Barcellona, come spendere venti milioni e tornare al punto di partenza
A Barcellona in questi giorni gli animi sono abbastanza divisi sulle strategie societarie. Se, infatti, da un lato c'è la stampa catalana che asseconda i movimenti della società azulgrana, dall'altro ci sono i tifosi che - in larga misura - non appaiono del tutto convinti delle scelte fatte dal club. Passi per Suarez e Rakitic (e ci mancherebbe altro) ma la difesa che sta uscendo fuori da questa campagna trasferimenti appare tutt'altro che rinforzata. Innesti che fanno dormire sonni poco tranquilli ai sostenitori del Barça.
Non è un caso, quindi, se in occasione della presentazione di Jeremy Mathieu su twitter s'è diffuso a macchia d'olio l'hastag #ZubiDimision. Il ds Andoni Zubizarreta è ritenuto il maggiore responsabile di un'operazione costata tanto e poco risolutiva dei problemi del Barcellona.
Il giocatore scuola Sochaux è diventato il difensore con più di 30 anni a costare di più nella storia del calcio, ben 20 milioni di euro per strappare al Valencia il francese classe '83 che, in teoria, dovrebbe giocare titolare al fianco di Piqué il prossimo anno, ma che in pratica potrebbe presto ritrovarsi in panchina.
Nato terzino ma in grado di giocare anche centrale, Mathieu non sembra infatti dare quelle giuste garanzie che a un centrale di difesa titolare del Barcellona si chiede. E con l'addio di Puyol e il ritorno a centrocampo di Mascherano sarà necessario tornare subito sul mercato per acquistare un altro centrale di difesa: Marquinhos e Agger i nomi più gettonati. Come se Mathieu non fosse mai arrivato.