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Aversa timorosa, Ischia straripante. Focus sul match

di Stefano Sica
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Chapeau davanti all'Ischia. Un collettivo in salute smagliante, messo perfettamente in campo e cinico quanto basta per portare a casa tre punti d'oro in uno scontro diretto. Si può dire che la lectio magistralis dei gialloblù sia durata almeno 75 minuti eccetto l'ultimo quarto d'ora del primo tempo, fase in cui l'Aversa Normanna ha accennato ad un'apprezzabile reazione pur di non consegnarsi completamente agli avversari. Ma è finita come l'ultimo anno, con gli isolani ancora corsari al Bisceglia (lo scorso gennaio decise Cunzi). Un esito che non fa una piega per quanto visto in campo. Ma è stata l'elevazione alla massima potenza innanzitutto della strategia tattica del tecnico Antonio Porta ben supportato, in questo senso, dal vice Lello Di Napoli. Il 4-4-2, che cancella al momento il vecchio 3-4-3, funziona. Manomessa la regia di Zaine dalla cerniera di centrocampo composta da Bulevardi e Falagario, per i gialloblù è diventato naturale ripartire con accelerazioni fulminanti che davano libero sfogo soprattutto alla fantasia di Nicola Ciotola, posizionato come esterno sinistro in collaborazione con Iannascoli, che agiva tra le linee, e la punta di riferimento Ingretolli. Proprio il biondo attaccante scuola Pescara ha vissuto il suo personale pomeriggio di gloria con un gol di rapina ed un'inzuccata chirurgica che non hanno lasciato scampo a Forte. Forza fisica, egregia difesa della palla e precisione, chissà che Ingretolli da oggi non si sia sbloccato. Ne aveva bisogno. Clamoroso, invece, il passo indietro dell'Aversa Normanna rispetto a qualche prestazione precedente. I normanni hanno fallito completamente l'approccio alla partita. Tanti gli appoggi sbagliati, anche elementari, idee nulle e scarsa circolazione della palla. Arrivare dalle parti di Mennella è diventata in questo contesto quasi un'impresa da scalatori. Scorie di una squadra forse timorosa e certamente affaticata in alcuni suoi interpreti. L'Ischia ha infatti prevalso non solo per come si è proposta tatticamente, ma anche per un'evidente superiorità atletica che ne ha evidenziato la maggiore freschezza e la capacità di strappare agli avversari le palle sporche ed anonime. Ad essere onesti, con un po' di maggiore cinismo e freddezza, gli isolani avrebbero potuto chiudere la pratica già nei primi 30'. Dalla mancanza di concretezza dei gialloblù ha tratto improvvisa vitalità la squadra di Novelli, che ha provato a premere sfiorando il vantaggio prima con la traversa su spizzata involontaria di Ingretolli e poi con un palo colpito da N'Diaye. Da quel momento si è spenta la luce per i granata.

Anche se l'espulsione ad inizio ripresa di Carbonaro, ammonito per la seconda volta per un ingenuo fallo di mani, ha finito per reprimere qualsiasi velleità normanna. Tuttavia, anche in inferiorità numerica, l'Aversa Normanna ha paradossalmente faticato a difendersi con ordine, dando spesso l'impressione di poter cedere davanti agli attacchi a pieno regime degli isolani i quali trovavano frequentemente profondità e superiorità numerica con Ciotola. Non a caso, nella ripresa il team di Porta si è riappropriato della convinzione e dell'intensità giuste per poter prevalere. Annullato De Vena (nella foto), in verità troppo isolato tra le maglie difensive isolane, anche Papa e Cardore sono incappati in una giornata storta non supportando mai il trio offensivo. Qualche accelerazione si è vista, ma solo nel primo tempo, grazie a N'Diaye sulla fascia destra nel 4-3-3 di Novelli. Troppo poco per diminuire la distanza con i rivali. L'unico segno di vita l'Aversa Normanna lo ha fornito col fallo che Cardinale si è riuscito a procurare da Empereur dalle parti di Mennella (penalty trasformato da De Vena per il momentaneo 1-1). Poi nulla più. Chi osa, vince. Almeno lo fa il più delle volte. E l'Ischia ha vinto con pieno merito, credendoci anche sull'1-1 e non accontentandosi mai del punticino. Ora non resta che attendere un paio di innesti a centrocampo (vicino De Liguori) e in attacco per inoculare un po' di esperienza in più in un gruppo sfrontato ma assai giovane. Rimandata l'Aversa Normanna. Troppo brutta per essere vera. I tifosi non hanno gradito, e qualcuno ha chiesto anche spiegazioni alla dirigenza a fine gara. D'accordo che le squadre eccessivamente giovani vanno soggette fisiologicamente a discontinuità e passi falsi. Ma dopo sei turni la casella delle vittorie è ancora vuota. Bisogna svoltare, e in fretta.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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