Juve, l'operazione del mistero: perché mai una chance?
Nel bene o nel male è sempre la Juventus a fare notizia ed a catalizzare l'attenzione mediatica, specie in un momento come quello attuale in cui le cose non girano come eravamo abituati a vedere nelle ultime due stagioni. La premessa è che suonare un allarme sarebbe folle e prematuro, in primis perché un pareggio al Meazza contro l'Inter ci sta, ed in secondo luogo perché solo una serie di concause sfortunate ha impedito ai bianconeri di espugnare il Parken di Copenhagen ieri sera. Ciò che perplime è piuttosto la scelta delle strategie adottate, e soprattutto resta da capire se e come si intenderà porre rimedio in futuro. La scelta di Conte di rinunciare a priori ai centimetri del l'unico calciatore in rosa in grado di guerreggiare contro gli enormi difensori danesi (ogni riferimento a Llorente non è affatto casuale), si è rivelata sbagliata. L'ostracismo nei confronti dell'ex Athletic Bilbao è giustificabile solo da uno stato di forma non consono con un professionista del suo calibro e della sua levatura.
Un mistero insondabile, specie in considerazione del fatto che da corso Galileo Ferraris, un anno fa, sarebbero stati disposti a pagare pur di anticipare l'arrivo del centravanti a Torino.
Anche le voci, per quanto forzate, legate alla volontà di acquisire un nuovo centravanti come Lacina Traore (non trovano corrispondenza con i nostri riscontri) lasciano però intendere un malcontento di base che si riesce difficilmente a comprendere in relazione ad un calciatore che al momento non ha ancora sprecato una sola occasione semplicemente perché non gli è mai stata concessa. Le mosse del Liverpool sul l'attaccante dell'Anzhi spegneranno le luci su una trattativa mai nata, ma di certo non potranno distogliere l'attenzione dai dubbi che l'operazione Llorente comincia a far serpeggiare in seno a chi ha a cuore le sorti bianconere.