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Francini: "Napoli-Torino sarà una gara aperta a tutti i risultati"

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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Giovanni Francini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Francini è cresciuto nelle giovanili del Torino e ha poi giocato in prima squadra dal 1980 all'87, con una parentesi nella Reggiana nella stagione '82-'83, e in seguito nel Napoli dal 1987 al 1994. Con lui abbiamo parlato della sfida fra le sue due ex squadre.

Che tipo di partita si aspetta fra le sue ex squadre?
"Il Toro ha una buona rosa e potrà disputare sicuramente un buon campionato, per quel che riguarda la partita di domenica all'ora di pranzo penso che sarà una gara difficile per tutte e due le squadre. Il Napoli ha giocato martedì sera in Champions e questo tipo di gare portano via tante energie sia fisiche sia nervose e potrebbe pagare qualche cosina, anche se Benitez in questi casi effettua un po' di turnover e questo potrebbe costituire un piccolo vantaggio per il Torino se qualche giocatore importante dovesse riposare, seppur i calciatori che non hanno disputato la Champions sono degli ottimi giocatori. Ho visto la partita del Torino con l'Inter e ha giocato abbastanza bene, ma sul due a uno e in superiorità numerica mi aspettavo che spingesse un po' di più e mi ha dato l'impressione che avesse un po' di paura ad attaccare, anche se i nerazzurri sono sempre pericolosi persino quando hanno un uomo in meno e avendo giocatori importanti davanti possono mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Per tutte le considerazioni che ho fatto penso che Napoli-Torino sarà una partita aperta a tutti i risultati, però il Toro per fare risultato a Napoli dovrà dare qualche cosa in più rispetto alla gara con l'Inter, anche se giocando fuori casa non ha l'obbligo di fare la partita e quindi può essere avvantaggiato. In attacco con Cerci ha giocatori veloci come Barreto che possono mettere in difficoltà la difesa partenopea, soprattutto se Benitez farà riposare qualcuno".

Il Napoli in casa è molto temibile avendo vinto sempre tranne con il Sassuolo con il quale ha pareggiato e ha messo a segno dieci gol subendone uno soltanto, invece il Torino in trasferta ha perso con l'Atalanta, vinto con il Bologna e pareggiato con la Sampdoria realizzando quattro gol e incassandone cinque. I numeri non sono molto favorevoli ai granata.
"Il Torino è un po' carente nei gol realizzati e questo è forse l'unico problema che ha per adesso la squadra, infatti non riesce a trasformare tutte le occasioni che crea. Ho visto diverse volte giocare i granata e devo dire che in alcune circostanze sono stati anche sfortunati e avrebbero sicuramente meritato qualche punto in più di quelli che hanno a causa di torti arbitrali e qualche occasione non sfruttata a dovere".

Dalla partita con l'Inter fino a quella con la Roma, tenendo conto di questo miniciclo oltre che delle precedenti gare si potrà capire se il Torino ha trovato i giusti equilibri per disputare un campionato migliore di quello dello scorso anno?
"Certo, dopo queste partite si potrà dare una prima valutazione perché saranno state giocate undici gare e il Torino avrà affrontato tutte le formazioni che lottano per i primi posti tranne la Fiorentina, quindi si avrà una visione più concreta di questa squadra. Speriamo che il Toro riesca a fare più punti possibili e in base alle prestazioni che avrà sfoderato si potrà valutare meglio e potrà farlo anche l'allenatore che è bravissimo e capirà sicuramente che cosa manca in modo che a gennaio, alla riapertura del calciomercato, se il presidente farà qualche sforzo si potranno apportare i giusti correttivi alla rosa, se occorrerà".

Cerci a parte, secondo lei qual è il giocatore che l'ha impressionata positivamente?
"Mah, di giocatori che stanno facendo bene ce ne sono, però è l'insieme della squadra che mi ha colpito perché è un gruppo compatto e non un giocatore in particolare a parte Cerci. Oltre a lui non c'è un giocatore che spicca più degli altri, sono tutti buoni giocatori, ma il calciatore più importante è Cerci".

Il Napoli può aspirare allo scudetto o al secondo posto che vuol dire accesso diretto alla Champions senza dover disputare i preliminari?
"Sì per quello che ho visto finora. Rispetto allo scorso hanno la rosa è migliorata, anche se nelle stagioni che il Napoli ha disputato la Champions ha sempre fatto un po' più di fatica in campionato, anche Mazzarri effettuava parecchio il turnover poiché sembrava che interessasse più la competizione internazionale. Secondo me, invece, il Napoli dovrebbe puntare più sul campionato perché ci sono squadre più accreditate dei partenopei alla vittoria della Champions, mentre in Italia è al livello della Juventus, della Roma, con la quale ha perso ma non ha demeritato e la partita poteva finire anche in un altro modo, e delle altre che hanno come obiettivo lo scudetto. Indubbiamente è giusto che il Napoli faccia di tutto per andare il più avanti possibile nella massima competizione europea, ma spesso accade che puntando molto sulla Champions si finisca per pagare un po' dazio in campionato".

Da doppio ex per chi tiferà domenica?
"Eh (sospira, ndr) il mio cuore è sempre diviso a metà perché il Torino mi ha dato tantissimo, sono cresciuto nelle giovanili granata dove c'è un qualche cosa di speciale e ho calcato l'erba del Filadelfia dove si respirava l'aria del Grande Torino e di Gigi Meroni, dove i tifosi più anziani ti raccontavano di quella grande squadra e di quei campioni. Al Napoli ho trascorso sette anni, ho vinto lo scudetto e la Coppa Uefa, i tifosi partenopei come quelli del Toro sono eccezionali, quindi per me è difficile scegliere il Toro o il Napoli: che vinca il migliore in campo".

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