Quattro allenatori in quaranta giorni. Altro che Zamparini
Il primo è stato José Manuel De la Torre, ex super tecnico che a soli 40 anni e 27 giorni aveva vinto il campionato con il Guadalajara. Poi Luis Fernando Tena, che nel 1997 aveva vinto con il Cruz Azul l'Invierno, la prima parte della stagione regolare, bissando nel 2000 con il Morelia, passando poi alla selezione under 23. Poi Victor Manuel Vucetich, che nel 2009 e nel 2010 era stato l'allenatore dell'anno con il Monterrey, almeno per l'Apertura. Il Messico sta attraversando un momento decisamente complicato, da buttare. Come se ci fosse l'interno al di là degli USA, perché nonostante una generazione di fenomeni - quella dei Giovani dos Santos e dei Guardado - difficilmente arriverà prima o poi un'affermazione intercontinentale. Di più, nell'infrasettimanale scorso pure alcuni giornali messicani hanno dovuto intitolare la prima pagine all'impresa degli USA contro Panama, che mandava allo spareggio contro la Nuova Zelanda il Messico.
"Loro non l'avrebbero fatto", ha spiegato il capitano statunitense Landon Donovan, dimenticando che lui - e altri - avevano lasciato il ritiro perché non servivano più alla causa. La vittoria, seppur con una formazione rimaneggiata, ha dato la possibilità di rientrare dalla finestra dal Messico, ma anche un incredibile record. Esonerato Vucetich, con un bilancio di ben una vittoria e di una sconfitta, è stato nominato manager Miguel Herrera, che ha vinto l'ultimo campionato con l'America e che sarà il quarto tecnico in quaranta giorni. Impossibile fare peggio, pure per Zamparini, che nel frattempo avrebbe almeno giocato sei partite. Invece il Messico dovrà ringraziare e sperare nel playoff con la Nuova Zelanda, ben sapendo che Herrera è un dead man walking, e che un'eventuale sconfitta nell'andata potrebbe costare l'ennesimo addio.