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Zenit su Matri: la Juve dice sì, Tinti risponde no. Milan, ti è rimasto solo Galliani. Cagliari, la tua fortuna è Salerno. Pulvirenti? In tribunale porti anche questo...

di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983, vive e lavora a Milano dal 2005 dove dirige la redazione calcio di Sportitalia. Direttore di TuttoMercatoweb. Presentatore del Gran Galà del Calcio A.I.C. 2011 e 2012
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© foto di Federico De Luca

Non credo che il mercato in entrata della Juventus sia finito qui. Che in uscita sia appena cominciato ci metterei entrambe le mani sul fuoco. Beppe Marotta sta lavorando come i tifosi sognavano e l'entusiasmo di Chatillon è la fotografia migliore per un popolo, quello juventino, che giustamente non è mai sazio. Vai a spiegarlo a chi, per anni, è stato trattato come un ladro di biciclette quando nel garage aveva una Ferrari e girava in Maserati. Oggi il tifoso medio juventino è come un leone costretto a restare incatenato in una gabbia di 10 centimetri per 3 anni. Chiunque si avvicini viene sbranato. Chi crede che Conte sia stufo del "solito" scudetto sbaglia, ne vuole altri 10 e... saranno sempre 12. Chi crede che Conte voglia la Champions League, nel giro di un paio di anni, si è fatto l'idea giusta. La strada intrapresa è quella buona. Certo, adesso, la rosa va sfoltita. Vi parlammo, giovedì, dell'offerta del Norwich per Quagliarella. Sembrava che lo avessimo mandato alla Torres (con tutto il rispetto per i Sardi). L'offerta c'è ed è anche allettante. Vi avevamo anche preannunciato una tripla offerta russa per Alessandro Matri. Alla fine è uscito fuori il vero interesse. Lo Zenit si è presentato, senza carte alla mano ma solo con telefonate semiufficiali, da Marotta. Da San Pietroburgo offrono 12 milioni di euro alla Juventus e 3,5 milioni all'attaccante per 2-3 anni. Considerato che Matri, oggi, ne guadagna 1,8 sarebbe un affare per tutti. Marotta ha aperto le porte ai russi, Tullio Tinti (non lui in prima persona perché squalificato ma il suo entourage) ha momentaneamente declinato la proposta perché Matri vorrebbe restare in Italia. Di fronte a queste cifre sarebbe folle dire no.
Stiamo studiando, di settimana in settimana, il caso Milan. Lo studiamo perché ci sta a cuore e perché vogliamo capirci di più. Le notizie di venerdì non sono confortanti: il magistrato vorrebbe ritirare, entro il 29 luglio, il passaporto a Silvio Berlusconi. Notizia Dagospia. Robinho è ancora a carico di Allegri ed il mercato del Milan non si sblocca. Zapata fa eco a Berlusconi quando parla di scudetto. Galliani si tappi le orecchie perché le bestemmie non devono essere ascoltate. Questo Milan non è da scudetto, forse neanche da Champions. E' rimasto solo Adriano Galliani a questa società.

L'esperienza, i numeri e le amicizie. Unico e raro marchio di garanzia per una società che rischia di perdere pezzi importanti. La presenza di Barbara Berlusconi non è ancora stata decifrata. C'è, si vede, non si vede, decide, comanda ma non sceglie. Avrà un futuro roseo, senza dubbio, ma in questa tempesta ci vuole un solo timoniere ed uno che conosca la traiettoria del mare ad occhi chiusi. Altrimenti rischi di sbattere contro gli scogli. Galliani deve inventarsi una squadra; con la conferma di Allegri ha vinto a mani basse ma questa società è diventata troppo debole a livello finanziario e, se non fosse stato per il suo A.D., sarebbe stata debole anche a livello politico.
Capitolo Cagliari: il ritorno in pista di Nicola Salerno è la vera scelta indovinata da Massimo Cellino. Il Presidente, durante gli arresti, ha seguito da lontano le vicende del club ma ci ha messo un attimo per capire che Lopez e Marroccu si erano "avvicinati" troppo. Per questo motivo, prima stava per saltare l'allenatore, successivamente confermato, e poi ha dato il benservito al Direttore Sportivo. Per la terza volta, nella sua carriera, torna Nicola Salerno. Ha due vantaggi, anzi tre: conosce Cagliari, non ha mai smesso di sentirsi con Cellino ed è tra i direttori più preparati d'Italia. Tra Astori, Nainggolan ed Agazzi il Cagliari si può considerare in banca... Cellino si leccherà i baffi.
Chiusura dedicata al Presidente del Catania, Antonino Pulvirenti (scusi, ho fatto nome e cognome). A fine aprile scrivemmo di una rivoluzione societaria in atto, con l'addio di Gasparin e l'arrivo di un agente come Direttore Sportivo (Pablo Cosentino). Risposta: tutto falso! Questa gente vuole creare scompiglio. Un mese e mezzo dopo, Gasparin addio e Cosentino nuovo Vice-Presidente. Chiediamo scusa, ci eravamo fermati al ruolo di Direttore Sportivo, non eravamo arrivati così in alto. Venerdì abbiamo riportato di una possibilità: "le quote del Catania potrebbero essere in vendita, parzialmente o totalmente. Non è da escludere l'ingresso di nuovi soci". Considerato che anche l'Inter è in vendita non ci sembrava un'offesa, bensì una notizia. Che finimondo! Comunicati ufficiali, mancate risposte in diretta, per smentire o confermare, interviste pubbliche rilasciate a giornali e radio. In attesa di ricevere quanto promesso dal Presidente Pulvirenti, chiediamo gentilmente se possibile rispondere a queste domande giornalistiche...
1) Il Calcio Catania è ancora facente parte della Finaria?
2) Il Calcio Catania prevede, in un futuro prossimo, l'ingresso di Cosentino come socio di minoranza o maggioranza?
3) La WindJet ha a che fare con la Finaria? Se sì, cosa?
4) Cosa ne sarà delle 540 famiglie che lavoravano per WindJet?
5) I 330.000 biglietti venduti, e mai rimborsati agli utenti, hanno portato nelle casse circa 10 milioni di euro. A cosa sono serviti e dove sono finiti?
6) Come mai ha minacciato di deferire Maxi Lopez, quando invece il suo Vice Cosentino aveva dato l'ok per un arrivo fissato per la giornata di ieri perché con qualche chiletto di troppo?
Dopo queste domande, bisogna fare i complimenti al Calcio Catania perché oggi è una società da un valore patrimoniale di circa 300 milioni di euro. Solo la serie A ne vale 50-60, Torre del Grifo altri 120 milioni ed il restante è rappresentato dalle plusvalenze dei singoli calciatori. Pubblico fantastico e gente eccezionale.
Presidente, La saluto.
"Quel signore..."

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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