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Rubio, quando Maifredi scelse lui invece di Zamorano...

di Gaetano Mocciaro
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Il Bologna nel 1988 fa trionfale il suo ritorno in Serie A. I rossoblù vincono il torneo cadetto grazie al famoso "calcio champagne" di Gigi Maifredi. Una squadra votata all'attacco, che regala gol e spettacolo in un periodo, come quello degli anni '80, fatto di marcature a uomo e 0-0 in quantità industriale. Il salto nella categoria maggiore non è, però, facile. Servono rinforzi e si può attingere finalmente dall'estero: per l'attacco si punta in Cile, dove arrivano due giocatori in prova: Maifredi decide di scegliere Hugo Rubio, detto il "Divin Passerotto". I felsineri lo prendono dal Colo Colo, blasonato club cileno, anche se la precedente fallimentare esperienza in Europa, un anno al Malaga dove segna appena 4 reti, doveva suonare come campanello d'allarme. Rubio ha 28 anni, è nel pieno della maturità. Ad agosto si gioca la Coppa Italia e Rubio si presenta con una doppietta al Barletta. Non male come biglietto da visita. Sempre in una partita di coppa, giocata contro il Napoli, si infortuna seriamente al ginocchio e salta praticamente tre mesi. Il Bologna nel frattempo inizia il campionato e soffre molto, perde cinque partite di fila e fatica a segnare. Tutti aspettano Rubio come uomo della provvidenza. E il giocatore ritorna in campo il 27 novembre, giocando l'ultimo quarto d'ora contro la Lazio così, per assaggiare di nuovo il campo.

Il problema è che le apparizioni saranno sempre fugaci: Maifredi lo fa entrare a partita in corso anche le domeniche successive, fino a quando alla prima di ritorno arriva la maglia da titolare contro il Pisa. 45' da fantasma. Al rientro dagli spogliatoi Rubio non c'è più, al suo posto "Pinone" Lorenzo. L'andazzo continua fino a fine stagione, dove addirittura riesce a giocare per tutti e 90' le ultime due partite di campionato, concesse dal tecnico per avere almeno dal cileno una prova d'appello. Niente da fare: alla fine della fiera saranno 14 i gettoni di presenza in campionato senza nemmeno l'ombra di un gol. E dire che il modulo di quel Bologna non era certo difensivo. Rubio, ancora sotto contratto, verrà spedito in Svizzera in prestito, fino a che dal Cile non arrivano acquirenti per portarlo via a titolo definitivo. Giocherà fino a 36 anni e nel frattempo gioca anche per la nazionale cilena, partecipando alla Copa America del 1991. Oggi Hugo Rubio è un apprezzato agente di calciatori, basti pensare a Luis Jimenez o Mati Fernandez. Bologna lo saluta non senza rimpianti. Sì, perché un rimpianto grosso c'è: l'altro giocatore che arrivò in prova con Rubio e poi scartato per lasciar posto al "Divin Passerotto" era Ivan Zamorano, da lì a poco diventato grande campione con le maglie del Real Madrid e dell'Inter, oltre che leggenda del calcio cileno. Chissà come sarebbe andata la sua carriera e quella del Bologna, se Maifredi avesse scelto "Ivan il terribile". Le sliding doors del calcio...

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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