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La Juve tra Jovetic e Muriel, Ibra vuol tornare in Italia: Raiola pensa ai bianconeri. Inter, Stramaccioni legato al Derby

di Enzo Bucchioni
Nato ad Aulla (Massa Carrara) il 16/03/54 comincia giovanissimo a collaborare con La Nazione portando la partita che giocava lui. Poi inviato speciale e commentatore, oggi direttore del Qs Quotidano sportivo della Nazione, Resto del Carlino e Giorno.
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© foto di Federico De Luca

Una super Juventus ha superato alla grande il complesso del top-player. Come volevasi dimostrare, gli attaccanti c'erano anche in casa (Matri soprattutto) e forse bastava farli giocare e dar loro fiducia. Alla fine aver cercato 18 punte e non averne presa neanche una in corsa, forse è meglio per programmare con maggior calma il futuro.
I primi punti fermi sono Llorente che arriverà a parametro zero e la quasi cessione di Vidal al Bayern per venti milioni (il suo posto lo prenderà Pogba, volendo anche Asamoah può giocare in mezzo).
Resta comunque l'attacco il settore nel quale la Juventus ha deciso di investire quasi tutte le risorse del prossimo mercato.
Sarà sicuramente ceduto Quagliarella, Anelka è di passaggio, Bendtner sarà , Iaquinta è in liquidazione, ma anche uno tra Matri e Giovinco lasceranno la Signora. Molto dipenderà dal finale di stagione e dagli obiettivi in entrata che Marotta riuscirà a centrare. Oggi come oggi in cima alla lista dei partenti c'è Giovinco che ha deluso e non è mai entrato nel cuore dei tifosi. Vedremo.
Detto questo, Conte ha tracciato l'identikit dei giocatori che vorrebbe. Al primo posto della sua lista c'è sempre Jovetic inseguito da più di un anno, al secondo Muriel di recente entrato nella lista con prepotenza. L'idea è di portarli a casa tutti e due, uno con un investimento diretto, l'altro con il tesoretto messo insieme grazie alle cessioni.
Jovetic è il giocatore ideale per comporre quel tandem di attaccanti mobili e tecnici che piacciono molto a Conte. Il punto fermo è Vucinic, Giovinco non è mai sembrato all'altezza, la coppia Jovetic-Vucinic, dolce Montenegro, sulla carta potrebbe fare grandissime cose. Jovetic però costa molto. La Fiorentina lo valuta 40 milioni di euro, la cifra offerta l'anno scorso dal Manchester City e rifiutata da Andrea Della Valle.
L'estate prossima, però, con questa cifra Jovetic lascerà Firenze. Chi è disposto a spendere tanto? La Juve no e questo è il problema. Sulla bilancia potrebbero finire delle contropartite tecniche, ma la trattativa sicuramente si farà se Agnelli dovesse decidere di trattare direttamente con Della Valle senza intermediari e senza fare antipatiche pressioni sui procuratori del giocatori. Il contratto di Jovetic scade nel 2016, la Fiorentina ha ancora la possibilità di fare la voce grossa. Molto dipenderà anche dal rendimento dell'attaccante montenegrino che fino ad oggi ha segnato 9 gol, ma sta attraversando un momento difficile. Se dovesse sbloccarsi, in giro non ci sono altri talenti come il suo e il talento si paga.
Più facile portare Muriel a Torino, c'è già una stretta di mano e un'intesa di massima.

Ci sono buoni rapporti tra Udinese e Juventus, ci sono rate da pagare per Asamoah e il deludente Isla. Insomma con venti milioni di euro il può essere messo a segno. Muriel è un centroavanti fisico, potente, ma anche rapido, velocissimo palla al piede. A molti ricorda il Ronaldo interista. Nei meccanismi di Conte è un altro attaccante perfetto.
C'è poi nell'aria una grande idea di ritorno, una nuvoletta alta sulle teste di tutti. Zlatan Ibrahimovic non si diverte nel campionato francese troppo piatto, poco eccitante per lui abituato alle grandi platea e all'adrenalina costante. Vorrebbe cambiare aria e l'ha detto e ripetuto al suo manager Mino Raiola. L'Inghilterra è un'idea sicuramente praticabile, ma Raiola ha in mente di proporre alla Juve di riprendersi il grande ex. Costa poco, il Psg non farà più di tanto per trattenerlo, riducendosi lo stipendio Ibra potrebbe anche essere un buon affare. Ci vuole tempo e pazienza, vediamo dove porterà questa pista, ma intanto seguiamola.
Si sta agitando molto anche il mercato-allenatori. Moratti è inquieto, ha capito che mettere Stramaccioni in panchina è una scommessa non completamente vinta. Il ragazzo romano è questo, non sembra avere grandi margini di miglioramento e un carisma importante. Si giocherà molto del suo futuro nel Derby del 24 febbraio, Moratti lo vuol valutare nella gestione della partita dell'anno, ma intanto tiene rapporti fitti con Simeone e Mazzarri. Più difficile convincere Bielsa due anni dopo.
Anche Berlusconi medita, tra conferme e smentite. Se Allegri capisce o non capisce lo sapremo a giugno. Donadoni è stato allertato, ma il presidente rossonero ha dubbi sulla comunicativa e sul basso profilo mediatico del grande ex. Vuole un mister più carismatico, Van Basten è un'idea, la scommessa Van Bommel l'ha suggerito Raiola: era già allenatore in campo. Inzaghi non è ancora pronto, ma Allegri comunque tiene aperta la strada Roma. E fa benissimo.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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