiamo anticipato e ribadiamo, durante l'estate quando la Fiorentina ha alzato a 40 milioni il prezzo del giocatore, è stato detto chiaramente dal procuratore di Cuadrado che il suo assistito voleva un aumento importante. E' stato quantificato: chiede quanto Gomez (tre miloni, più un milione da sponsor e bonus). Come si vede una situazione non facile, l'importante è che i problemi economici vengano lasciati a chi prima o poi troverà un accordo e non incidano sul rendimento del giocatore. Il contratto di Cuadrado scadrà nel 2017, c'è tempo per rinnovare...

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